Due imprese che resteranno nella storia del nuoto italiano: questa la sintesi di quanto è accaduto per i nostri colori nella terza giornata di finali nella piscina dell’Hamad Aquatic Centre di Doha.
Da anni nell’élite degli sprinters mondiali in vasca corta (5° a Dubai e a Istanbul), Marco Orsi ha scritto oggi la pagina più memorabile della sua carriera, conquistando l’argento nei 50 stile libero, prima medaglia azzurra in questa distanza con un tempo sensazionale che lo proietta tra i più grandi della velocità: specchio di una gara condotta in modo magistrale dal tutto all’arrivo, il suo 20’’69 è infatti l’ottavo (quarto in tessuto) crono del ranking mondiale all-time, graduatoria che da oggi è guidata dal francese Florent Manaudou autore di un incredibile 20’’26, che cancella per quattro centesimi il precedente limite ottenuto con costume in poliuretano da Schoeman nel 2009.
Storico è anche il bronzo della staffetta 4×100 stile libero femminile. Alla seconda finale disputata in questo evento (prima di Doha infatti l’Italia vantava solo un settimo posto a Shanghai 2006) è infatti arrivata una medaglia che premia la straordinaria performance di un quartetto che si è espresso ad un livello inusitato per il nostro movimento natatorio. La gara è iniziata sotto i migliori auspici, grazie alla splendida prova di Erika Ferraioli che, dopo il doppio 52’’87 in batteria e semifinale della prova individuale, ha nuotato il nuovo primato italiano (52’’70). In seconda frazione Silvia Di Pietro – che poco prima aveva migliorato il record nazionale nella finale dei 50 farfalla (25’’38), chiusa in quinta posizione – ha tenuto l’Italia a ridosso delle prime posizioni (52’’30 il suo lanciato). A scendere in acqua è stata poi Aglaia Pezzato, all’esordio con la nazionale maggiore, e con il suo 52’’72 ha lasciato intatte le chance di podio per la nostra ultima frazionista, Federica Pellegrini. Prima dell’ultimo cambio la nostra staffetta era quarta (con Olanda e USA ormai irraggiungibili) e la fuoriclasse azzurra si è gettata all’inseguimento della danese Pernille Blume, l’ha raggiunta e superata nell’ultima vasca, completando in 51’’76 un’emozionante rincorsa premiata dalla prima medaglia conquistata da una staffetta femminile in un mondiale.
Il tempo finale di 3’29’’48 è inferiore di oltre quattro secondi a quello nuotato nella batteria mattutina (quando nel quartetto era presente Alice Mizzau al posto di Aglaia Pezzato) ed assume maggior valore perché ottenuto in una finale in cui è caduto il record mondiale, fissato a 3’26’’53 dall’Olanda di Inge Dekker, Femke Heemskerk, Maud van der Meer e Ranomi Kromowidjojo, e anche le statunitensi giunte al secondo posto hanno migliorato il record continentale (3’27’’70).
A completare il quadro dei primati italiani battuti oggi va registrato anche quello della 4×50 mista che nella formazione con Elena Di Liddo (27’’07 primato personale), Arianna Castiglioni (30’’27), Ilaria Bianchi (25’’70) e Erika Ferraioli (23’’43, miglior frazione lanciata della finale) si è classificata al quinto posto con 1’46’’47, in una gara vinta dalla Danimarca (1’44’’04).
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