Questa settimana, in attesa di risultati interessanti dalle vasche di tutto il mondo, ragioniamo su un tema interessante quanto inflazionato come l’integrità, su cui sorge spontanea una domanda: siamo sulla strada giusta per farla diventare davvero un valore cardine dello sport?
Agnel Vince il Ricorso
Non quello per violenza sessuale nei confronti di minorenne, ma quello contro il suo ex club, reo di non aver corrisposto al campione Olimpico del 2012 le ultime spettanze per una cifra di 60mila euro. L’accusa del club di mancati adempimenti nella parte finale della carriera da parte di Agnel (dopo che a Rio 2016 aveva annunciato il ritiro dalle competizioni) è caduta, ed ora dovrà pagare cifra e danni al campione francese.
Per di più, lo stesso Mulhouse Olympic Natation non versa in situazioni finanziarie rosee e sembra che i bilanci dichiarati siano fortemente deficitari: si parla di perdite da più di 700mila euro nonostante gli ingenti sussidi statali di cui ha usufruito nel 2019. Agnel per ora ha vinto il primo round contro la sua ex squadra ma restano comunque in piedi le pesanti accuse di stupro avanzate dalla figlia del suo ex allenatore, Lionel Horter, che andranno verificate nei prossimi gradi di giustizia. Visto che i rapporti tra le parti sono più che tesi, non è strano che molti sollevino dubbi sulla veridicità delle accuse che macchierebbero per sempre l’integrità sportiva e personale di Agnel.
Integrità sportiva
La storia della giudice di tuffi Lisa Wright e della dirigente cinese (ed ex oro olimpico) Zhou Jihong è tutta da leggere.
A Tokyo, in seguito alla gara della piattaforma maschile, Zhou Jihong (soprannominata “Lady di ferro”) avrebbe redarguito Wright per dei punteggi assegnati ai tuffatori cinesi che, a quanto pare, non la trovavano affatto d’accordo. Nonostante i cinesi abbiano vinto oro e argento, il diverbio si sarebbe spinto ad un punto tale da far scattare una serie di denunce per la dirigente cinese, che è stata costretta a scrivere una lettera di scuse indirizzata alla giudice.
Ma non è finita qui: sembra che l’episodio abbia scoperchiato un caso ben più pesante, che vede Zhou Jihong colpevole di aver in qualche modo allenato ed influito sui risultati degli atleti cinesi durante i Giochi, in una consuetudine che sembra ripetersi spesso nonostante la sua carica ufficiale di vice-presidente della FINA richieda assoluta neutralità.
Un caso che ci fa pensare a quanto le correlazioni politiche siano spesso influenti, se non determinanti, anche sui risultati sportivi, nonostante si parli sempre di più di integrità e correttezza come di punti cardine delle nuove governance (vedi sotto).
Il Congresso della LEN
Si è svolto a Cascais, in Portogallo, il congresso dei primi 100 giorni della nuova LEN, diretta ora dal presidente Antonio da Silva, che nel suo discorso ha parlato dei quattro pilastri sui quali vuole rifondare la federazione europea: integrità, trasparenza, governance e sostenibilità.
Per ognuno di questi temi sono già state attuate alcune riforme, e la LEN prevede di metterne in atto molte ancora. Sempre nell’ambito del Congresso, Liam Tancock è stato nominato primo Presidente del nuovo Comitato Atleti LEN ed avrà la fondamentale funzione di far sentire la voce degli atleti all’interno delle stanze del potere, iniziativa della quale si fa un gran parlare ma che di risultati, perlomeno apparenti, ne ha dati ancora pochini.
La speranza è che, a furia di parlarne, qualcosa si muova.
Australia & Europa
Chiudiamo con leggerezza. Mentre in Europa è imminente l’inizio del Mare Nostrum, a Goald Cost sono al via i Campionati Australiani, da stanotte su Amazon Prime Video, che vedranno in acqua la Nazionale dei dolphins protagonista di un’Olimpiade memorabile a Tokyo. L’evento qualificherà per i Mondiali ma soprattutto per i Giochi del Commonwealth, vero obiettivo stagionale per l’Australia che a fine estate sarà impegnata anche nel Duel in the Pool contro gli eterni rivali statunitensi.
In vasca non ci saranno le sorelle Cate e Bronte Campbell ed Emma McKeon, che *gossip alert on* è stata recentemente avvistata insieme a Cody Simpson *gossip alert off* popstar ex teen idol dal passato di nuotatore giovanile dalle ottime speranze, che si sta allenando per guadagnarsi la convocazione in Nazionale.See you later!
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Foto: Fabio Cetti | Corsia4
Doveroso trattare il tema dell’integrità morale/sportiva, e Luca Soligo lo ha fatto bene.
Vista l’immagine di Chalmers, mi sarei atteso un paragrafo sull’integrità fisica (anche in prospettiva futura), messa spesso a repentaglio da allenamenti in cui questi super-campioni convivono con il dolore. Qui la recente intervista rilasciata dal campione olimpico di Rio 2016 (https://www.smh.com.au/sport/swimming/i-feel-like-i-m-40-kyle-chalmers-and-the-brutal-cost-of-success-20220517-p5am3t.html).