Anche la seconda gara è andata. Distanza raddoppiata(400 SL) e soddisfazione doppia. Ho capito di essere andato bene quando il signor MasterSwim  strabuzzando gli occhi mi ha detto:”sono senza parole”.

Le batterie, o serie, delle gare Master sono composte da atleti di quasiasi sesso ed età,  accomunate solo da tempi cronometrici “simili”.Lo so bene perchè ne ho prese di batoste da 70enni con le squame e da signore che al contatto con l’acqua si trasformavano in Turbo-Sirene.
Dicevo…ah si ecco…a Riccione non è così.
Non c’è questa promiscuità.  Donne con donne e della stessa categoria. Idem per gli uomini.
Come in collegio.
Io non so per le donne ma in queste gare maschili l’assenza del gentil sesso si percepisce molto.
Non si sentono più i consigli dei tuttologi del nuoto, i “so tutto io”. Non si vedono gli uomini pavone che gonfiano  i muscoli sino a trasformare i tatuaggi in immagini 3D. La presenza delle nuotatrici ingentilisce l’ambiente, l’attesa. Senza di loro ci si guarda l’uno con l’altro, con timore reverenziale o superioritá. Il catalogo delle scuse e delle smorfie di dolore viene mostrato con la stessa bravura dei venditore della Folletto.
Per fortuna esiste la zona “mista” in cui ogni squadra raggruppa borse e zaini a modi accampamento. E proprio li che ho osservato piú di una di voi.
Voglio farvi i miei complimenti per l’abilitá che avete nel cambiarvi il costume.
Passate da quei costumi castigati che piú che da gara sembrano da tortura, a costumi da spiaggia. Tutta questa manovra senza scoprire un solo centimetro quadrato di pelle bianca. Tutto con naturalezza, meastria. Magari nello stesso tempo state tenendo a bada un figlio o il fidanzato che cerca di intercettare tutti gli sguardi “nemici”.
Noi uomini solo per infilare una gamba alla volta nel costume rischiamo di atterrare con il muso per terra.
Altro che palle.

La mattinata è scivolata via tranquilla. Tutto come da copione.
Purtroppo lo stesso copione prevedeva nel pomeriggio un signor diluvio. Acqua a secchiate e strade che si sono trasformate in canali. Riccione come Venezia. È stato anche avvistato  Noè che strambava con l’arca.
Tutte le gare previste nella piscina esterna sono state spostate nella piscina coperta. Risultato?
all’ora del carosello eravamo ancora la dentro  in compagnia  di un intenso “profumo” di umanitá  che si mischiava alle urla dei tifosi, agli annunci dei giudici e a quel rumore di acqua schiaffeggiata e spruzzata.
L’apice si è raggiunto quando, per ben due volte,nel bel mezzo di una staffetta si sono spente le luci dello Stadio del Nuoto.
Ma  neanche il buio ha fermato i veri master. Tsè. Qui c’è gente che non rinuncerebbe a nuotare neanche con la vasca vuota.
Chissá se qualcuna ne ha approfittato per cambiarsi il costume senza complesse manovre.

P.s.
S.P.Q.M.
Sono pazzi questi Master