L’atleta toscana migliora i propri personali ai regionali Master e nelle gare di nuoto paralimpiche.

di Gianna De Santis

Un traguardo dietro l’altro. Martina Vagini è riuscita ad ottenere ottimi risultati ai Regionali Master che si sono svolti a Colle Val d’Elsa e a una gara del Circuito Finp Toscana.

La 29enne, che poco prima di Natale ci ha raccontato la sua straordinaria storia di nuotatrice diversamente abile e con una diagnosi di sclerosi multipla (LEGGI QUA), è scesa sotto il muro del minuto nei 50 stile libero, si è migliorata tanto nei 100 e poi ha “portato a casa” anche un importantissimo 200.

«Nei 200 sl che ho nuotato ai Master – racconta Martina – sono partita troppo forte e alla fine ho faticato un bel po’, ma sono riuscita a terminare la gara e questo per me è un traguardo immenso. Sulle distanze lunghe devo imparare a gestire meglio le energie».

Ma è pur vero che si tratta di una distanza impegnativa e che in gara magari anche l’emozione gioca qualche brutto scherzo. «A dire la verità – ci spiega – in allenamento riesco ad andare meglio, ma la differenza la fa la virata, io non riesco ancora a farla bene, per cui se mi tocco e riparto perdo un po’ di tempo, mentre in allenamento riesco a girarmi in qualche modo e risparmio secondi». Ma imparare a fare bene la virata è uno degli obiettivi che Martina si è imposta di raggiungere quanto prima.

Martina Vagini ha partecipato anche a una tappa del circuiro Finp, ovvero del nuoto paralimpico a Siena, e qui è riuscita davvero a superare se stessa. «Nei 50 metri sono migliorata tanto – prosegue entusiasta -, ho abbassato il mio personale di ben 6 secondi, chiudendo in 59”9 e quindi ho abbattuto il muro del minuto. E poi nei 100 ho chiuso in 2’16” migliorando di ben 17 secondi il mio primato. È la prima volta che riesco a scendere in gara rispetto ai tempi fatti in allenamento».

Nel paralimpico Martina Vagini ha gareggiato momentaneamente nella categoria S8, in attesa però che venga ufficialmente iscritta in una delle dieci categorie previste, che vanno dalla S1 alla S10, in base al grado di disabilità, dalla maggiore alla minore. «Per me è stata una novità fare gare paralimpiche, visto che finora ho sempre partecipato a quelle dei Master – spiega -. Non sapevo bene cosa aspettarmi, ma ero curiosa di conoscere questo mondo. All’inizio ero un po’ disorientata e spaesata, c’erano anche ragazzi con disabilità intellettive e relazionali e devo dire che sono strepitosi, hanno un grande spirito di gruppo e sono instancabili. Ovviamente rispetto ai Master, dove riesco ad avere dei risultati discreti, qui ho avuto delle grandi soddisfazioni. In acqua gareggio alla pari, so che posso fare bene e tutto questo mi dà una grande carica. Dai Master sono consapevole che non porterò a casa la medaglia, ma anche lì in maniera diversa ottengo dei traguardi personali importanti e le gare le faccio sempre molto volentieri». Soddisfazioni che gli regala anche la stampa quando parla di lei: «Mi danno la forza, lo spirito agonistico e a fare le gare ci prendo più gusto – annuncia felice -. Il mio quadro generale (si riferisce agli esami a cui si sottopone per la sua malattia, ndr) è sempre uguale, ma io nonostante la fatica in vasca a nuotare trovo sempre giovamento, sia per il fisico che per lo spirito».

Martina in queste belle avventure è sempre accompagnata da due amiche e allenatrici: Cecilia e Tiziana. «Sono fantastice – conclude -, mi seguono sempre e mi accompagnano nelle varie tappe, sono una presenza fondamentale a bordo vasca, un supporto per me indispensabile. Le prossime gare? Veramente non so, a fine marzo vado a Dublino a trovare un’amica (Martina adora viaggiare, ed è un piacere a cui non rinuncia ndr)». Gli chiediamo se pensa di andare a fare gli Italiani a Riccione in vasca lunga e promette: «Ci penserò».