Prosegue la ricerca dei supereroi in vasca,nel sesto giorno di gare alla Kazan Arena. Qui alla casa dei supereroi acquatici, dove i record fioccano come la neve in Siberia (tanto per rimanere in tema di fresco) ieri giornata caldina, la Caporale sfoggia una sobria giacchetta, ma i foulard sono sempre sgargianti (voto 6 giacchetta, 8 foulard). Mi dicono anche costi onesti, per l’albergo che sta nel complesso natatorio, quindi anche i supereroi poveri possono permettersi un alloggio.
Ecco quindi l’uomo-foca, Marco Koch (che non è l’uovo, si pronuncia cohh con la c e la h dura) che vince i 200 rana con pinnata finale. Supereroe atipico, dal fisico contronatura, come dice Mecasacchi: una possbilità c’è per tutti!
Arriva anche Clark, al secolo Mitch Larkin. Sua la doppietta del dorso olimpico, roba da supercampioni…sotto la cuffia gialla spunta forse una S rossa?
Ce n’è anche per le sorelle minori, quelle al pistacchio. E così il pistacchio batte la sorella gigante: l’ho sempre detto io che le sorelle divertenti sono meglio di quelle intelligenti (ogni riferimento è puramente casuale). E così Cate avvolge in un abbraccio fraterno il pistacchino…ho sentito le cervicali scricchiolare, ma tutto a posto, Bronte ha preso il via dei 50.
Una giornata iniziata un po’coi piedi…quelli della Manaudou, forse un po’ grandicelli, ma niente in confronto a quelli della Hosszu, che sono inquadrati dal regista (che lavora coi piedi pure lui) in luogo del suo bellissimo dorso in batteria. I migliori sono quelli della Meylutite, 47 e mezzo o forse più. Dicono che siano avvelenati, dopo la sconfitta. Se oltre ai piedi della Hosszu funziona anche il resto, come dice Mecasacchi, lo vedremo oggi. Ma ieri si è visto che non soffre traumi da kriptonite (cit. Sacchi): d’altronde è Ironlady, la donna dai costumi di ferro che indossa in allenamento nei 20×200 farfalla così da volare poi dopo il tapering.
Supereroi simpatici, come la Hoshi, nuotatrice fumetto dei Gatchman (pettinatura sugli occhi tipica degli anime) o come la vincitrice della rana, la Watanabe, frog-girl dagli occhialini spaziali. Ma anche meno simpatici (non si sa perchè non riscuota le simpatie della redazione, ma Fogliani non ama gli inglesi, nè i maghetti) come James Guy, secondo oro ai mondiali e unico a battere l’unico supereroe dagli occhi a mandorla.
In tribuna intanto funziona lo stratagemma per allontanare horror clown, il nemico dei supereroi. Ieri il canguro col gonnellino spadroneggiava, ma questo non mette tranquillità al marito più ansioso della Kazan Arena, quello di Ironlady. L’uomo dai capelli fasulli infatti teme la Seebhom, mentre la Panziera guarda la donna missile Franklin e sospira. Sospirano anche la Gemo e la Di Pietro, fuori dalle finali della farfalla, e così gli altri uomini-farfalla azzurri. Però Rivolta è ufficialmente tornato con record italiano, come Superman Manaudou: rientro in acqua alla ricerca dell’oro dei 50 stile. Mentre la guerra fredda si consuma nell’ennesimo spareggio salvezza, in tribuna si fraternizza. Tedeschi travestiti da tedeschi si baciano finalmente felici, i genitori di Paltrinieri e della fidanzata di Greg (tal Letizia) fanno conoscenza coi genitori di Sun che, ci tiene lui a ribadire, sono qui. La fraternizzazione colpisce anche Sacchi e Mecarozzi: altri due spareggi e qui dobbiamo chiamare gli alcolisti anonimi.
Intanto beve di brutto anche l’organizzazione, che da l’oro dei 100 a Cate Campbell e beve pure la nostra regia che in sovrimpressione mette Codia al posto di Orsi. Ma quanto spendono Mecasacchi? Vengo anche io a fare l’aperitivo, champagne e caviale del Volga!
Manca solo un supereroe (anche se non ha superpoteri). Per Batman, work in progress…stay tuned.