Le idee funzionano ancora? Esiste ancora la possibilità di fare la differenza pensando fuori dagli schemi?

In un mondo dominato da numeri e algoritmi, c’è ancora qualcosa che l’essere umano può fare per provare a migliorare il presente e sperare nel futuro: Fatti di nuoto Weekly ci crede.

Napoli – Parigi – Trieste

Prima di tutto qualche risultato veloce, giusto per rimanere aggiornati. Al Gran Prix di Napoli si sono visti alcuni crono interessanti, tra tutti il 49.34 di Manuel Frigo nei 100 stile, il 22.31 di Leonardo Deplano e il 25.13 di Silvia Di Pietro nei 50, l’1.00.05 di Ludovico Viberti nei 100 rana.

A Parigi, dove sono andati in scena i Giant Open, Merrit Steenbergen fa 52.98 nei 100 stile, Ben Proud 21.90 nei 50, e stupisce il greco Apostolos Siskos, che migliora il record nazionale nei 200 dorso in 1.55.18 (primo crono al mondo). Nella seconda giornata, Marie Sophie Harvey mette a segno un bel 2.09.44 in 200 misti e Maxime Grousset vince i 100 farfalla con 51.23.

A Trieste, nel Trofeo Calligaris, spunta la coppia: Emma Virginia Menicucci, 54.90 nei 100 stile e Luca Dotto con 22.93 nei 50. Ora c’è curiosità per il Mare Nostrum.

Marchand rinuncia

A poco più di due mesi dall’inizio ufficiale, i Mondiali di Singapore sembrano perdere il primo protagonista. In Francia, l’Equipe scrive che Léon Marchand sarebbe intenzionato a non partecipare alle selezioni, saltando così il primo grande evento internazionale dopo l’incredibile settimana di Parigi 2024. Sul tavolo ci sono fattori vari: stress, ritardi nella preparazione e anche qualche piccolo infortunio, che ne hanno minato la ripresa in questa stagione.

Al netto dei problemi mentali, che sembrano però in questo caso non essere la vera questione, se la voce dovesse avverarsi ne perderebbe il nuoto tutto, confermando ancora una volta la fatica che si sta facendo per uscire dalla logica di sport olimpico, quadriennale e chiuso nei suoi cliché. Se, nonostante gli sforzi comunicativi ed economici, World Aquatics non riuscirà a portare i migliori nuotatori del mondo ai Mondiali, il fallimento sarà per tutti.

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Ci prova Sun Yang

Il suo rientro ai Campionati Cinesi era annunciato ed ora sta per arrivare: dopo aver scontato la controversa squalifica internazionale, l’ex Olimpionico ed ex primatista del mondo si rimetterà in corsia nel campionato nazionale dal 17 maggio a Shenzhen.

Lo farà per puro gusto personale, non essendo eleggibile per le squadre cinesi – sembra che la Cina vieti la convocazione a chiunque abbia scontato una squalifica di più di 12 mesi – e quindi solo per rimettersi di nuovo in gioco dopo i buoni riscontri ottenuti nella sua prima uscita. Con lui troveremo tutti i più forti e attesi nuotatori cinesi, da Zhang Yufei a Pan Zhanle fino a Qin Haiyang.

Innovazione?

Giorgio Minisini è stato un innovatore, non solo in Italia, del mondo del sincro. Da atleta, oltre ad essere un campione eccezionale, ha contribuito in modo determinante a far avvicinare al nuoto artistico sempre più ragazzi e ragazze, portandolo su un altro livello di popolarità. Ora, ad un anno circa dal suo ritiro dalle competizioni agonistiche, oltre ad aver accettato un incarico di consulenza per la Federazione australiana (che tenta di costruire qualcosa di importante per Brisbane 2032), Minisini lancia un progetto interessante e, potenzialmente, rivoluzionario. Si tratta di una competizione che riassetta il concetto stesso della gara di nuoto artistico, con le squadre in competizione tra loro e la possibilità, sperimentale, del pubblico di far parte del voto. A La Gazzetta dello Sport, Minisini ha parlato del rimpianto Olimpico, confessando però di non essere in contatto con la Federazione Italiana per nessun incarico.

Al di là di come andrà il suo progetto, che magari rimarrà un semplice test embrionale, le risorse che potrebbe dare un campione così spaziano dall’ambito tecnico a quello organizzativo, per non parlare del ritorno di immagine che un suo coinvolgimento potrebbe portare a tutto lo sport. Lasciarlo fermo, o peggio agli altri, è uno spreco.

Il tocco del coach

C’è riuscito, ad innovare, Todd de Sorbo, il coach che guida il programma universitario femminile di Virginia e allena, tra le altre, Gretchen Walsh.

In questa intervista recentemente rilasciata a SwimSwam – della quale si parla anche nell’immortale forum di Corsia4 – de Sorbo parla del lavoro che ha fatto con la più giovane delle sorelle Walsh, cambiandole in parte la strategia di gara per permetterle di arrivare a fine 100 metri in minore affanno. Questo ha prodotto già un world record e, visto i piccoli errori tecnici commessi in virata ed arrivo, promette di produrne altri in futuro.

Il materiale umano fa tanto, il talento anche e il lavoro è fondamentale, ma il tocco del coach ha ancora un ruolo di rilievo nel nuoto.

See you later!

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Foto: Fabio Cetti | Corsia4