La Norvegia, il più estremo tra gli stati scandinavi arrivando ai confini del Polo Nord, non ha una grande tradizione natatoria, sarà forse per il numero piuttosto esiguo dei suoi abitanti, meno di 5 milioni, decisamente pochi rispetto a nazioni che possono vantare un ben più ampio numero di abitanti tra cui scegliere o forse perchè i norvegesi preferiscono dedicarsi allo sci, allo sci di fondo, al pattinaggio, tutti sport legati agli elementi predominanti del loro ambiente, ghiaccio e neve.
Andando a scavare nel passato troviamo pochissimi atleti degni di essere menzionati per i loro risultati:Terrie Miller, vincitrice dei 100 rana nel Campionato Europeo in corta disputato nel 1996 a Rostock in Germania,Lene Jensen, seconda nei 100 stile ai mondiali di Berlino 1978 dietro all’allora imbattibile Barbara Krause, la valchiria tedesca dominatrice della specialità fino alle Olimpiadi di Mosca 1980 comprese,Irene Dalby, forse la più grande di tutte, autrice di una splendida doppietta 400/800 agli Europei di Atene 1991, edizione di cui conserva piacevoli ricordi una splendida meteora del nuoto italiano, Cristina Sossi, splendido bronzo in entrambe le gare.

Il più grande di tutti, la splendida eccezione del nuoto norvegese non c’è più, strappato alla vita da un destino malvagio a soli 27 anni.
Era sotto la doccia, alla fine di una sessione di allenamento, entusiasta per aver ben recuperato dall’infortunio alla spalla che lo aveva afflitto nei mesi scorsi.
I suoi compagni di allenamento a Flagstaff, città in altura dell’Arizona dotata di un Centro Sportivo universitario usato anche dagli azzurri, non vedendolo uscire si sono preoccupati e sono andati a vedere:lo hanno trovato steso per terra privo di sensi. I soccorsi sono stati tempestivi ma a nulla sono serviti.

Alexander Dale Oen era un grande interprete della rana di oggi, forse il più grande assieme a quel fenomeno vivente del giapponese Kosuke Kitaijma.
Nei 50 forse non era il più veloce, lo testimonia il suo palmares piuttosto scarno su questa distanza, ma nei 100, signori, da due anni a questa parte era il padrone incontrastato, ne sa qualcosa il nostro Fabione Scozzoli che pur nuotando il suo miglior 100 rana della sua vita a Shanghai si è dovuto inchinare, e non di poco, al Signore della Rana.
Argento olimpico a Pechino, dove fu battuto allo sprint da un superbo Kitaijma, ha saputo sempre meritarsi il rispetto e la stima dei suoi avversari e di quelli come noi che amano questo sport.http://www.cbc.ca/gfx/images/sports/photos/2011/07/25/oen_584.jpg
Dale Oen esultante dopo l’arrivo dei 100 metri rana a Shanghai

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