D'Arrigo, Belotti, Di Fabio e Magnini mostrano l'argento vinto nella 4x200 stile libero

D’Arrigo, Belotti, Di Fabio e Magnini
mostrano l’argento vinto nella 4×200 stile libero
Foto Deepbluemedia

Nelle finali della seconda giornata di gare l’Italia era presente solo con le staffette (ricordiamo che in questo mondiale di Doha se ne disputano ben 12) e i quartetti azzurri scesi in acqua ci hanno regalato emozioni imprevedibili e, soprattutto, le prime medaglie per i nostri colori di questa edizione.

Dopo aver cancellato in batteria con 6’54’’70 un record che risaliva al 2008, la staffetta 4×200 stile libero è entrata in acqua nella finale serale con l’identico quartetto: Andrea Mitchell D’Arrigo ha aperto nuotando una frazione sontuosa (1’42’’77, personale sensibilmente migliorato rispetto alla prova individuale di ieri e secondo miglior crono italiano di sempre), un solido Marco Belotti (1’43’’98) e un eccellente Nicolangelo Di Fabio (1’42’’98 per il diciottenne esordiente) hanno consegnato al nostro ultimo frazionista, Filippo Magnini, una staffetta ai piedi del podio, distante due secondi da Russia e Sud Africa che duellavano per l’oro e a poco meno di un secondo dagli USA.
Ma le risorse del “Re Magno”, un campione la cui classe non conosce limiti, si sono mostrate una volta di più inesauribili e sfoderando un fantastico 1’42’’07 (terzo miglior lanciato dell’intero lotto di finalisti), ha riportato l’Italia a ridosso della linea dei migliori, superando nell’ultima vasca Russia e Sud Africa, e cedendo agli Stati Uniti per soli dodici centesimi.
È argento con il nuovo record italiano che in un giorno è passato da 6’58’’ 39 a 6’51’’80.

Bonacchi, Ferraioli, Scozzoli e Di Pietro festeggiano il bronzo nella 4x50 mista

Bonacchi, Ferraioli, Scozzoli e Di Pietro festeggiano il bronzo nella 4×50 mista (foto Deepbluemedia)

La seconda medaglia di giornata è venuta da una staffetta che ha fatto il suo esordio nella competizione mondiale in vasca corta: la 4×50 mista composta da due uomini e due donne. Per l’Italia hanno disputato la finale Niccolò Bonacchi (in batteria a dorso era stato schierato Simone Sabbioni), Fabio Scozzoli, Silvia Di Pietro e Erika Ferraioli e hanno conquistato un meritatissimo bronzo grazie al nuovo record italiano 1’37’’90 (da brivido lo stacco di Scozzoli a 0.00), dietro Brasile (1’37’’26) e Gran Bretagna (1’37’’26 primato europeo).
La terza staffetta azzurra impegnata nelle finali odierne (in realtà la prima a gareggiare) è stata quella della 4×50 mista maschile (un’altra novità di questo campionato), lanciata alla grande da Niccolò Bonacchi, capace di migliorare il record italiano nei 50 dorso, fissando il nuovo limite a 23’’39 (il precedente apparteneva a Di Tora con 23’’45 e risaliva al dicembre di cinque anni fa). Alla fine non è arrivato il primato nazionale (resiste l’1’32’’17 di Istanbul 2009), ma il crono di 1’32’’68 – con le frazioni di Fabio Scozzoli (25’’71), Matteo Rivolta (23’’02) e Marco Orsi (20’’47) – vale comunque il sesto posto.

Quello di Bonacchi non è stato l’unico primato individuale della giornata. Nella semifinale dei 50 farfalla infatti Silvia Di Pietro ha fatto segnare il nuovo record italiano della distanza: strepitoso il suo 25’’43 (in tessuto al mondo solo in dieci hanno fatto meglio di lei), con cui ha conquistato – prima italiana a riuscirci in questa distanza in un campionato mondiale – un posto nella finale di domani.
E sui blocchi della gara che assegna le medaglie salirà anche Marco Orsi, confermandosi tra i migliori otto sprinter nei 50 stile libero (lui c’era anche a Istanbul, dove finì quinto) con il quarto crono di ingresso (21’’07), dopo che in mattinata aveva nuotato 21’’02.
Nei 100 stile libero Erika Ferraioli ha nuotato 52’’87 sia in batteria che in semifinale, abbassando nettamente il personale, sfiorando di un centesimo il limite nazionale di Federica Pellegrini, ma il tempo che l’azzurra ha nuotato non è stato sufficiente per l’accesso in finale.

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