di ALESSANDRO FOGLIO:
La Coppa del Mondo 2015 è andata in archivio da pochi giorni lasciandoci l’immagine di Katinka Hosszu e Cameron Van der Burgh che alzano i loro grossi e meritati assegni per i vincitori della classifica generale. Questa edizione è stata particolare, perché dopo tanti anni di gare in vasca corta si è passati a gareggiare in lunga, per favorire la ricerca dei tempi limite per Rio 2016.
Una formula che ha tolto un po’ di spettacolo, e soprattutto non ha concesso molte possibilità di vedere primati mondiali infrangersi, fatto che nella vasca da 25 avveniva con maggiore frequenza. Lunga o corta che sia non cambia il nome dei protagonisti. Katinka Hosszu ha festeggiato il quarto successo in Coppa del Mondo consecutivo, dal suo debutto nel 2012. Ma a impressionare sono gli ori conquistati dall’Iron Lady: quest’anno ne ha vinti “solamente” 30 divisi fra i misti (sempre vittoriosa nei 200 e 400) i 100, 200, 400 e 800 stile, i 200 dorso e 100 farfalla, senza contare il gran numero di secondi posti e piazzamenti in finale. La magiara con questi successi arriva a quota 152 ori totali in World Cup, distaccando ulteriormente la seconda in classifica, la slovacca Martina Moravcova, dominatrice della Coppa nei primi anni 2000 e ferma a 105 successi. Il domino della Hosszu è evidente, anche se meno marcato rispetto al 2014, quando conquistò la generale con 994 punti, arrivati grazie anche a ben 51 ori (sette dei quali nei 100 misti, quest’anno assenti per ovvie ragioni).
Da quando l’ungherese è arrivata in World Cup nessuna è riuscita a darle particolarmente fastidio: in questa edizione ci ha provato Emily Seebohm, che le è andata a strappare tantissimi ori nel dorso, nel quale si è dimostrata nettamente più forte. La campionessa mondiale in carica di 100 e 200 si è messa l’oro al collo per ben 17 volte tra le tre distanze del dorso, nella prima edizione alla quale ha partecipato con continuità (4 i successi totali degli anni precedenti). Il terzo posto nella classifica a punti è di Zsuzsanna Jakabos, altra che al pari della Hosszu fa della poliedricità il suo punto forte. L’ungherese, a fronte di pochi ori ha conquistato tanti piazzamenti fra 100 e 200 farfalla, 200 e 400 misti e le prove dello stile. Tra le atlete ancora in attività fa un grosso passo in avanti nella classifica di ori vinti in Coppa del Mondo Alia Atkinson, che grazie ai 10 successi di quest’anno, divisi fra 50 e 100 rana, tocca quota 34 trionfi generali e raggiunge l’undicesimo posto.
Passando al campo maschile arriva il terzo trionfo generale per Cameron Van der Burgh, che torna sul tetto della World Cup dopo i successi del 2008 e 2009. Il sudafricano riesce nell’impresa grazie a un ruolino di marcia perfetto nella rana: sempre primo sui 50 e 100 rana nelle otto tappe disputate, per un totale di 15 ori (a Singapore non gareggiò nei 50), per un totale di 45 ori conquistati dal 2007 che lo portano al sesto posto nella classifica assoluta. Una classifica dominata da Chad Le Clos, che pur saltando tutte le tappe asiatiche del tour, chiude secondo nella generale di quest’anno (180 punti contro i 369 di VDB). Il campione olimpico dei 200 farfalla si conferma abilissimo in tutte le distanze, salendo sul gradino più alto del podio per 11 volte fra 50, 100, 200 farfalla, 100 stile e 200 dorso, portando il suo totale di ori a 91 dal 2011. Come in campo femminile c’è un dorsista australiano a salire sul podio della classifica generale, in questo caso terzo: Mitch Larkin, proprio come la connazionale Seebohm, domina il dorso, soprattutto nelle ultime tappe facendo segnare crono anche di un certo spessore. Sono 7 i successi per lui, arrivati dagli appuntamenti a Tokyo, Doha e Dubai, che gli hanno permesso di rimane davanti a David Verraszto, quarto pur vincendo tutti le prove dei 400 misti.
Come si può vedere, gli atleti che riescono a essere competitivi in più gare hanno grosse chance di conquistare la Coppa. Tra le donne non sarà facile scalzare la Hosszu dal primo posto, a meno che Katinka non decida di prendersi un anno di riposo riducendo l’enorme numero di gare. Tra gli uomini l’assenza parziale di Le Clos ha favorito Van Der Burgh che ha dovuto prendere parte a tutte le tappe e vincere sempre, compreso qualche buon piazzamento anche nei 200, oltre a chiudere in bellezza dimostrandosi padrone della WC con le vittorie su Adam Peaty a Dubai.
E gli italiani? La squadra azzurra non ha partecipato in massa alla Coppa del Mondo, anche perché molti atleti erano alla ricerca della qualificazione per gli Europei in vasca corta. L’unico oro lo conquista Gregorio Paltrinieri a Mosca nei 1500. Una vittoria che all’Italia mancava dal 2013, quando lo stesso Greg vinse i 1500 a Dubai, in un anno in cui lui trionfò altre due volte, oltre ai due successi di Fabio Scozzoli nei 100 rana e quello di Ilaria Bianchi nei 100 farfalla. Per trovare un italiano primo nella classifica a punti dobbiam tornare alla stagione 1999-2000. In quell’occasione si assegnava un vincitore per ogni evento e Lorenzo Vismara conquistò la classifica nei 50 stile, mentre Massimiliano Eroli lo fece nei 200 farfalla e 400 misti.