In una settimana avara di notizie di nuoto nuotato, prendiamo spunto dall’attualità sportiva per farci un’idea su una delle polemiche che hanno imperversato su web e social negli ultimi giorni.

Su Fatti di nuoto Weekly di oggi parliamo di copertine e contenuti.

Prime pagine

Con la concomitanza della vittoria mondiale della pallavolo e l’impresa della nazionale di basket, che ha battuto la Serbia agli ottavi di finale degli Europei, è riscoppiato il caso prime pagine dei quotidiani, che spesso ha toccato nel recente passato anche il nuoto.

È successo che, nei quotidiani sportivi usciti questo lunedì, le due notizie che potevano sembrare principali hanno trovato uno spazio ridotto in copertina e sono state trattate, all’interno dei giornali stessi, molto dopo le pagine che coprivano la domenica calcistica. Una cosa simile era successa ai recenti Europei di Roma, quando molti nuotatori (compreso Nicolò Martinenghi, qui la sua intervista) avevano fatto notare come le imprese degli azzurri fossero passate in secondo piano rispetto ai presunti affari di calciomercato, in un’estate che ci ha visti protagonisti e vincenti in molteplici occasioni.

Va detto, ad onor del vero, che nel caso del nuoto (e del quotidiano che ho sfogliato in quell’occasione, quello rosa per intenderci), il giornale copriva gli Europei di Roma quasi quotidianamente da pagina 1 a pagina 5, quindi in primissimo piano, con ampi approfondimenti ed interviste, mettendo le notizie di calciomercato dopo gli ori dei nostri nuotatori, così come era successo anche in occasione dei Mondiali di Budapest. E va sempre detto che, in tutti i giornali sportivi, basket e pallavolo sono seguiti molto bene, da giornalisti competenti che offrono una copertura di alto livello, piacevole ed interessante da leggere.

Questi sono punti a favore dei quotidiani, che dovrebbero spingerci ad acquistare il giornale quando, nonostante la copertina non sia di nostro gradimento, sappiamo di trovare all’interno un prodotto di qualità.

Cosa andrebbe quindi contestato ai giornali sportivi?

Senza nasconderci dietro ad un dito, è innegabile che il calcio sia di fatto lo sport nazionale italiano, e (purtroppo) non saranno le imprese degli altri sport a cambiare questo dato, perlomeno non nel breve periodo.

Nonostante ci siano costantemente risultati di sport “minori” che a rotazione fanno impallidire quelli del pallone, in Italia la carta stampata si aggrappa al calcio per resistere al crollo delle vendite, e deve quindi fare delle scelte di campo che da alcuni punti di vista possono sembrare incomprensibili. In soldoni, è ancora molto maggiore il numero di persone in Italia che conosce il risultato di Juventus-Salernitana e non quello di Polonia-Italia.

Tuttavia, non credo proprio che il direttore di un qualsiasi quotidiano sportivo sia talmente miope da non accorgersi che la pallavolo campione del mondo merita spazio e pagine più di un qualsiasi pareggio della giornata di campionato. Ma credo ugualmente che quel direttore sia in un certo senso costretto da precise dinamiche commerciali a mettere al centro della copertina il calcio, lasciando il resto ai lati.

Anche a me piacerebbe poter acquistare un giornale che in copertina ha un’altra visione del mondo dello sport, ma qui dobbiamo decidere per quanto nelle nostre possibilità: il giornale lo compriamo per la copertina o per leggerlo?

Perché altrimenti tutti i discorsi su quanto sia importante “leggere” e non “guardare le figure” vengono a cadere.

In definitiva, credo che migliorare sia possibile e che i miglioramenti già ci siano (la finale della pallavolo su Rai1 e l’ampio spazio dedicato nella Domenica Sportiva, ad esempio), ma che alcuni di questi miglioramenti debbano partire da noi.

Un esempio su tutti: inaccettabile criticare un giornale se non lo si compra nemmeno.

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Aggiornamento matrimoni: si sono sposati anche Ranomi Kromowidjojo e Ferry Wertman , il cui amore dura dal 2015, che hanno atteso il ritiro dalle competizioni di lei, come Federica Pellegrini, nel post Tokyo.

Nello stesso giorno, il 10 settembre, sono convolati a nozze anche Florian Wellbrock e Sarah Koehler, anche lei fondista tedesca bronzo olimpico a Tokyo, mentre la settimana precedente il compagno di allenamenti ucraino Mykhailo Romanchuk ha portato all’altare la connazionale stella dell’atletica Maryna Bekh.

Insomma è ufficiale che il 2022, complici anche la fine delle restrizioni sanitarie, è l’anno dei matrimoni nel nuoto.

E non è ancora finito.

Cuffie inclusive

Per chiudere, la FINA ha accolto le richieste di Alice Dearing, la nuotatrice che aveva chiesto di includere nel regolamento le cuffie per le capigliature cosiddette “afro”, inizialmente escluse dalla Federazione mondiale perché “non seguono il naturale lineamento della testa”.

La battaglia che la nuotatrice britannica ha condotto in collaborazione con la Soul Cap, il brand che produce abbigliamento sportivo inclusivo, era iniziata un anno fa, quando Dearing non era stata ammessa a delle competizioni internazionali proprio a causa di una cuffia non regolamentare. Ora, grazie alla sentenza che ha dato ragione alla nuotatrice, chi ha una capigliatura voluminosa (e decide di non accorciarla a discapito della propria idrodinamicità) potrà gareggiare senza essere costretto a scegliere tra i capelli ed il nuoto.

See you later!

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Foto: Fabio Cetti | Corsia4