di Enrico Lippi

­È vero che gli uomini entrano in vasca per primi ed escono per ultimi dagli spogliatoi? Possibile?

Dare una risposta a questa domanda è tutt’altro che facile, perché la prima cosa che passa per la testa è “no, non è vero”. Invece lo è, eccome. E iniziare ad ammetterlo è forse la giusta chiave di lettura per provare a dare un senso ad un dilemma che rimarrebbe, altrimenti senza alcuna spiegazione.

Nei miei anni in piscina è sempre stato così, sia quando ero agonista, sia negli anni da master: i primi ad affacciarsi sul piano vasca sono i maschi.

Anche se il nuoto è senza dubbio lo sport che in assoluto richiede a entrambi i sessi il minor tempo per indossare il giusto abbigliamento, di solito a fare da apripista in acqua sono quasi sempre gli uomini, e questo sembrerebbe confermare, in apparenza, uno dei pregiudizi più comuni che si possano concepire: “Le donne sono ritardatarie”, oppure “Le donne ci mettono troppo tempo a vestirsi” (anche in piscina!)

Credo che, invece, dietro a questo comportamento ci sia non tanto il desiderio, probabilmente condiviso da tutti, di liberarsi dalla routine quotidiana tuffandosi in acqua il prima possibile, quanto piuttosto l’altrettanto stereotipato ma innato bisogno dei maschi di entrare in competizione per marcare il proprio territorio. D’altronde chi di noi, frequentatori di piscine sin da bambini, non si ricorda delle frenetiche corse per arrivare per primo davanti alla corsia e, in alcuni casi, delle epiche scivolate?

Se tra gli uomini anche la competizione è più spiccata, è forse proprio durante l’allenamento che finiamo per esaurire le nostre energie mentali e fisiche, trovando il giusto sfogo nelle lamentele (chi di noi non ha in squadra un “campione”?) e concentrandoci, infine, sull’impellente bisogno di trangugiare del cibo. Anche dopo esserci trascinati nello spogliatoio, ci prendiamo tutto il tempo di cui abbiamo bisogno per recuperare le forze, con una doccia decisamente più lunga del comune, o perdendo più tempo di quanto immaginiamo in goliardiche chiacchiere da spogliatoio.

Forse molti maschi non se ne accorgono, ma quando c’è una pizzata tutti insieme dopo un allenamento o una gara, quante volte capita di trovare le nostre compagne di squadra ad aspettarci, nonostante nella maggior parte dei casi abbiano dovuto asciugare i capelli?

E allora restiamo di stucco, ci rimangiamo i pregiudizi e torniamo al punto di partenza, con in testa la domanda: “Possibile che ci abbiamo messo più di loro”?

Non resta che attendere che, prima o poi, anche in Italia si riescano a superare certi scogli e arrivare agli spogliatoi in comune, presenti in molti paesi europei. Solo allora avremo modo di studiare da vicino (senza malizia) certe abitudini e a sciogliere questo fitto, primordiale mistero.­