Non si poteva chiedere di meglio per calare il sipario su questa edizione dei Campionati Regionali Piemonte e Valle d’Aosta, che un record del Mondo, arrivato grazie alla mistaffetta 4×100 mista della Sisport Fiat, al termine di una due giorni gare travagliata, difficile, e ricca di sfide nelle sfide. Già, perché questi Campionati Regionali avevano l’onere e l’onore di fare da manifestazione conclusiva del Gran Prix Piemonte e Valle d’Aosta, e quindi a fine giornata le classifiche che contavano erano due. Ma partiamo da chi, anche quest’anno si è confermato campione, ovvero la Rari Nantes Novara, che ha staccato di quasi trentamila punti i torinesi della Safa2000 e i principali avversari in chiave Gp della Derthona Nuoto, finita terza. Una riconferma arrivata grazie a numeri impressionanti, che hanno permesso alla società capitanata da Igor Piovesan di fare letteralmente il vuoto. Ma alla quantità si è unita la qualità di diversi atleti novaresi, in primis lo stesso Igor, capace di nuotare, a distanza di 15 giorni, due record italiani, prima quello dei 1500, con il 16’55”07 che ha cancellato il vecchio primato di Marco Tenderini di 17’10”24 del maggio 2009 e poi quello dei 400 stile, grazie allo splendido crono di 4’12”99, che gli ha permesso di spazzar via il record detenuto da Fabio Calmasini in 4’17”12 datato 2012. Proprio questo crono gli è valso non solo il primato nazionale ma anche quello europeo, strappandolo allo sloveno JureBucor, che aveva nuotato nel 2006 a San Francisco in 4’13”82. Ma notevoli sono state anche le prove del giovane M25 Davide Denina che ha “combattutto” in due batterie tiratissime con l’M30 Viel Garcia, della Sisport, sia nei 50 che nei 100 farfalla. Proprio Viel è stato grande protagonista della già citata 4×100 mistaffetta mista, che ha realizzato il nuovo limite mondiale per la categoria M100-119, nuotando in 4’24”28, andandolo a strappare al team tedesco dell’SGS Hannover, che lo deteneva in 4’29”30. Merito, oltre che di Viel che ha nuotato la sua frazione a farfalla in 58”88 anche di Matteo Zamorani, 1’05”70 a dorso, Anna Pasero, 1’16”98 a rana e Daniela Gigantiello che ha chiuso a stile in 1’02”89. Notevoli anche le due prove di Alessandro Borgialli, M40 dell’Aquatica Torino sia nei 200 misti, con 2’16”91,che nei 100 farfalla nuotati in 1’00”65.
Ma dato il giusto spazio alle prove in acqua che sono alla fine quello che più conta, grossa attenzione era data anche all’aspetto organizzativo di questi campionati. Come già detto nell’articolo pre-campionati, si poteva parlare di questa due giorni gare come di un edizione “zero”, di rinascita da parte del Comitato Piemontese, per rilanciare il movimento master della regione. E se da un lato era stata accolta con entusiasmo la scelta del luogo, azzeccatissimo, data la vasca stupenda, l’ampia tribuna e parcheggio, e soprattutto la seconda vasca da 50 metri sempre disponibile per il riscaldamento, dall’altro faceva sorgere qualche dubbio il fatto di disputare le distanze lunghe con un solo atleta per corsia e senza limite massimo di iscritti. E di fatti sabato primo febbraio si è assistito a una giornata “epica” non certamente in senso positivo, perché la durata delle gare è stata lunghissima, con gli ultimi atleti che hannogareggiato intorno alle nove di sera. L’idea di far svolgere 800 e 1500 in vasca lunga e uno per corsia è molto positiva, perché è un occasione unica a livello italiano, che non ricapita se non nel caso degli 800 ai Campionati Italiani, Europei o Mondiali, ma con queste modalità, non va bene. ” Sicuramente per il prossimo anno cambieremo qualcosa, o si limita la presenza solo agli atleti piemontesi, o si fissa un numero massimo di iscritti. Ma l’idea è quella di lasciare un atleta per corsia, perché la troviamo una bella cosa. Quest’anno abbiamo avuto anche un po’ di sfortuna, con diversi problemi tecnici che ci hanno rallentato. Ma credo che tutto sommato sia andata bene, ovviamente si deve migliorare ma almeno abbiamo mosso qualcosa” dice Ettore Gavarente, responsabile del settore Master della Federazione Piemontese.
E’ stato più snello il programma della domenica, che come tutti sanno è stato rimandato rispetto alla data iniziale, per lo sfortunato incidente capitato a Francesco Damiani, per il quale è stata giustamente e senza dubbio alcuno, rinviata la gara di domenica due febbraio. La ripresa quindici giorni dopo ha dovuto contare su qualche defezione di troppo, con la grandezza del Palazzo del Nuoto a far sembrare ancora minori le presenze sulle tribune. Ma qualche problema è sorto anche nella seconda giornata, sopratutto a livello organizzativo sul piano vasca, con un po’ di ritardi, batterie mal distribuite e incomprensioni in camera di chiamata. Evidente è stato l’errore di non far partire le prove dei 50 farfalla e dei 50 stile del mattino dal blocco provvisto della pedana, che migliora l’efficacia della partenza, pur avendo a disposizione le piastre per il cronometraggio da entrambi in lati della vasca. Queste due prove sono partite dal lato opposto, che era sprovvisto dei blocchi di ultima generazione. “Qui c’è stata un incomprensione tra i giudici, e di fatti al pomeriggio abbiamo fatto partire i 50 rana dalla parte giusta. E’ mancata la necessaria esperienza ed abitudine a gestire i momenti difficili a chi era in vasca, per esempio in pre-chiamata, ma strada facendo le cose sono migliorate e si è riusciti anche a stare nei tempi previsti.” aggiunge Ettore.
Un buon punto di partenza per quello che si spera sarà la rinascita del nuoto master in Piemonte, per arrivare il più vicino possibile a movimenti come quello del Veneto o del Friuli, che ha di recente organizzato Campionati Regionali di assoluto livello, ma che ha anche un Gran Premio interno, simile al GP, da qualche anno.