Tantissimi temi anche nell’ultima giornata di gare. Partiamo dall’Italia.

Strepitoso Pinzuti che nuota un 27.19 nella finale dei 50 rana arrivando a soli 9 centesimi da Martinenghi.

Già segnalato di come si fosse migliorato anche nei 100 rana, Pinzuti è l’esempio concreto di quello che “bisognerebbe fare”, cioè arrivare al Mondiale, anche se a fine stagione, al top della condizione e nuotare lì i personali (clamoroso quello dei 50 rana).

(parole di Nuotofanforum.corsia4.it)

L’obiettivo di un movimento natatorio solido, come si propone di essere quello italiano, dovrebbe essere proprio quello di avere più Pinzuti, cioè nuotatori che non esplodono subito in modo clamoroso come può essere il caso di Martinenghi, ma gradualmente si consolidano, fino ad arrivare a grandi prestazioni.

Buone notizie però anche da Ceccon e Burdisso. Abbiamo già scritto di questi loro difficili Mondiali , ma nella staffetta mista si sono comportati più che dignitosamente.

Sono felice che i selezionatori abbiano dato fiducia a Burdisso, anche dopo il suo 2.01 nei 200 delfino, e il ragazzo pavese li ha ripagati con un buon 52.86 lanciato.

Idem Ceccon, nettamente alla sua migliore prestazione di questi Mondiali, con il 55.06 al lancio nel dorso.

Con lo strepitoso 3.35.24 degli Eurojuniores la mista italiana avrebbe vinto l’oro, ma lì le energie di tutti e quattro i componenti erano a un livello decisamente superiore, e il lieve differenziale negativo in ogni frazione (Ceccon 34 centesimi, Martinenghi 17 centesimi, Burdisso 17 centesimi, Nardini 52 centesimi) lo considero più che accettabile (anzi.., temevo molto peggio, soprattutto da parte di Ceccon e Burdisso, che hanno invece confermato di avere già una buona solidità anche quando la condizione è lontana dal top).

Chiaro, dispiace essere arrivati a soli 29 centesimi dall’oro e qualcuno potrebbe guardare all’ultima frazione, ma per me il 49.42 di Nardini è nella fascia media del range atteso, inutile fare dibattiti di stampo calcistico e cercare colpevoli dove non ce ne sono.

Rassegna delle gare dell’ultima giornata.

Finale dei 100 stile libero maschili:

Il 17enne Ivan Girev nuota un fantastico 48.33 (23.58-24.75), record dei Campionati e la riprova che siamo di fronte a un potenziale fuoriclasse assoluto.
Girev è un velocista resistente fortissimo sia sui 100 che sui 200 stile, con le caratteristiche di un Duncan Scott e di un Jack Cartwright, insomma.
Rispetto a questi grandissimi nuotatori, Girev è comunque in anticipo nei crono: a 17 anni solo Kyle Chalmers gli sta davanti (e solo nei 100 stile libero).
Secondo è stato Nandor Nemeth, anche lui molto forte sia sui 100 che sui 200 stile (sta nascendo una nuova generazione di grandi 100-200 stileliberisti, a cui appartiene, ad esempio, anche il moldavo Sancov, qui assente) che però si deve arrendere al gran 24.75 nella vasca di ritorno di Girev. Per lui un 48.95.
Terzo il primo Usa, Willenbring, con il PB a 49.17, poi Krueger e l’australiano Brunt. Il sesto (il brasiliano Correia) a 49.44 certifica l’alto livello della finale.

 

Finale dei 200 rana maschili:

Vince la favorita, Zoe Bartel in 2.25.68, ed è doppietta per gli Usa con la 2000 Ella Nelson (2.27.04) all’argento. La completezza della formazione britannica è premiata dal bronzo della Guye-Johnson (2.27.42) che rimonta la McSharry (2.27.67).

 

Finale dei 200 dorso maschili:

Terzo oro per Hugo Gonzalez con il PB a 1.56.69. Secondo posto e personale anche per il 2001 Usa Carson Foster (1.57.87), terzo il russo Tretyakov con 1.58.72.

In sette sotto i 2′.

Finale dei 100 delfino femminili:

Primo impegno della serata e primo oro per Rikako Ikee, che vince con un buon 57.25 (RC, 30.11 il suo ritorno). Molto bene anche la seconda, la canadese Rebecca Smith al personale con 58.07.
Terza è la giapponese Hasegawa (58.60) che precede di soli due centesimi Emily Large (58.62), poi la svedese Junevik (58.89) e Regan Smith (59.03).

Pioggia di personali per tutte le nuotatrici citate.

