“Il mio sogno è andare alle Olimpiadi, farò di tutto per qualificarmi”
Questa frase, pur non essendo stata pronunciata da nessun atleta, può essere attribuita tranquillamente a qualsiasi nuotatore.
La stagione che è appena iniziata si concluderà con l’evento al quale tutti sognano di poter partecipare, le Olimpiadi.
Va da sé che l’obiettivo principale di ogni nuotatore sarà innanzitutto presentarsi in forma nelle occasioni che varranno come qualificazione per Tokyo 2020.
È da poco stato pubblicato il Regolamento Federale, al suo interno sono svelati i criteri di qualificazione che la FIN ed il DT Cesare Butini hanno determinato e dai quali uscirà la squadra olimpica che volerà in Giappone.
La prima, grande, novità è l’apertura di un primo spiraglio per la qualificazione già nel Campionato Assoluto invernale (12/14 dicembre), che quest’anno sarà in vasca lunga ed abbraccerà la formula Open.
I tempi sono molto selettivi, ma ci sono già 8 atleti maschi e 7 femmine che hanno un personale all’altezza della situazione.
NB: prenderemo in considerazione solo le prestazioni delle ultime due stagioni agonisitche.
Tempi alla mano, gli splash brothers Detti e Paltrinieri occuperebbero il mezzofondo con il fratellino De Tullio a coprire lo slot aperto nei 400 stile mentre Codia e Burdisso sarebbero i rappresentanti del delfino.
Dando per certa la presenza di Federica Pellegrini nei 200 stile, con i rispettivi personali ci sarebbero qualificazioni larghe anche per Simona Quadarella e Margherita Panziera, oltre che per Ilaria Cusinato nei 400 misti.
Situazione particolare per tutti i ranisti, perché i tempi di qualificazione corrispondono esattamente con i loro migliori: che sia un invito della FIN ad abbassarli – e quindi a migliorare i record italiani – già agli Assoluti Open?
Anche se sarà complicato, nuotare questi tempi a dicembre permetterebbe agli atleti qualificati di proseguire il percorso di preparazione senza patemi d’animo, con l’unico vero obiettivo di presentarsi al top della condizione a fine luglio 2020.
Ma se qualcosa dovesse andare storto, ci sono sempre gli Assoluti primaverili (17/21 marzo), veri e propri trials olimpici e storica occasione di verifica della condizione in vista dell’appuntamento estivo.
Tutti i nuotatori in profumo di qualificazione hanno cerchiato in rosso sul calendario questa settimana, perché arrivarci in forma o meno potrebbe fare davvero la differenza sull’esito della stagione.
Dando già per qualificati i nuotatori con i personali più bassi della tabella limite di dicembre, ci sono altri 7 maschi e 3 femmine che entrerebbero nel roster olimpico, per un totale di 25 atleti con pass individuale.
In un mondo perfetto, dove ogni nuotatore si conferma o addirittura abbassa il suo miglior crono, dagli Assoluti uscirebbe una corazzata. Sappiamo purtroppo che le variabili sono tantissime e che sarà pressoché impossibile che questo risultato si avveri, ma quel numero di interpreti per Tokyo è tutt’altro che lontano dalla realtà.
Nel 2016, dopo gli Assoluti primaverili, avevamo un totale di 9 qualificati individuali, 6 maschi e 3 femmine ma, dopo i risultati del Settecolli e le integrazioni del DT, furono 28 gli atleti che gareggiarono nelle prove singole (13 maschi, 15 femmine).
A margine di ciò, bisogna ricordare che le staffette già qualificate – stile libero maschili, mista femminile e 4x100 mista mixed – vedranno in nazionale una serie di atleti che, anche se non dovessero ottenere il pass individuale, potrebbero venire comunque iscritti nella gara singola.
Nelle gare come i 100 ed i 200 stile anche avvicinarsi al tempo limite – senza tuttavia centrarlo – potrebbe essere sufficiente per un’iscrizione d’ufficio.
Dalle liste appena proposte sono rimasti esclusi atleti che hanno un personale molto vicino al limite richiesto, come Domenico Acerenza nei 1500 (gara nella quale sarebbe comunque chiuso da Detti e Paltrinieri), oppure atleti giovani che possono sperare, grazie ad un miglioramento eccezionale, di qualificarsi (pensiamo, ad esempio, a Benedetta Pilato nei 100 rana).
Ci sono anche diversi nuotatori, ancora in attività, che hanno ottenuto un personale all’altezza dei requisiti chiesti dalla Federazione per andare a Tokyo, ma che non si ripetono su quei livelli da almeno un paio di stagioni.
Eccoli: Condorelli e Dotto (100 stile), Turrini (400 misti), Mizzau e Carli (200 stile), Ponselè (800-1500 stile), Pellegrini (200 dorso, 400 e 800 stile), Caramignoli (1500 stile), Scarcella (200 rana), Polieri (200 farfalla), Pirozzi (400 misti), Orsi (50 stile), Carini (200 farfalla).
Sarà nascosta tra questi la vera sorpresa che volerà a Tokyo 2020?
Foto copertina: Fabio Cetti | Corsia4