La sua carriera nel nuoto ad alti livelli ha avuto dei picchi incredibili ma anche degli stop pesanti, che avrebbero interrotto definitivamente le speranze di molti atleti.
Non la sua.
Dopo ogni delusione, Fabio ha sempre trovato il modo di rialzarsi, non senza fatica, ma sempre con grande umiltà e con l’atteggiamento sereno di chi sa che sta facendo il suo meglio per raggiungere l’obiettivo.
Proprio da qui siamo partiti, per parlare del presente ma anche del futuro.
Partiamo dall’attualità, cioè dalla notizia della tua assenza agli Assoluti:
Guarda per me non è una novità, lo avevo già preventivato da qualche mese. Si tratta di un problema, quello al gomito, che mi porto dietro dal 2017.
Ho iniziato a sentire fastidio a Budapest, ai Mondiali, e per un paio d’anni l’ho gestito con un po’ di terapia manuale e qualche anti infiammatorio. La situazione si è aggravata ai Mondiali di Gwangju, lì avevo veramente male. Speravo di recuperare dopo la fine della stagione, con le settimane di vacanza, e invece al mio rientro era addirittura peggio.
A settembre 2019 ero davvero messo male e la stagione olimpica non era nemmeno iniziata. Forse sono stato consigliato male, ma volevo risolvere la cosa in fretta così ho fatto un’infiltrazione ai gomiti che mi ha fatto star bene da subito. Mi sono allenato a pieno regime e le cose stavano andando bene, ma l’effetto è svanito dopo sei mesi.
A maggio 2020 ho fatto un’altra infiltrazione ed una anche ad ottobre. Ho cercato di curare i sintomi per rimandare il più possibile un intervento più profondo, col pensiero sempre alle Olimpiadi.
Al ritorno dalla ISL è apparso un fastidio nuovo, non ai flessori del polso ma agli estensori, la classica epicondilite – il gomito del tennista, ndr.
Dopo una risonanza abbiamo riscontrato dell’edema sull’osso, la situazione non era delle migliori. Mi sono rivolto subito al dott. Porcellini, il migliore per spalla ed arto superiore, che mi ha consigliato di fare infiltrazioni di PRP (il proprio plasma estratto e reiniettato dove c’è il problema), per rigenerare i tessuti. Ne ho fatte due, ed in effetti la situazione delle calcificazioni è nettamente migliorata, ma il dolore è rimasto. Non sono riuscito a nuotare fino a metà gennaio, a rana poi mi faceva malissimo. Il dottore mi ha proposto l’operazione, ma tra le controindicazioni c’è la possibilità di perdere il 20% di forza nelle mani, un rischio per me inaccettabile.
È stato lui stesso a consigliarmi il dott. Alfonso Di Giorno, che è il numero uno in Italia delle onde d’urto focali. Una terapia dolorosissima ma molto efficace. Il fastidio dopo ogni seduta si riduce, inizio a vedere la luce in fondo al tunnel. Da circa una settimana sono a pieno regime sia in palestra che in acqua, mentre negli ultimi mesi avevo mantenuto l’allenamento solo per le gambe. Per me non aveva alcun senso fare questi Assoluti.
Mi sto prendendo il tempo necessario per risolvere il problema, non voglio fare le cose con fretta e rischiare di peggiorare. Agli Assoluti ci sono ragazzi come Poggio e Pinzuti che potrebbero qualificarsi per Tokyo, e se così fosse lo ritengo giusto. Per quanto mi riguarda, se i progressi continuano in questo modo, credo di poter preparare bene il Settecolli: se ci sarà ancora posto per le Olimpiadi, mi giocherò lì le mie possibilità.
Cesare Butini ha parlato con Cesare Casella dicendogli che la Federazione potrebbe tenermi un posto per gli Europei, visto che si possono convocare fino a quattro atleti per gara. È una grande possibilità per la quale sono molto grato, anche se potrebbe essere un po’ presto (gli Europei si svolgono dal 17 al 23 maggio).
La mia idea è comunque di preparare un evento al massimo delle mie possibilità.
Se le condizioni me lo permettono, ho ancora tanta voglia e sono motivato.
Ci sono gli Europei di Roma, un appuntamento che mi stimola moltissimo, e poi c’è sempre la ISL, che spero continui e della quale sono contento di far parte. Io penso di avere ancora qualche colpo in canna e di poter dire la mia. Spero che anche le mie articolazioni siano dello stesso parere.
Questa è un’ottima notizia, sia per te personalmente che per il tuo ruolo nel movimento nuoto. Penso ad esempio alla funzione che stai avendo nella crescita di Martinenghi.
È un ragazzo per il quale ho molta stima, si è approcciato a questo mondo con umiltà ma anche con grande aggressività.
La sua esplosione nel 2017 è coincisa con un mio rientro ad alti livelli, quindi ci siamo stimolati a vicenda e ne abbiamo giovato entrambi.
Avrà presto la sua consacrazione a livello internazionale, spero di esserci anch’io accanto.
Foto: Fabio Cetti | Corsia4