“Oh bene, oggi è giorno di allenamento”
Ore 10.00 – Bip bip – Messaggio whatsapp con l’allenamento per la serata – Mr Hyde
“Oh no… 16×100 forti… non ce la posso fare”
di Elena Rigon
“Dai forza che stasera ci si allena: il lavoro sedentario richiede una forma di compensazione, altrimenti sarei un rudere… senti questi che hanno il fiatone per aver salito una rampa di scale”
Ore 19.00 – Mr Hyde
“Ma chi me lo fa fare? Ma sono veramente stanco, non ce la faccio! Ma se rimanessi a casa? Non cambierebbe nulla, tanto ormai le gare non le vinco più.
Fuori piove, magari le strade sono allagate…
Ma se per una volta scegliessi divano, copertina, una tisana e un libro? Ma se io facessi la nonna di me stessa? Ma la tv non la guardo mai, potrei cominciare stasera.
Ma se andassi a letto presto? Sento il richiamo del cuscino, guadagnerei in riposo!
Ore 20.00 – Mr Hyde ALZA LA VOCE
“Perché vuoi proprio andare? Sei sicuro? Pensaci dai… per una volta…”
Dr Jekyll afferra le chiavi dell’auto e scende le scale.
Mr Hyde si accorge, a 200 metri da casa, di aver lasciato la patente sul tavolo, vicino alla frutta [cit]. Mr Hyde si sente molto Gloria ma a guidare è Dr Jekyll, che intanto ha individuato una canzone piacevole alla radio.
Dr Jekyll parcheggia e si cambia.
A salire sul blocco di partenza però è Mr Hyde che giudica la temperatura dell’acqua ad occhio nudo: è fredda.
Mr Hyde indugia, chiacchiera, tentenna, temporeggia.
Dr Jekyll dà una spinta.
Mr Hyde esclama “ ‘mmazza se è fredda!” ma Dr Jekyll inizia a girare le braccia.
Viene il turno dei 16×100 forti: Mr Hyde si propone di farli al risparmio, Dr Jekyll ha l’udito sopraffino e sente i compagni proporre “li facciamo misti?”
Decide Dr Jekyll, misti siano!
Dopo i primi 2×100 comunque Mr Hyde progetta di sospendere la seduta e fuggire.
Dr Jekyll lo trattiene, e li completa.
Mr Hyde soccombe.
In spogliatoio, fiero, ritorna Dr Jekyll da solo.
RIP Mr Hyde
Foto: Fabio Cetti | Corsia4