Da Tokyo a Kazan, passando per la ISL a Napoli è un attimo! Sembra quasi di descrivere i ritmi frenetici di una tournée mondiale di qualche rockstar nei tempi migliori. Invece si parla proprio di nuoto internazionale.

Negli ultimi due anni il nostro amato sport può dire di essere entrato in una dimensione a lui sconosciuta anche solo pochi anni addietro. Fino ad allora il nuoto è sempre stato abituato a vivere di pochi appuntamenti e lunghi periodi dedicati esclusivamente all’allenamento. Già negli ultimi dieci anni ha sempre preso più piede tra gli stessi allenatori l’importanza del gareggiare il più possibile. L’unico freno, per così dire, era la mancanza di gare di alto livello disponibili.

Ma negli ultimi due anni, sia per via calendari internazionali rimaneggiati da questo momento storico, uniti alla ISL che ha fatto da vero e proprio catalizzatore, il cambio di marcia è stato notevole.

Questo sport ha sfruttato al meglio le opportunità che si sono presentate per alzare ulteriormente l’asticella verso un rinnovamento continuo delle prestazioni e dei limiti ancora inesplorati. Tutto ciò si traduce in una vetrina mai vista prima, specie in certi periodi della stagione.

Soffermandoci sull’ultimo appuntamento svolto a Kazan, ovvero gli appena conclusi Campionati Europei di vasca corta, anche l’Italia ha risposto come mai prima. Come detto in apertura i nostri atleti dopo l’Olimpiade esaltante, hanno proseguito questo percorso senza risparmiarsi e accontentarsi. Forse l’Italia ha appena cominciato a percorrere la strada giusta, non deve illudere il numero record di medaglie, frutto di un contesto di gare seppur di alto livello, ma non con tutti i protagonisti al completo.

Sono le prestazioni ottenute che testimoniano il cambiamento epocale, un cambiamento di mentalità oltre che tecnico. I punti focali sono stati il vedere diversi nostri atleti competere in più gare nella stessa giornata e in giorni consecutivi, affrontandole tutte allo stesso modo, per vincere!

Gli atleti che meglio di tutti hanno meso in mostra queste caratteristiche rispondono a due nomi che non compaiono tra i medagliati olimpici: si tratta di Alberto Razzetti e Michele Lamberti.

Oltre ai nomi dei freschi medagliati olimpici si aggiungono all’appello questi due giovani, entrambi con le caratteristiche moderne, legati al concetto di nuoto a tutto tondo, capaci di spaziare in più discipline e in più distanze, gestendo gli innumerevoli turni di gara senza invidiare nulla agli atleti evoluti con un palmarès superiore, ma solo per motivi di anzianità. Lo stesso discorso vale per il ritorno del già affermato Thomas Ceccon nei 200 misti, anche per lui il cammino è appena iniziato, nonostante le due splendide medaglie a cinque cerchi nelle staffette.

Non dimentichiamo le conferme degli altri medagliati come Nicolò Martinenghi, Alessandro Miressi e Lorenzo Zazzeri, tutti in grado di migliorare almeno un proprio primato personale. Una nota particolare merita il ranista, con un tempo nella prova dei 100 metri che lo proietta a soli tre decimi dal record mondiale.

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Ma ora la domanda che viene spontanea è: come si ottiene un livello prestativo già alto ad inizio stagione.

Chiaramente bisogna porre l’accento sul fatto che la vasca corta ha il vantaggio di poter contare maggiormente su presupposti tecnici che è possibile sviluppare e mantenere consolidati in modo quasi permanente da parte degli atleti. Leggermente diverso è il discorso per le capacità condizionali, ma anche in questo caso le nuove metodologie di allenamento permettono di inquadrarle meglio e in maniera più funzionale.

Già nell’analisi dei Giochi Olimpici su questa rubrica avevamo riportato quanto segue:

L’allenamento condizionale rimane sempre da tenere in considerazione, ma viene collocato in modo sempre più ottimizzato per permettere il recupero e solo quando strettamente necessario. Questa esigenza di svolgere un allenamento alla competizione sin dal primo giorno, si sposa anche con il maggior numero di competizioni presenti in calendario. Per tale motivo ha preso sempre più piede una nuova forma di periodizzazione nota come periodizzazione ondulata. Si tratta di una metodologia di lavoro basata sulla continua variazione degli stimoli allenanti, anche settimanalmente in base alle esigenze, di allenamento e di gara. L’obiettivo è far tornare i conti nell’appuntamento più importante. Questo permette di non dover attendere periodi troppo lunghi.

Le stesse considerazioni valgono anche in questo caso, di sicuro facilitate dalla vasca corta come affermato in precedenza.

In aggiunta è bene chiarire quali sono le vere capacità sia tecniche che condizionali che vengono esaltate al massimo e in modo sempre più individualizzato. Si tratta di velocità di base, coordinazione, e resistenza alla velocità stessa, tutte capacità imprescindibili nel nuoto degli anni 2020.

Affinché tali capacità creino sempre un miglioramento il lavoro di base e costruzione dell’atleta a livello giovanile diventa fondamentale e non ammette errori, la frenesia di risultati precoci inibisce la crescita verso l’alto livello, il percorso non può che interrompersi inesorabilmente.

Di sicuro questa stagione come mai prima sarà un vero e proprio spartiacque in base a quanto abbiamo appena considerato.

Non ci resta quindi che aspettare la stagione della vasca lunga 2022 fornita di ogni tipo di confronto, sia Mondiale che Europeo, per confermare o meno la correttezza delle nostre ipotesi! 

Foto: Fabio Cetti | Corsia4