Ospite del salottino di Corsia4, il DT Butini parla dei suoi piani verso Tokyo2020, passando per i Mondiali di Budapest di quest’anno.
A seguire, i 10 paradigmi del Butini-pensiero.
1. Pianificazione
L’obiettivo è di fornire dei punti saldi e il massimo di certezze da qui al 2020, in quell’ottica di controllo condiviso con gli atleti, i tecnici e le società, cioè i soggetti principali del movimento natatorio.
La programmazione del quadriennio darà modo di conoscere con largo anticipo i criteri di selezione e gli appuntamenti in cui cercare la qualificazione per i vari eventi.
Ad esempio, per l’Europeo del prossimo anno – meno esigente dal punto di vista tecnico di un Mondiale – si tornerà ad un criterio misto piazzamenti/tempo limite, nella convinzione che tutti i vincitori al Campionato Italiano possano ben figurare.
E si dovrà dare il giusto peso al riposo (come ad esempio quest’anno nella settimana di Pasqua), necessario per ricaricare le pile e presentarsi nelle migliori condizioni negli appuntamenti clou.
2. Analisi dell’Assoluto appena terminato
Soddisfazione per le tante cose positive viste, a partire dall’avvento di diversi giovani che hanno spesso stimolato anche i meno giovani a dare qualcosa di più: ad esempio, la gara dei 100 stile è stata di alta qualità, con un ’97 – Vendrame – e un ’98 – Miressi – subito alle spalle di Dotto e davanti ad un Magnini anch’egli al tempo limite per la staffetta.
Gli ampi consensi ricevuti da atleti e i tecnici per il criterio di selezione adottato, non devono far dimenticare – comunque – che se l’edizione di questo Assoluto è stata così frizzante lo si deve a una serie di cause, tra cui la crescita di vari giovani è certamente una delle principali.
3. Margini di manovra
Collegandosi al discorso del presidente Barelli, il DT si dice pronto ad assumersi le responsabilità di alcune scelte.
L’ottica è quella di permettere agli atleti e ai loro tecnici di programmare l’allenamento senza la continua rincorsa della qualificazione, che è stato uno dei problemi della passata stagione.
Solo gli atleti ritenuti funzionali all’organizzazione di squadra verranno inseriti (Butini parla di “pochi upgrade“).
4. Alcuni nomi di possibili “upgrade” e l’ottica in cui ci si muoverà
Scozzoli è sulla bocca di tutti e Butini lo definisce bravo (anche per avere superato i problemi di salute di inizio gennaio che ne hanno ostacolato la preparazione) e sfortunato per i famosi 7 centesimi complessivi che lo hanno diviso dal tempo limite tra 50 e 100 rana. È chiaro che Scozzoli può essere un elemento importante per le staffette miste (tradizionale e mixed), anche nell’ottica di far riposare Martinenghi.
Un sogno del DT sarebbe quello di avere quattro atlete capaci di ottenere la qualificazione alla finale della 4×200 stile consentendo alla Pellegrini di riposare e di concentrarsi per i 100 stile, che si disputano nella stessa giornata.
Ancora: visto che la 4×200 stile maschile e i 50 stile sono nello stesso giorno, sarebbe opportuno preservare Dotto per la finale della staffetta e per la gara individuale.
Insomma, si valuteranno tutte le gare da disputarsi, promuovendo quegli atleti che potranno essere più utili nell’incastro dei vari impegni.
5. Presentazione della squadra per il Mondiale
Avverrà entro la fine del mese.
Sono già sicuri 21 atleti a cui si aggiungeranno gli staffettisti, la cui selezione completa – da regolamento – si definirà dopo il Sette Colli. Poi ci saranno gli “upgrade” di cui sopra, cioè quegli atleti che il DT riterrà funzionali alla squadra.
6. Tanti appuntamenti ed occasioni di recupero verso l’obiettivo finale di Tokyo
Oltre ai Mondiali, quest’anno ci saranno le Universiadi nella seconda metà di agosto, così come i Mondiali junior.
Butini ricorda come anche le Universiadi saranno una grande occasione per i giovani (per ogni gara sarà presente il miglior under 20 che ha conseguito il pass). Infine, ci saranno i Mondiali Junior che termineranno il 27 agosto. Ma anche coloro che, per un motivo o per l’altro, non sono riusciti ad ottenere la qualificazione, non verranno abbandonati: sono previsti interventi articolati, in base alle diverse situazioni, sempre in un’ottica quadriennale.
7. Centri federali panacea di tutti i mali?
Ovviamente no, dice Butini. I centri federali offrono la possibilità di allenarsi in strutture adeguate e in un clima di salutare competizione, ma non sono l’unica ricetta per fare bene.
A seconda dei casi, esistono situazioni altrettanto buone fuori dai centri federali, cioè in varie società sparse per l’Italia.
8. Settori più in difficoltà
Si cita il dorso femminile, e Butini rileva che sono da analizzare i mancati progressi cronometrici di varie atlete molto promettenti da ragazze/junior (fa il nome della Ramatelli). Anche nei 100 – dove c’è stata la grande novità di una vincitrice del 2000 [Tania Quaglieri NdR] – non c’è dubbio che i tempi non siano ancora competitivi a livello internazionale e per costituire una staffetta mista di valore.
Discorso analogo in campo maschile, dove si spera di recuperare presto quel dorsista da 53.3 che avevamo un anno fa.
9. Completare il ricambio generazionale
È fondamentale incentivare la crescita anche di quei giovani che non hanno ottenuto la qualificazione a Riccione.
E poi ci sono gli atleti magari non più giovanissimi dal punto di vista anagrafico ma sicuramente giovani dal punto di vista agonistico, come Zazzeri e Restivo, due grandi protagonisti dei Campionati appena conclusi.
10. Sport e scuola, eterno dilemma
Butini si dice favorevole al progetto di far studiare, almeno per certi periodi, l’atleta a casa con l’assistenza di un tutor.
L’obiettivo non deve essere quello di svicolare dallo studio, di cercare scappatoie, ma di avere le migliori condizioni anche per l’apprendimento.
“Avere atleti ignoranti” – chiosa Butini – “non è certo la soluzione“.
Foto copertina: Andrea Staccioli | Deepbluemedia.eu