Avevamo parlato a inizio stagione dell’avventura “Ironmaster” con lo specialista della classifica QUI.

Dopo appena due mesi di calendario c’è però qualcuno che è in vantaggio su tutti, a quota 16 gare, per finire l’iron.

Stiamo parlando di Eugenio Velardi tesserato per la CC Aniene, classe 1953, categoria M60.
Gli abbiamo chiesto di parlarci di questa impresa e di lui, di come vive questa passione chiamata nuoto.

Mia mamma, professoressa, che oggi a 92 anni da ancora ripetizioni di latino e greco,mi insegnò, da bambino, che le cose si fanno presto e bene. Dal tresette, poi, ho imparato che se anche giochi male, l’importante è che tu sia veloce.

Forte di questi principi e stimolato dai miei amici napoletani del Gabbiano, avevo pensato quest’anno di concludere l’ironmaster nel più breve tempo possibile, secondo il seguente, ambizioso programma:

  • Verolanuova 26.10: 400 sl e 100 mx;
  • Rovigo 27.10: 200 fa e 200 mx;
  • Osimo 2.11: 100 do e 200 ra;
  • L’Aquila 3.11: 50 fa e 200 fa;
  • Civitavecchia 9 e 10.11: 800 e 1500 sl;
  • Albenga 16.11: 50 do e 100 ra;
  • Vicenza 17.11: 400 mx e 50 sl;
  • Costoli 23.11: 100 sl e 100 fa;
  • Vimercate 24.11: 50 ra e 200 do.

A l’Aquila, però, sia una lieve bronchite che una presenza in piscina a me non favorevole (esattamente una “portatrice sana di sfiga”), ma, soprattutto, un dicreto panico, non mi hanno consentito di disputare i 200 fa, trasformati, in tempo utile, in un più abbordabile 50 ra. È saltato, così, precocemente, “l’iron fulmine”. Ma era un gioco…

Non ho trascorsi sportivi. Ho iniziato la carriera militare a 14 anni ed ancora non l’ho conclusa.
Ho scoperto il nuoto master a 39 anni. Accompagnavo i miei figli in piscina, ed invece che aspettare con tante mamme, decisi di nuotare anch’io, ma non con loro. Da allora non ho più smesso ( o solo per brevi periodi).

Mi sono talmente entusiasmato che ho seguito tutti i corsi possibili (istruttore, allenatore, assistente bagnanti, ufficiale gara). Ed ho iniziato a fare tutte le diverse gare prima che fosse istituito l’ironmaster.
Ricordo che il mio primo “allenatore”, quando mi osservò in quel lontano 1992, pronosticò che avrei potuto fare solo i 50 sl e fa, e forse non sarei arrivato ultimo.

Nel 1994 vincevo i 1500 ai campionati italiani master e la mia gara migliore sono sempre stati i 200 ra. Come è facilmente intuibile, avevo, però, cambiato allenatore!

Negli anni ho cambiato anche alcune società. Ora sono in una situazione ideale, per strutture, logistica, compagni, allenatori e soprattutto responsabile e guida dei master Aniene.

Spero di poter continuare almeno fino a 90 anni.

Entro in acqua quasi tutte le mattine alle 7 e quando esco, alle 8.30, sto decisamente meglio. Mi impegno seriamente, come in tutte le mie attività, ma senza prendermi troppo sul serio.

E ho tante meravigliose amicizie.

Abbiamo chiesto ad un amico come ci poteva descrivere Eugenio: “Eugenio ormai è un icona del nuoto master: non c’è gara dove non lo vedi! Anche quando terminato l’iron master,  potrebbe recuperare le fatiche, te lo vedi spuntare all’ingresso dell’impianto con la sua borsa sottobraccio et voilà: super pronto per una nuova sfida.
Credo che ormai non ci sia piscina dove non abbia nuotato, alle gare dicono sempre che prima di entrare in acqua bisogna aspettare che arrivi l’ambulanza… beh non è vero… bisogna aspettare “Gegè” altrimenti non si comincia!
Questo per quanto riguarda il nuoto in vasca, se parliamo di nuoto in acque libere altro che Iron lui non teme nè distanze nè correnti e meduse. Quest’anno all’Elba ha rischiato davvero grosso, con tanto di pronto soccorso, ma lui il giorno dopo di nuovo in acqua per una nuova sfida. Gegè è una persona discreta si fa voler bene dalle persone pronunciando poche parole e quando si tratta di scherzare ridere non si tira mai indietro: un vero e sano spirito master!” – Fabio Cetti

Ringrazio Eugenio per la squisita disponibilità e chiudo questo “pezzo” con una sua frase che è troppo bella per conservarla solo per me..

Come saprai, gli antichi greci, e successivamente i romani, sostenevano che i veri uomini nuotavano e scrivevano, poiché camminare e leggere era da tutti (allora!) . Allo scopo di apparire un vero uomo, pertanto, nuoto e scrivo molto..