La FINA ha sanzionato con la pena di 4 anni di squalifica a partire dal 20 gennaio 2020 – data di inizio della sospensione provvisoria – fino al 19 gennaio 2024, il nuotatore argentino Guillermo Bértola responsabile di aver commesso una violazione delle regole di antidoping per l’uso di sostanza o metodo proibito.
Tutti i risultati ottenuti dal nuotatore dal 23 gennaio 2018 – giorno dell’infrazione – saranno annullati con la conseguente perdita di medaglie, punti, premi o rimborso dei premi in denaro.
Bértola nel 2019 aveva conquistato la medaglia d’argento ai Giochi Pan Americani di Lima nella 10 km, mentre proprio nel 2018 era arrivato secondo nella classifica finale della FINA UltraMarathon Swim Series alle spalle del nostro Edoardo Stochino.
A poche ore dalla conferma della massima pena il nuotatore di acque libere Bértola dichiara sul quotidiano argentino Clarin
Non mi aspettavo una punizione del genere. Perché non sono solo quattro anni. Ci sono anche due anni in cui perdo tutti i risultati che ho ottenuto. Sono praticamente sei anni.
La verità è che è una pena molto dura.
I fatti risalgono al 23 gennaio 2018, a una mancata denuncia di trasfusione di sangue effettuata dopo aver sofferto di gastroenterite nel periodo di avvicinamento a una grande classica del nuoto argentino la Santa Fe – Coronda che si sarebbe poi tenuta il 4 febbraio.
Bértola in seguito alla sopsensione comunicata a gennaio aveva deciso di non utilizzare alcun avvocato e ammesso la colpa dell’infrazione quando convocato dalla FINA, si sentiva fiducioso non essendo mai stato trovato positivo a nessun controllo sperava in una pena dimezzata.
Nel 2024 al termine della squalifica, il nuotatore avrà 34 anni, una decisione che mette una seria ipoteca sulla carriera dell’argentino:
A 30 anni e quando l’unica cosa che hai fatto in tutta la vita era “il nuoto”, devi pensare al futuro. Perché quando si riceve questo tipo di sanzioni, spesso gli sponsor si ritirano e uno viene lasciato alla deriva.
Inoltre anche se volessi continuare la mia preparazione non potrei farlo sette o otto ore al giorno come ho sempre fatto, perché devo generare una sorta di reddito economico per sostenermi.
Se sono due anni, si può tentare, ma quattro anni sono tanti. Trascorrere quel tempo senza gareggiare è molto difficile da realizzare, soprattutto con prestazioni elevate, e non importa quanto lo desideri.
Perdere la medaglia del 2019, per fatti (violazione regole) che risalgono all’inizio del 2018, fa molta rabbia.
Perché ho sempre ottenuto tutto con molti sacrifici. Dalla mia infanzia, l’allenamento prima e dopo la scuola, all’alba… ho sempre lasciato tutto per la mia nazione.
Il nuotatore tenterà il ricorso, questa volta supportato da un legale per provare a chiedere almeno una riduzione della sospensione.
Foto: Guillermo Bertola | Facebook