di Alessandro Foglio
Il primo mese dell’anno è andato, con la stagione del nuoto che entra sempre più nel vivo. Dopo le “vacanze” di Natale sono ripresi gli allenamenti, con collegiali e primi debutti stagionali. La carne al fuoco è davvero tanta e da qui alle Olimpiadi la strada è ancora lunga. Ma Gennaio non è stato solamente il mese del record del Mondo di Katie Ledecky, o del ritorno in acqua di Magnussen, Hagino e Belmonte Garcia… c’è stato tanto altro, specialmente fuori dall’acqua!! Ecco tutto quello che vi siete persi!!
Brasile – Cielo cambia coach
Periodo difficile per l’oro Olimpico di Pechino 2008 dei 50 stile, Cesar Cielo. Il brasiliano, primatista mondiale dei 100, ha con i Giochi di Rio l’opportunità di realizzare un sogno, quella di vincere in casa. Ma il momento per il brasiliano non è dei migliori, non essendo ancora qualificato per le Olimpiadi ed essendo ancora parecchio indietro nello stato di forma. Per questo è tornato ad allenarsi in Arizona con Scott Godrich, che lo aveva già seguito durante i successi del 2013 ai Mondiali di Barcellona (vasca lunga) e del 2014 di Doha (vasca corta). Lascia così il tecnico Arilson Silva, per cercare un posto nel team brasiliano che gli consentirebbe, forse, anche di essere portabandiera della selezione carioca.
Brasile – Le vasche olimpiche verranno riutilizzate
Rimaniamo in Brasile con la buona notizia (riportata dal magazine USA SwimSwam) riguardante le vasche olimpiche. Pare infatti che le strutture, tutte realizzate dalla ditta specializzata Myrtha che ha preparato anche quelle per i Giochi del 1996, 2008 e 2012, una volta terminate le competizioni verranno destinate ad altre città brasiliane. Un po’ come succederà per la vasca che sarà utilizzata per gli USA Trials di Omaha, in Nebraska, che verrà destinata in North Dakota, precisamente a West Fargo. Anche per le strutture di Rio infatti ci sarà nuova vita dopo i Giochi: entro settebre 2018 avranno una nuova casa.
Australia – Sprenger dice stop!
Due volte primatista mondiale dei 200 rana (in lunga e in corta) oltre che tre volte sul podio alle Olimpiadi, ma mai paradossalmente proprio nei 200 rana, Christian Sprenger, trentenne australiano dice addio al nuoto. L’infortunio alla spalla patito nel 2014 non gli ha ancora permesso di tornare al 100% e pur sentendosi pronto per la qualificazione, dopo tre partecipazioni ai Giochi non si accontenta di far solamente parte della squadra.
Ungheria – Kiss rimane
L’head-coach della nazionale Ungherese, il 75enne Laszlo Kiss, guru del nuoto magiaro che ha lanciato campioni quali Krisztina Egerszegi e Laszlo Cseh, torna sui suoi passi e ritira le dimissioni date a inzio mese. Infatti Kiss aveva annunciato il suo addio alla Federazione, a pochi mesi dai Giochi e dai Mondiali di Budapest del 2017, proprio per le difficoltà riscontrare tra l’atleta di punta magiara Katinka Hosszu e la stessa Federazione, rea di darle poco interesse e attenzione. Kiss ha però cambiato idea, anche grazie all’intervento di tantissimi colleghi e del Primo Ministro Viktor Orban.
Polonia – Szczepanski rischia grosso
Grane in casa polacca: lo sprinter Sebastian Szczepanski, due volte bronzo a Netanya nei 50 e 100 stile, rischia una lunga squalifica, se non addirittura la fine della carriera. Come riportato dal sito americano SwimmVortex.com, il polacco sarebbe risultato positivo ad un test antidopig effettuato il 19 dicembre durante i Campionati Polacchi. Le sostanze incriminate pare siano steroidi anabolizzanti, androgeni e modulatori ormonali, ma si stanno ancora aspettando le controanalisi. Se verranno confermate Szczepanski se la vedrà brutta: da Junior infatti era già stato squalificato per sei mesi per doping, giusticato dal fatto di aver ingerito la sostanza vietata tramite un intergratore alimentare. Se comunque fosse confermata l’irregolarità, potrebbe anche perdere le medaglie di Netanya e sicuramente l’oro dei 100 vinto proprio nel caso del test in questione.
USA – Phelps dice no ai 200
Buone notizie per chi punta alla qualificazione per Rio nei 200 stile. Michael Phelps, ex primatista mondiale della distanza e anche oro olimpico a Pechino nel 2008, probabilmente, come annunciato dal suo allenatore Bob Bowman (e riportato su SwimSwam) non prenderà parte a questa gara ai Trials, concentrandosi esclusivamente su 100 e 200 farfalla oltre ai 200 misti. Questo non vuol dire che non lo vedremo impegnato nei 200 stile in questi mesi, tanto che già poche settimane fa ad Austin ha nuotato un buon 1’48’’87. Non è in dubbio invece la sua presenza nella 4×200 stile ( prova che con Phelps in acqua gli States vincono dal 2004).
Europa – LEN, nuovi limiti di età per gli Eurojunior
Novità per quanto riguarda gli Eurojunior (quest’anno in programma dal 6 al 10 luglio a Hódmezővásárhely in Ungheria). I maschi potranno parteciparvi dai 15 ai 18 anni, mentre le femmine dai 14 ai 17 anni (con gli anni compiuti entro il 31 dicembre dell’anno della competizione). Dal primo gennaio inoltre verranno registrati anche i primati europei, che al momento sono solamente rappresentati da un tempo limite da migliorare. Per l’omologazione dei record varranno le stesse regole degli Assoluti. Novità anche per quanto riguarda gli Eurojunior di fondo ( in programma a Hoorn in Olanda dal 10 al 14 luglio): nuove categorie sia per maschi che per femmine, con la 5 chilometri riservata per la fascia d’età 14-15 anni, la 7,5 km per i 16-17 anni e la 10 km per 18-19 anni ( compiuti sempre entro il 31 dicembre dell’anno della competizione).
Messico – Federazione sospesa
E’ stato annunciato dalla FINA che la Federazione Messicana è stata sospesa temporaneamente per il mancato adempimento degli obblighi contrattuali legati alla rinuncia all’organizzazione dei Mondiali del 2017, affidati in seguito a Budapest.
Budapest – Galà della FINA
In occasione del Galà della FINA, tenutosi a Budapest il 31 gennaio, la massima federazione del nuoto mondiale ha reso noto le città che ospiteranno i Mondiali 2021 e 2023. Saranno Fukuoka, in Giappone, già organizzatrice nel 2001 e Doha, che ospiterà la rassegna iridata per la prima volta, dopo la buona edizione di quelli in vasca corta del 2014.
Cina – Infortunio Sun Yang
Ancora guai per Sun Yang. Il campione cinese, dopo i presunti problemi al cuore in estate che lo avevano obbligato a rinunciare alla finale dei 1500 a Kazan, dovrà star ora fermo per circa sei settimane. Come riporta la Gazzetta dello Sport, il campione olimpico si è infortunato al quinto metatarso del piede destro durante una sessione di balzi in allenamento, rinunciando all’operazione e preferendo uno stop forzato che lo terrà fuori un mese e mezzo.