Scherzo e rido un po’ su tutti e tutto quello che orbita intorno alla vasca di una piscina . Mi viene sempre da ridere quando CI vedo sui blocchi di partenza che imitiamo i rituali dei veri nuotatori, trasformandoci inconsapevolmente in loro imbarazzanti caricature.

Ma se c’e’ una  categoria, direi una squadra , che mi colpisce sempre e mi trasmette  un forte senso di abnegazione e di distillata passione e’ quella dei giudici di gara.  Sono come un’orchestra in cui ognuno ha il suo ruolo e le sue responsabilità.
Vestiti di bianco come gli ufficiali della marina, quel bianco che da quel senso di pulito come dovrebbero essere tutti gli sport. Occhio vigile e attento. Seri anche se spesso si lascerebbero andare in fragorose risate davanti a bislacche manovre di avvicinamento ai blocchi o a tuffi che riproducono con fedeltà le esplosioni a capodanno delle “bombe di Maradona”.

Gli spruzzi sono fastidiosi e non dite di no. Beh, loro sono li a controllare ogni virata e a prendersi delle secchiate d’acqua. Chissà se durante le prime batterie degli 800  o dei 1500 per non rischiare la bolla al naso, l’anticamera della noia o della  pennichella, fanno degli esercizi di meditazione o assumono delle massicce dosi di caffeina.
Stanno tutto il giorno sotto il sole o all’ interno di piscine con un tasso di umidità cambogiano. E’ anche grazie a loro se trascorriamo delle domeniche a gareggiare per migliorare il nostro “Best” e a raccogliere aneddoti da spacciare per il resto degli allenamenti.

Domenica ho visto un giudice far gareggiare un ragazzo non udente. Era lì a fianco del blocco a dare indicazioni con dei gesti e al momento dello start gli ha piazzato ‘na pacca sul posteriore che sapeva di sculacciata. Non è una fortuna assistere ad un momento cosi’?
Certo, tutti istintivamente vorremmo mangiarceli vivi quando ci rifilano una squalifica per falsa partenza o per virata irregolare. Sono sicuro però che certe decisioni le prendono quando l’irregolarità e’ talmente evidente che me ne accorgerei anche io che non ho ancora capito la differenza tra farfalla e delfino.

Siete d’accordo con me se invece delle nostre superlative prestazioni al gusto di cloro mettessimo i nostri giudici arbitro al centro dell’ attenzione?  Per una volta impugneremmo noi il megafono e… “ A postoooooo…” e al suono dello start rauco faremmo partire un applauso  lungo come un mio 400m stile.  Anche meno, va. Avrete ben anche altro da fare durante la giornata.