Non è proprio un fulmine a ciel sereno, le prime avvisaglie risalivano già queste a estate, con numeri che non tornavano nei bilanci e nei rimborsi delle medaglie e del campionato di pallanuoto. (clicca qui per l’articolo di questa estate)
Oggi, secondo Repubblica.it, il CONI durante una sua audit, ha prelevato numerosi documenti che proverebbero delle irregolarità ripetute nei bilanci, nei premi assegnati per le medaglie e nei rimborsi per le società di pallanuoto. Ma cosa ancor più grave risulterebbe un debito di 5,3 milioni di euro da parte delle federazione nei confronti dell’Acea, questo debito, sempre secondo Repubblica.it, era già presente durante la gestione del CONI Petrucci–Pagnozzi che non sono mai intervenuti, ma questa volta l’audit ha segnalato il buco alla procura.
La reazione della FIN non si è fatta attendere, emettendo il seguente comunicato stampa: “La Federazione Italiana Nuoto manifesta sorpresa ed incredulità per il comunicato stampa diramato questa mattina dal Coni, che con sconcertante eclatanza configura pretestuose ipotesi di reato sostenute da un parere legale “pro veritate” di parte. In merito a tali ipotesi, del tutto lontane dalla verità, la Federazione Italiana Nuoto confida pienamente nella giustizia e condanna ogni ulteriore strumentalizzazione“.
Se queste irregolarità fossero provate, porterebbero ad un sicuro commissariamento della FIN, la seconda per importanza nel panorama sportivo, che potrebbe già avvenire dopo le Olimpiadi di invernali di Sochi, e porre così fine al mandato di Barelli, ex olimpionico, senatore della Repubblica per Forza Italia e il Pdl per due legislature, già assessore della Regione Lazio.
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