Manca un mese in punto agli Europei di Copenaghen e poco più di due settimane agli Assoluti.

Si comincia a fare sul serio anche se, a vederla dalla tribuna, la situazione risulta essere assolutamente ingarbugliata.

Genova primo incrocio interessante. Prima sfida probante negli incroci ad alto livello nazionale. Dopo vari assaggini e in attesa del prossimo trofeo Mussi –Lombardi – Femiano a Livorno sale il livello. Calano i tempi. Funziona la velocità, meno la resistenza.

I titoloni, tanto per riavvicinare il pubblico al nuoto nuotato dopo la pausa estiva, se li sono presi come sempre la Divina Pellegrini e Filippo Magnini.

Per la prima si tratta di “voce che grida nel deserto” traducibile anche con un’altra citazione: ”Ti piace vincere facile”

È già qualificata, sul territorio nazionale resta di un livello irraggiungibile e le interessa solo come test. In definitiva risulta essere più interessante a dorso che a stile. Un classico di quando vuole prendere le cose con leggerezza.

I 200 stile libero se li aggiudica Aglaia Pezzato e questo la dice lunga sul livello della specialità, pur considerando Aglaia uno dei talenti più solidi del movimento italiano della velocità a stile.

Magnini a dispetto dell’età e delle avventure giudiziarie in cui si ritrova tirato per il bavero, è ancora protagonista e si aggiudica i 200 stile.

Con lui, in tutto questo zibaldone, c’è un altro stagionato che riesce a scatenare la tribuna e risponde al nome di Fabio Scozzoli.

In vasca corta il guizzante forlivese si ritrova e riconferma il tempo 26″21 che lo porta agli europei nei 50 rana ma resta a 58″28 nei 100. Martinenghi in corta non sembra possa mai risultare il gatto che attualmente è tornato ad essere Scozzoli. Ma è giovane. E quindi… mai dire gatto!

Tornando sul discorso tempi, anche se tutti sono molto work in progress, i 50 hanno visto molti più atleti avvicinare se non sfiorare il tempo limite per Copenaghen.

Per dirne una: Tania Quaglieri. La modenese, mai stata presa in considerazione nei comunicati FIN probabilmente in quanto non al successo ma preceduta dall’olandese Toussaint (26″93) e di un solo centesimo dall’americana Baker, ha toccato il muro in 27″09. Un battito di ciglia la divide dal 27″0 richiesto. Anzi per essere puntigliosi il 27″0 della tabella c’è, poi appare anche un 9. Un dettaglio che dato in mano a Perry Mason gli consentirebbe di inchiodare la giuria.

Sempre utilizzando i dorsisti come esempio, la Quaglieri nella finale dei 100 – raggiunta solo in modo rocambolesco e con la rinuncia della Pellegrini autrice di 59″30 – sale in 59″55 sul podio a stelle e striscie. Con lei Baker, che realizza il tris con i 200 precedendo la Pellegrini, e Moffitt. Solo Margherita Panziera, che non era a Genova ma la settimana scorsa era in gara a Roma, resta sotto quota 59 in ogni caso a 1″ dal tempo richiesto.

Al maschile si rivede in salute Simone Sabbioni. 50 e 100 sono nelle sue corde e si avvicina all’obiettivo, ma nei 200 chi si mette in evidenza è Lorenzo Mora. Al di là del successo ottenuto, dopo un passaggio che replica al centesimo il tempo dei 100, solo nel finale si arrende al record italiano e si ferma a 15/100 dal tempo limite.

Il neo Fiamme Rosse si è candidato.

Anche se con performance non richiesta, è Simona Quadarella a dare spettacolo. L’altra FF.RR., medagliata al mondiale e quindi in Danimarca d’ufficio procede e trascina l’emergente di casa: Giorgia Romei.

Simona, interessante anche nei 200 stile libero, chiude in 4’05 nei 400 e 8’17 nella doppia distanza che la mettono in bella evidenza e assolutamente “sola” al comando del ranking.

Nella rana, tempi promettenti e quasi tris di Martina Carraro, mentre nella farfalla sono Di Liddo e Bianchi a monopolizzare l’interesse.

In vasca corta c’è il gemellaggio Laura Letrari – misti. Solo Anna Pirovano sembra voglia promettere qualcosa, soprattutto nei 400, ma vedremo tra 2 settimane i risultati definitivi della progressione.

Rispetto la scorsa stagione Lorenzo Glessi rialza il capo. Occhi aperti per capire se l’anno horribilis è cancellato.

La Sciorba ha radunato 3/5 della staffetta veloce maschile. La vasca dice che Alessandro Miressi c’è, ma non è tanto.

Nella farfalla c’è più Razzetti e Carini che l’atteso Rivolta, ma è soprattutto dai misti che arrivano novità.

Non con un Carneade qualsiasi, ma con lo junior Thomas Ceccon che si presenta in questo inizio stagione in 1’55″75, che mi lancerei a dichiarare come nuovo primato personale a 1″ dal tempo limite per i 200 danesi (guarda il VIDEO dei 200 misti), nonchè nuovo primato della manifestazione (precedente Laszló Cseh 1’56″07 del 2015) e quarta prestazione italiana all-time!

Considerando che siamo ancora nella fase di avvicinamento al primo appuntamento tricolore, le acque iniziano a schiumare e promettono bene.

Sperando non si tratti soltando di un miraggio.

Foto copertina: Fabio Cetti | Corsia4.it

Foto articolo: Edoardo Macrì e Fabrizio Fogliani