 

Finale dei 1500sl maschili:

Terzo oro anche per Andrew Abruzzo (15.06.48 ) che allunga negli ultimi 150 metri staccando i compagni di avventura Brinegar e Potapov.

 

Finale dei 50sl femminili:

La Ikee ha da poco disputato i 100 delfino, ma è in grado di nuotare ancora un ottimo 24.59 (RC). Argento per Grace Ariola (24.82), bronzo per l’altra giapponese Ouchi (25.07).

 

Finale dei 200 delfino maschili:

Milak ha intenzioni serie e, come a Netanya, parte forte: 53.29 ai 100, poi ancora un buon 29.57 nella terza vasca. Il 31.01 negli ultimi 50 m. lo porta ad un ancora notevolissimo 1.53.87, di qualche centesimo meglio del crono nuotato pochi giorni fa dal ’99 giapponese Nao Horomura alle Universiadi.
Giappone presente anche qui con Sakamoto all’argento in 1.57.05, mentre il bulgaro Ivanov, finalista ai Mondiali assoluti di Budapest, si deve accontentare del bronzo in 1.57.54.
Da segnalare anche l’1.57.93 del 2000 ucraino Kesyl, in una finale che certifica progressi generalizzati (il 2000 britannico Peters è settimo in 1.58.40, quindi ampiamente sotto i 2′ ).

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Finale dei 50 rana maschili:

Doppietta azzurra con Martinenghi (27.10) e un grandissimo Pinzuti (27.19). Terzo Andrew con un comunque buono 27.39.

 

Finale dei 200sl femminili:

Bellissima gara con arrivo ravvicinatissimo tra la Ruck e la Kesely. Alla fine è la rimontante canadese a prevalere in 1.57.08 (RC), per soli due centesimi sulla 2001 ungherese. Ottima la prova della Kesely, considerate le tante gare fatte in stagione (e anche qui ad Indianapolis). Terza la russa Krivonogova in 1.58.51.

 

Staffetta 4×100 mista maschile. Grande gara a tre, tra Usa, Russia ed Italia.

L’Italia parte come meglio non potrebbe: Ceccon nuota un 55.06 che non ha nemmeno avvicinato nella gara individuale, mentre lo Usa Kibler si ferma a 55.47 ed il russo Tretyakov, che aveva nuotato in precedenza i 200 dorso, addirittura a 56.11.
Dopo la prima frazione, con l’arma Martinenghi in canna, l’Italia è in (inatteso) vantaggio di quasi mezzo secondo sugli Usa ed addirittura un secondo abbondante sulla Russia.
Martinenghi, reduce dai 50 rana, nuota un buon 59.10, ma allunga solo di poco sugli Usa perchè Whitley si supera con un parziale di 59.32 (ecco dove gli Usa cominciano a costruire l’oro). Somov, per la Russia, si difende con i denti, ma non fa meglio di 1.00.75.  A metà gara, Italia prima con 7 decimi di vantaggio sugli Usa e addirittura 2 secondi e sette decimi sulla Russia.
A delfino partono Burdisso per l’Italia, Bybee per gli Usa e Kuimov per la Russia. Burdisso – come Ceccon – fa più dell’atteso, considerato quanto fatto nelle gare individuali, e con una frazione da 52.86 perde solo due decimi scarsi da Bybee (52.68 ), lanciando Nardini ancora in testa. Dietro Kuimov fa… il Kuimov, e con un gran 51.11 riporta a galla la Russia.
Ultima frazione e Nardini deve fronteggiare due medagliati dei 100 stile libero di inizio serata. Lui ha il vantaggio di non averli disputati i 100sl, ma Willenbring è carico a mille e lo supera con una gran frazione da 48.68.
Anche Girev si fa sotto e il sorpasso avviene proprio negli ultimi metri. (48.27 per il russo). Per Nardini 49.42.
Alla fine, oro agli Usa in 3.26.15, Russia seconda a 15 centesimi e Italia terza a 29 centesimi.

“Last but not least” le ragazze. Non altrettanto dotate del talento maschile le fanciulle riscattano almeno parzialmente il loro mondiale con la finale e la settima posizione finale raggiunta con la staffetta mista . Se a Quaglieri non entra l’1’01” e Pirovano è ancorata a 1’10” sono Masciopinto (1’00″92) e Romei (56″86) a tirare la carretta, ma il gruppo non ha tradito una finale che ha mostrato una volta di più un Canada in 3’58″38 superiore anzi irraggiungibile per Usa, Japan e compagnia bella.

(foto copertina: Fabio Cetti | Corsia4.it )

(foto articolo:  Fabrizio Fogliani | Corsia4.it)