di Alessandro Foglio

#piùpiscinepertutti . Dietro questo hastag c’è di più che una semplice esclamazione. C’è la voglia di rialzare la testa e reagire a situazioni ormai diventate troppo pesanti, e troppo comuni. Stiamo parlando di un’iniziativa partita da lontano, per la sensibilizzazione alle difficoltà delle piscine comunali di tutta Italia, quelle chiuse e quelle che stanno per chiudere. Per urlare a tutti quanti, soprattutto a chi è al di fuori da queste realtà, che non sarà facile, non si sa bene come, ma qualcosa bisogna fare. Non si può stare a guardare. Ma come si arriva a tutto ciò? Roberto Zoccheddu, che non vuole assumersi troppi meriti, è però il principale promotore di questo progetto che come già detto ha origini lontane e differenti. A lui abbiamo chiesto allora di raccontarci tutto dall’inizio, e spiegarci meglio dove vuole arrivare la sua,anzi loro, iniziativa!

Ciao Roberto! Da qualche tempo si inizia a vedere sulle pagine dei social network l’hastag #piùpiscinepertutti. Ci racconti cos’è e come è nato?

Ciao. Allora dobbiamo partire da lontano. Nasce tutto dalla chiusura, ahimè giusta, della piscina di Oristano, a marzo 2014. Io non sono un addetto ai lavori, nel senso che in piscina ci portavo solo mia figlia, e quando la piscina ha serrato i battenti, ho sentito che dovevo muovermi in prima persona per cercare di fare qualcosa, dato che le cose andavano a rilento. Così insieme a tante altre persone, nasce OVP (Oristano vuole la sua piscina), un comitato, di cui io sono uno dei consiglieri, che prende forma piano piano, non è una società e non ha interessi economici verso la piscina, ma vuole solo cercare di risolvere il problema, sensibilizzando in primis i cittadini di Oristano e gli organi comunali sull’importanza di avere una piscina, non solo da un punto di vista sportivo/agonistico, ma anche terapeutico, di addestramento professionale e per il benessere professionale.

La buona volontà però non basta. Come avete deciso di muovervi per far conoscere a più gente possibile la vostra iniziativa?

In estate ho provato a contattare diverse altre realtà usando mezzi di comunicazioni quali i social, Twitter e Facebook su tutti, per cercare maggiori informazioni e portare alla luce il nostro problema. Ho avuto la fortuna di entrare in contatto con Matteo Gratton, responsabile di Corsia4 (portale che dal 2007 si occupa del mondo del nuoto) proponendogli di “mettere in mezzo” anche qualche nome di nuotatori famosi, ma come previsto anche dallo stesso Matteo, nessuno si interessò alla nostra piccola realtà.”

E poi è arrivata Cristina Chiuso. Come vi siete trovati?

A settembre riparte la stagione e Oristano è sempre senza piscina. I bambini ovviamente o cercano un’altra piscina più lontana, o smettono proprio di nuotare. Con fatica e un po’ di fortuna riesco a contattare, sempre tramite Twitter, Cristina Chiuso. Le espongo il problema, vedo che mi risponde e si propone addirittura lei. Mi dice che ha molti impegni ma mi suggerisce un intervento telefonico durante la telecronaca della Coppa del Mondo di nuoto in onda su Nuova Rete, nella tappa di Pechino, condotta da lei e Enrico Spada.”

E qui nasce lo slogan!!

Esatto. Io espongo il problema spiegando che ci interessa non solo il bene della nostra piscina, ma anche quello di tutte le altre d’Italia, di cui pochi o nessuno è a conoscenza. Ed è proprio Cristina a lanciare il motto “vogliamo più piscine per tutti!“.

Così parallela all’iniziativa dell’OVP parte questa che riguarda tutte le piscine d’Italia in difficoltà. Come procede la cosa?

Bene. Dopo questo intervento abbiamo avuto contatti con Corrado Sorrentino, che è stato un grande nuotatore sardo e che soprattutto è il responsabile di Swimming Channel. Così parte una campagna di sensibilizzazione importante, che coinvolge fortunatamente anche tanti atleti della Nazionale che aderiscono all’iniziativa, diventando soci dell’OVP ( titolo assolutamente gratuito e che si può fare registrandosi sul sito stesso del comitato) e pubblicando le loro foto con il nostro manifesto di #piùpiscinepertutti.

Quindi il vostro obbiettivo qual è?

E’ difficile dirlo! Vogliamo sicuramente portare alla luce queste problematiche, per far sì che la piscina non sia vista come un bene del quale uno può fare a meno. Senza coinvolgere il settore agonistico, basti pensare alle difficoltà che possono trovare i diversamente abili, se si trovano senza piscina quando l’ora di nuoto è l’unica attività che possono fare. Invitiamo tutti a segnalarci situazioni difficili e simili a quelle di Oristano, pur sapendo che sarà difficile fare qualcosa per tutti.

Come mai tanti impianti natatori sono in difficoltà in questo momento? E cosa si può fare?

Molto spesso il problema è che sono state progettate e costruite male, oppure gestite male e la crisi economica del momento rende tutto più difficile. Anche in questo vogliamo aiutare. Tramite il confronto delle varie realtà, si può cercare la strada giusta da percorrere. E’ questo che vogliamo e tutto sta procedendo bene.

Il lavoro di Roberto e del Comito OVP va avanti, senza troppe illusioni ma con la certezza di fare qualcosa di giusto e di spassionato. In televisione e nei giornali si sente parlare, ormai troppo spesso, di industrie, ospedali, attività che chiudono, e purtroppo anche le piscine e i centri sportivi non sono esenti da questo. Nel nostro piccolo vogliamo spargere la voce e far sapere a tutte quelle realtà che sono in difficoltà che non sono e non saranno mai sole nel “combattere” la loro battaglia.

Durante l’11° Trofeo di Riccione, all’interno dell’impianto, troverete dei flyer con la locandina a disposizione per scattare i vostri “selfie” e condividere il messaggio, aiutateci ad allargare la diffusione di questa importante iniziativa