Vi è mai capitato di ricordare i sogni? Mi succede raramente. Solitamente dormo come un sasso, sono sempre in pace con me stesso. Sento però la primavera, dormo in modo frammentato. Recentemente mi sono svegliato di soprassalto. Parlavo in latino e stavo proclamando Virgilio: “Principio caelum ac terras camposque liquentis lucentemque globum lunae Titaniaque astra spiritus intus alit, totamque infusa per artus mens agitat molem et magno se corpore miscet…” **

Ma com’è possibile che nell’assortimento di innumerevoli sogni e ricordi erotici possibili, mi esca l’Eneide?

… e se invece di un poema epico, digitando i tasti del juke-box onirico, fosse uscito “Storie di troia” ? mhhh… ripensandoci, avrebbe potuto svilupparsi in modo altrettanto epico ma più divertente!

Foto: www.avmagazine.it

E’ possibile  viaggiare nel passato? E nel futuro?

Per quanto possa sembrare incredibile, la risposta potrebbe esser affermativa. Una nave spaziale, viaggiando ad una velocità prossima a quella  della luce, potrebbe spostarsi nel futuro e, superando la velocità della luce attraverso una scorciatoia dello spazio-tempo, potrebbe retrocedere al passato.

Scienziati di calibro pesante hanno condotto ricerche in merito a tale affascinante possibilità scientifica e al funzionamento di ipotetiche macchine del tempo. Un giorno, forse, i viaggi nel tempo saranno possibili, sebbene la loro realizzazione pratica richieda progressi tecnologici straordinari.

In realtà i progressi tecnologici potrebbero non essere sufficienti. Della scorciatoia spazio-tempo citata, il punto su cui tutti focalizzano l’attenzione pare sia “tempo”. Ma non sottovaluterei il primo fattore.

Foto: Facebook

Quello che abbiamo intorno, tutto l’Universo osservabile, l’orizzonte fin dove possiamo spingerci dal nostro punto di vista, è un raggio “grande” 46 miliardi di anni luce. Solo in questo piccolo spazio (che è un puntino, a sua volta, di uno spazio gigantesco intorno) ci sono 10¹² galassie, 10²⁴ stelle, 10⁸⁰ atomi e circa 10⁹⁰ fotoni.

E noi siamo qui a parlare di macchine e troie, come se avessimo qualche certezza: come se qualcuno di noi sapesse più degli altri.  Nessuno sa niente.

GIF: geekireland.com

 

Tempo fa mi sono candidato a tester dello stargate che stanno approntando per bypassare lo spazio (e anche il tempo of course).

Considerando che ora abbiamo la possibilità di andare a bere su Trappist-1, il sistema del mastro birraio, ecco, io sono quasi sicuro che con il culo che mi ritrovo, anziché finire su D, E o F, uno dei 3 pianeti vivibili del nuovo “sistema solare” scoperto a soli 39 anni e mezzo luce e con l’evidente rischio che il portale ricevitore non sia stato attivato dai monaci, mi ritroverò sparato sicuramente più vicino. Non di certo su cloud 9 (boss knows). Una galassia satellite della via lattea?

Dai calcoli pare molto più probabile finire dilaniato dal vuoto sulla Nana della chioma di Berenice, PGC 4713557, “amena località” del comprensorio che non ha niente a spartire con quello sciistico valdostano.

Ma tornando al focus della puntata #6 della serie, confermato dalla regia che il tema non è di geografia e neppure di storia, quindi Troia non è la località del giorno, scelgo la busta numero… tré: apprendimento e cambiamento.

PILLOLA BLU APPRENDIMENTO

PILLOLA ROSSA CAMBIAMENTO

Prima di decidere sorseggio una Kwak, artigianale trappista della BROUWERIJ BOSTEELS (e la marchetta è andata, potete mandare i soldi).

L’apprendimento non è il presupposto per un cambiamento, ma la sua conseguenza. Diciamolo pure: con un’affermazione come questa potrei chiudermela qui e saluti. Invece no.

Noi impariamo cose nuove facendo esperienze differenti: la terapia (perché si chiama cosi, la dottoressa me lo ha ripetuto mille volte) ha il compito di avviare e facilitare questo processo di modificazione percettiva.

Appare chiaro, anche al non addetto ai lavori, che questo vale per ogni campo. Se io percepisco in un determinato modo un fenomeno, la mia reazione ne sarà fortemente condizionata e sarà questa a farmi apprendere, per esperienza, tentativi ed errori, come relazionarmi al meglio con tale realtà.

Ovvero: l’apprendimento è il frutto del cambiamento, e non il contrario. Come la psicofisiologa mi insegna (questa è la specializzazione della dottoressa), il nostro apparato sensoriale si attiva quando ci sono cambiamenti nella percezione della realtà, mentre si impigrisce al ripetersi delle cose. Pertanto è il cambiamento di stato, di ciò che ci circonda o che è al nostro interno, ad attivare l’organismo e a indurlo a rispondere sulla base di ciò che ha percepito.

