Succede che la notte non dormi perché hai i “pensieri pre-gara”, e che svuoti e riempi la borsa ripetutamente per controllare e ricontrollare se c’è tutto.
Arrivi in Piscina e scherzi con i tuoi compagni di squadra. Soliti rituali mentre ti prepari e inizi il riscaldamento. Tutto come sempre, come tutte le gare insomma.
Succede pero’ che ad un certo punto tutto si congela. Si ferma. Un brusio di persone si precipitano in un punto preciso della piscina. Qualcuno è chinato, qualcuno che si sbraccia….ad un tratto tutto il micro mondo del PalaNuoto si concentra su quel punto.
In quel punto c’è Francesco. Un nuotatore come te. Uno che ha la passione del Cloro, ha l’entusiasmo per il nuoto e per questi ambienti. Francesco esce dalla vasca e crolla a terra. Minuti che sembrano non finire mai, e Francesco è ancora li a terra e tutti si stanno prodigando per salvarlo. L’ambulanza lo porterà al Mauriziano ma quell’andar via a sirene spente fa pensare al peggio.
Ci si guarda intorno. Visi tirati, increduli. Preoccupati. Lo spirito da “festa del nuoto” è svanito alla velocita’ di un tuffo.
I Giudici convocano i rappresentanti di tutte le squadre. Si decide tutti assieme di non dare inizio alla seconda giornata di gare e l’annuncio viene accolto da un forte applauso. Un applauso da tifosi di Francesco. Si saprà poi che è stato vittima di una occlusione coronarica. Ora è sotto osservazione per 24 ore come da prassi dopo un’operazione di questo tipo.
Molte e troppe voci, danno pareri diversi, su ritardi nel soccorso o attrezzature non adeguate. Non ci sembra il caso di montare polemiche. Le vere critiche le dobbiamo cerare dentro noi, a partire dalle istituzioni come Governo, Coni e Federazione a noi veri attori di questa passione. Tutti dobbiamo essere certi di aver fatto veramente tutto per farsì che lo sport sia un gioco ed un momento di festa ma sopratutto che sia SICURO.