Direttamente dalla zona mista dello Stadio del Nuoto di Roma, le parole degli azzurri impegnati nelle finali del day 3.

Miressi: “Ho vinto il bronzo nella gara più veloce della storia, sono soddisfatto anche perché la mia stagione in vasca lunga è stata un pò altalenante, al termine di un anno davvero carico di impegni. Arrivare ad un bronzo qui in casa è bellissimo. L’oro era un pò irraggiungibile, però è stato bello nuotare accanto al record del mondo, che comunque è un obiettivo che non voglio escludere per il futuro.”

Pilato: “Dopo il Mondiale volevo anche l’Europeo, ho fatto fatica ma sono contenta di essere riuscita a mettere la mano davanti. Stiamo riuscendo a rappresentare l’Italia nella rana in maniera spettacolare, sia tra i maschi che tra le femmine, speriamo di replicare anche nei 50. Il boato del pubblico mi ha stupito, qui è tutto più bello perché c’è tantissima gente, è speciale.”

Angiolini: “Oggi l’importante era arrivare sul podio, anche se il tempo è peggiore di quello di ieri mattina non fa niente. Non ho guardato nessuna, ho cercato di non pensare a Benedetta che era lontana e ho dato tutto. Oggi non mi sono fatta impressionare dal tifo, anzi l’ho sfruttato come carica per tirare fuori tutta la grinta. I risultati di oggi sono frutto della volontà di non mollare: ho un obiettivo in testa che voglio raggiungere a tutti i costi, anche se non lo dico per scaramanzia. Questa medaglia l’ho molto sognata, ma alla vigilia non pensavo neanche di passare la batteria perché eravamo in quattro e io guardavo a loro come il top del top. Essere la seconda migliore delle italiane è una soddisfazione immensa.”

Galossi: “La gara l’avevo preparata così da ieri, forse sono passato un pò troppo forte e avrei potuto chiudere meglio, ma un podio europeo a 16 anni con record del mondo junior è una grande soddisfazione. Christian (Minotti) mi ha detto che oggi potevo scrivere una bella pagina della mia storia e questo risultato mi da la motivazione per continuare ad allenarmi ancora meglio. Essere sul podio con Gregorio è stupendo.”

Paltrinieri: “Sono contento per questa gara e per il modo in cui l’ho affrontata: ho deciso di aspettare il primo 400 per poi accelerare nella seconda parte, facendola diventare quasi una gara di fondo. Mi è riuscita una tattica che spesso non mi viene e quindi sono soddisfatto. Non avevo studiato la tattica prima, me lo sono sentito mentre nuotavo. Non ho più la velocità che avevo una volta, il passaggio è sicuramente più lento, ma ho altre qualità che cerco di sfruttare al meglio. A volte gli 800 non mi vengono bene, iniziare bene fa tanto soprattutto a livello mentale ma nei 1500 sarà un’altra gara tosta e probabilmente ci sarà anche Wellbrock. La gara di Popovici mi ha gasato molto così come quella di Galossi: sono atleti che stanno spostando l’età dei risultati sempre più in basso, in un modo mai visto, forse vedere la nostra generazione vincere molto li ha spronati ad allenarsi ed avere tecnica e mente più attrezzate per fare risultati. Il nuoto si sta evolvendo ma io non mollo, l’età e l’esperienza non sono un problema, anzi mi danno armi che mi rendono pericoloso.”

Foto: Fabio Cetti | LEN