I processi percettivi e quelli di cambiamento sono quindi i primi responsabili delle nostre sensazioni, che scatenano emozioni, le quali attivano reazioni che solo alla fine diventeranno apprendimenti e cognizioni. Poi, una volta che un apprendimento diviene acquisizione, questo influenzerà anche le successive percezioni dell’esperienza vissuta ed elaborata, facendo sì che si crei un’interazione costante tra cambiamenti e apprendimenti.

Allora, se si segue la teoria dell’apprendimento, tutte le patologie dovrebbero risolversi con processi di mirato apprendimento correttivo; mentre se si assume la teoria del cambiamento, si rende necessario effettuare prima esperienze di cambiamento percettivo che poi evolvano in nuovi apprendimenti e acquisizioni.

Ma alla fine se  Audentes fortuna iuvat, come il buon Virgilio sentenziava, una cosa l’ho capita, anzi percepita. Se la mia specialista abbassa le luci, chiede di mettermi comodo sul divano e tirare fuori il meglio di me, capisco che ha delle necessità da soddisfare e sarà certamente progressivo il mio apprendimento percettivo. Il cambiamento poi, può risultare multiplo: in questo caso anche la dottoressa è cambiata.

Foto: blog.modes4u.com

Si chiamerà come vuole, ma il corso specialistico sensoriale di cui sopra, si è concentrato solo su di un punto, che per comodità o in codice lei ha chiamato G.

Forse per via del gatto a forma di cespuglio o del cespuglio a forma di gatto (e non intendo questo) ma sono ancora stanco e di nuovo fuori tema!

Torno sul fattore tempo, il timer dello smartphone mi ricorda la scadenza che il contratto mi impone.  Ma sono confuso. Continuo a dormire male. Arriverò ad aprile?

Tra le varie opzioni possibili, premi  Oscar compresi, io avrei fatto una puntata fuorisede di masterchef.

Che ne so, un assaggio tricolore? Il periodo poteva prevedere il doppio appuntamento di coppa Smeralda contando sull’abbinamento San Marino – Milano, disputato in vaschetta lunga al gusto amarena di Romagna e cioccolato lombardo.

Ma Milano non è ancora pronta.

Tutto sommato ho rimediato, e gradito con gusto, il menù rustico con bisteccone in  crema abenaki, innaffiato da un più robusto Châteauneuf-du-Pape provenzale

Ripetendomi, già indicato nell’affondo #1, confermo che gli appuntamenti intermedi, o di controllo o di passaggio o di transizione mi fan rabbrividire e non mi gratificano il palato. Quindi parafrasando i gelati: o sono sciolti, o troppo freddi. In ogni caso insoddisfacenti. Preferisco la sostanza e al limite 4 ore di digestione. Non farà gourmet, ma l’affondo fa molto più sangue, come una steak cottura media.

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And the winner is… La La L’altra!. Tempismo perfetto. Voto 9

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Oggi come ieri, non incanta la Polieri

Johannes Calloni una rivelazione. (Buonalaprima)

“Sciagurato Calloni a me? Cazzo dici!” (La voce dello stordito)

Non vedo l’ora torni a fare il centravanti!  (Ilcalcioamanovella)

Bella l’entrata in acqua con calcio volante (Nuotatori marziali)

“Da Stanford con furore” è un film senza problemi di fuso orario.  Voto 7.5

Ivano Vendrame what?

Voto N. P.

Occhio alla svedese di Verona. Giorgia Biondani se non si rompe, è la candidata al premio emergente del 2017.

Cerco un allibratore serio. Voto? Niente voto. Punto 50 euro

Foto: Swich

Andrea Toniato è il gatto. Non sul tetto che scotta.

Sempre biondo, sempre veneto, rapido nei 50, si trasforma in un gatto di piombo nei 100.

Come nello “Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada” di Lina Wertmuller lo aspetto al varco.

Voto media MOM/RSM 6

Probabilmente abbandonata in un qualche angolo di strada la macchina del tempo l’ha trovata, se ne è impadronito e la usa.

Riesce a gestire lo spazio inteso come distanza e anche il tempo, perché resta il più costante nonostante continui ad accumulare anni. Lui c’è.

Ha appreso e ha cambiato non solo vari tecnici ma anche l’approccio. E’ cambiato perché non risulta più quella pigna nel culo di qualche anno fa e sa finalmente tacere.

L’unico trattato con anticorrosivo, anticalcare e antiage che della percezione ha il manuale sul comodino.

Quello che ammicca e va, sfila e va, se la ride e va, se la scopa e va, invecchia (poco) e ancora va. Chissà che porcate in quella cabina!

…and the winner is:  Filippo Magnini che si aggiudica il Premio Doctor Who

Il voto? 7+

 

Torno in terapia.. See you in april

Vi saluta anche questa volta Veronica (la dott)

**per gli ignoranti

Principio caelum ac terras camposque liquentis lucentemque globum lunae Titaniaque astra spiritus intus alit, totamque infusa per artus mens agitat molem et magno se corpore miscet.

In principio lo spirito dentro anima il cielo, le terre, le limpide pianure, il globo lucente della luna, le stelle Titanie e l’anima diffusa per le membra smuove tutta la mole e s’unisce al grande corpo.

Virgilio/ Eneide

Foto: Il Fatto quotidiano

Allora sta multa?

Chi ha la limousine in doppia fila?

Mention d’honneur 2017 e Coglione d’oro 2017