Il 9 ottobre in occasione della conferenza “Russia – A sport power” tenutasi a Cheboskary (RUS), la FINA ha premiatio il Presidente della Russia Vlamidir Putin con il “FINA Order” il massimo premio riconosciuto dalla Federazione internazionale.
La FINA rappresentata dal Presidente Dr. Julio C. Maglione ha conferito questo premio riconoscendo l’importante sostegno per l’organizzazione di grandi eventi FINA in terra russa, portando così un ulteriore sviluppo delle discipline acquatiche nella società russa e nel mondo. I grandi eventi comprendono i campionati del mondo di nuoto e nuoto master che si terranno nel 2015 a Kazan, sede anche della World Cup di tuffi da grandi altezze e la World cup di nuoto di Mosca.
Questa onoreficenza non è piaciuta a molti, il primo a manifestare apertamente il disagio è stato Craig Lord (Swimvortex) che si è dimesso dalla Commissione Media della FINA (leggi la news integrale su Swimvortex).
A breve viene pubblicata una lettera della American Swimming Coaches Association (ASCA) in cui i firmatari – Gregg Troy, David Marsh, Eddie Reese e Richard Shoulberg tra gli altri – considerano il gesto inadeguato, offensivo e sprezzante nei confronti di tutti coloro che hanno combattuto il doping gratis in Russia e in tutto il mondo.
L’ASCA considera il premio concesso a Putin offensivo e sprezzante di tutti coloro che hanno combattuto per lo sport libero dal doping in Russia e in tutto il mondo, ritiene inoltre che le Federazioni membro della FINA dovrebbero rifiutare di accettare o riconoscere la presentazione di questo premio.
La Russia ha speso i soldi per ospitare più eventi FINA, si scrive nella lettera, e la stessa Russia ne ha anche raccolto i benefici, non c’è bisogno di un ulteriore “premio”.
Il premio più alto che offre FINA, dovrebbero essere riservato a coloro che hanno servito lo sport del nuoto al più alto livello, non una figura politica internazionale. FINA è l’acqua, non la politica.
Sembra ancora, da quanto riportato nella lettera, che la decisione di assegnare questo premio sia stata presa dal Presidente FINA Julio Maglione, senza una consultazione con il board FINA. Non è appropriato per una grande organizzazione internazionale, dice ASCA, dare il suo premio più importante con la decisione di un singolo individuo.
Lettera integrale
Recently, the FINA President [Dr. Julio Maglione] presented the “FINA ORDER” (FINA’s highest honor) to President [Vladimir] Putin of Russia.
At a time when Russia is by a wide margin the Most Doped Sporting Nation on Earth, this award is wildly inappropriate.Russia has spent the money to host multiple FINA events. They have also reaped the benefits from these events. There is no need to further “reward” anyone connected with these FINA-awarded events. Mr. Putin got the right to present FINA events, which is what Russian money has paid for. The highest award that FINA offers, should be reserved for those who have served the sport of swimming at the highest level, not an international political figure. FINA is Water, not politics.
The American Swimming Coaches Association finds the honor bestowed on Mr. Putin to be insulting and dismissive of all those who have fought for doping-free sport inside Russia and around the globe. The ASCA believes that FINA Member Federations should refuse to accept or recognize the presentation of this award.
Further, it is our understanding that the decision to provide this award was taken by one individual. It is inappropriate for a major international organization to provide its most important award on the decision of one individual. This happens in no other organization of which we are aware. Proper decision making via a FINA Committee, which would ask for FINA Bureau approval, would result in better decisions in a “democratic” organization.
Poor process by FINA has resulted in a “tone deaf” presentation provided without consultation with any relevant committee (such as the Press Commission, charged with how FINA should be presented to the world… The Press Commission exists. IF a FINA Awards Committee exists, it is not evident.). Both the process and the result are wildly divisive and disrespectful of everyone participating in FINA activities worldwide.
We want to support FINA and its work worldwide. Decisions of this sort make that more difficult.
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