Dopo il Trofeo Sette Colli, che ha inglobato anche i Campionati Assoluti 2020, mancavano solo gli Assoluti Open di Fondo per chiudere questa strana e corta stagione post coronavirus. Con la tre giorni di mare, prima a Piombino (18 e 9 agosto) per la 10 e la 2,5 km, poi a Marina di Grosseto (21 agosto) per la 5 km, anche il nuoto italiano in acque libere si è ritrovato in forma e con diversi spunti interessanti per la stagione che verrà.
La rotta di Greg
Inevitabile partire da Gregorio Paltrinieri. Se c’era qualcuno che, per ragioni di scetticismo o di modesta capacità di osservazione, aveva ancora bisogno di indizi sulla serietà del progetto e sulla sua convinzione nel fare la differenza sia in vasca che in acque libere, direi che in questi giorni ha avuto una discreta conferma. Fatta non di uno ma di cinque buone ragioni: prima i due titoli Assoluti del Sette Colli, 800 e 1500, conquistati con due prestazioni di incredibile valore assoluti (un record ed un quasi record europeo), e poi la discesa in mare ed i tre titoli, 10, 2,5 e 5 km, ottenuti con altrettante prove da campione.
L’attesa per le prove in acque libere era salita vertiginosamente dopo le vasche di Gregorio al Foro Italico, dove ha ribadito (a modo suo, con i tempi), che la piscina è ancora la sua priorità. Si partiva a Piombino con la 10 km, distanza più attesa perché anche prova olimpica, e Paltrinieri non ha deluso le aspettative, nemmeno quelle dei più scettici. Dal parterre dei battuti di tutto rispetto – i compagni Mario Sanzullo e Acerenza, ma anche l’inglese Pardoe e i francesi Joly e Olivier, quest’ultimo già campione del mondo e bronzo olimpico – all’atteggiamento in vasca – partenza in testa con ritmo serrato, fase centrale di assestamento e chiusura con allungo decisivo a circa 800 metri -, Paltrinieri è sembrato per la prima volta a suo agio nella specialità ed ha condotto la prova come di solito fa con i 1500, a modo suo.
È stato lo stesso campione di Carpi a confermare di essere sulla strada giusta, dicendo che gli “è piaciuto tutto, dalla tattica di gara alla bracciata, per la prima volta sono davvero soddisfatto”. Dove per ”tutto” si intende anche, e forse principalmente, il grande cambiamento tecnico preso qualche mese fa, la scelta di abbandonare il gruppo di Ostia per mettersi nelle mani di Fabrizio Antonelli.
Il dominio di Greg si è rinnovato il giorno successivo nella 2,5 km – quando ha perso solo lo sprint con Olivier – e venerdì nella 5 km, quando ha staccato di più di 30 secondi quel Mario Sanzullo che, come lui, parteciperà alla 10 km di Tokyo.
Aveva gli occhi del mondo del nuoto puntati addosso e si è sentito quanto mai a suo agio: la settimana di Gregorio è significativa non solo per i risultati ma anche per la tempistica, che somiglia molto a quella Olimpica, dove la prova in acque libere segue di qualche giorno la sette giorni di gare in piscina. La discesa dall’altura qualche giorno prima delle competizioni, l’allenarsi molto di più in mare, il cambio di metodologia (da tarare e rivalutare anche sul lungo periodo), il rapporto più umano con il tecnico: Paltrinieri sembra aver ritrovato la sua dimensione, il sorriso e, di conseguenza, la voglia di primeggiare in tutto. E così il sogno olimpico non appare più un miraggio.
Donne in ascesa
Le prodezze di Paltrinieri rischiano di oscurare le prestazioni del settore femminile, tutt’altro che sottotono in questa tre giorni di mare. Partendo dalla conferma di Arianna Bridi, vincitrice della 10 km in apertura e ritrovata nella forma e nel morale: l’atleta di Antonelli si dice “completamente soddisfatta della prestazione, per me è una nuova ripartenza”. Per il modo in cui vince, amministrando la gara nelle fasi iniziali e conducendo l’azione decisiva a circa 2000 metri dal traguardo, aumenta ancora il rimpianto per la mancata qualificazione olimpica.
A Tokyo ci sarà invece l’altra allieva di Antonelli, Rachele Bruni, già bronzo a Gwangju 2019, che a Piombino è arrivata terza – dietro a Giulia Gabbrielleschi – nella 10 ma ha vinto il titolo assoluto della 2,5, battuta solo dalla russa Kirpichnikova. Le note piacevoli non sono solo nelle riconferme delle big, ma anche nei ritorni, come quello di Aurora Ponselè, che a Marina di Grosseto si è aggiudicata la 5km battendo proprio Bruni e Bridi, oltre alla francese Cassignol, e di giovani speranze che crescono, come Giulia Salin (2002) protagonista di una grande prestazione nella 2,5km e già reduce da un Sette Colli di ottimo livello.
La soddisfazione di Giuliani
È pienamente soddisfatto il direttore tecnico Massimo Giuliani. Così a Federnuoto.it:
Campionato assoluto di grande livello, con presenza di atleti stranieri importanti nel panorama internazionale. Paltrinieri ha confermato il grande stato di forma e soprattutto sta acquisendo sempre più confidenza con le acque libere, sbaragliando la concorrenza in tutte e tre le gare, condotte molto bene tatticamente.
Tra le donne benissimo Arianna Bridi, per lei resta il rimpianto della mancata qualificazione olimpica, e Rachele Bruni; sono felicissimo per il ritorno di Aurora Ponselè. Abbiamo dietro, e questo mi fa ben sperare per il futuro, tanti giovani pronti ad emergere come Ginevra Taddeucci, Giulia Salin, Giulia Berton, Marcello Guidi, Andrea Manzi ed Emanuele Russo: insomma il fondo italiano gode di eccellente salute e di una prospettiva molto interessante.
Foto Fabio Cetti | Corsia4