Il nuoto è a tutti gli effetti uno degli sport più salutari per grandi e bambini.

In assenza di patologie particolari della schiena, l’unica situazione nella quale questa attività sportiva può presentare controindicazioni, il nuoto permette di allenare in modo completo tutto il corpo, stimolando il sistema cardiocircolatorio e tonificando la muscolatura, in modo sicuro e atraumatico.

Gli amanti delle discipline che si svolgono in vasca, però, solitamente apprezzano soprattutto il relax e le sensazioni di benessere regalate dall’ambiente acquatico, che possono trasformare ogni seduta di allenamento in un’occasione di intensa rigenerazione.

Purtroppo, esiste un problema molto comune tra i nuotatori e, in generale, tra i frequentatori di piscine, che in alcuni casi può essere fonte di grande disagio e portare a gravi conseguenze: la sinusite cronica.

La sinusite

La sinusite è una patologia infiammatoria delle mucose che rivestono i seni paranasali, spesso scatenata o associata ad infezioni. Negli eventi acuti, il sintomo principale è rappresentato dall’intensa sensazione di indolenzimento e di pesantezza che si localizza in corrispondenza dei seni paranasali infiammati (generalmente, ma non sempre, quelli mascellari). La sintomatologia dolorosa può essere accompagnata da febbre, ostruzione delle vie respiratorie superiori, aumentata secrezione di muco ed emicranie più o meno intense.

Quando la sinusite diventa cronica, i sintomi, anche se in forma lieve, possono protrarsi per mesi, con tutte le conseguenze negative sulla qualità della vita del paziente che ne derivano. Periodicamente poi, è possibile assistere a riacutizzazioni della patologia, che costringono il malato a rinunciare alle sue normali attività, con costi sociali notevoli data l’ampia diffusione di questa malattia.

Nei nuotatori più assidui, la sinusite rappresenta un problema ancora più comune che nella popolazione generale.

Le cause

Le cause di questo fenomeno sono da ricercarsi nel continuo contatto delle vie respiratorie superiori con l’acqua della piscina. In primis, l’incidenza della sinusite aumenta in modo esponenziale quando le acque dell’impianto natatorio non sono sottoposte ad un processo di sanificazione sufficientemente scrupoloso: batteri, virus e funghi proliferano rapidamente negli ambienti acquatici frequentati da molte persone e, pertanto, è indispensabile seguire sempre tutti i protocolli per la purificazione e il filtraggio dell’acqua.

Tuttavia, spesso la sinusite cronica del nuotatore non è legata al contatto diretto con microrganismi patogeni, quanto piuttosto all’azione irritante del cloro, presente sia disciolto nell’acqua che, inevitabilmente, in forma gassosa all’interno dell’impianto natatorio. La continua esposizione alle sostanze utilizzate per la disinfezione delle acque può contribuire a creare uno stato di costante infiammazione delle mucose, soprattutto nei soggetti predisposti.

Come affrontare il problema della sinusite cronica nel nuoto senza rinunciare alla propria passione?

Fortunatamente, con alcuni piccoli accorgimenti è possibile ridurre i disagi sperimentati e risolvere una volta per tutte questo inconveniente.

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Come prevenire la sinusite nel nuotatore

Chi frequenta in modo assiduo una piscina e soffre di problemi di sinusite, dovrebbe innanzitutto evitare il più possibile l’ingestione e l’inalazione dell’acqua.

Sebbene si tratti di un consiglio scontato, non sempre è facile evitare che l’acqua raggiunga le vie respiratorie superiori. Per risolvere questo problema, può essere utile aggiungere alla propria attrezzatura per il nuoto – cioè a costume, cuffia e occhialetti – anche una piccola molletta per il naso (avete presente il “tappanaso” delle sincronette? NdR), che occludendo le cavità nasali impedisce sempre l’ingresso dell’acqua.

Un’altra buona abitudine è quella dei lavaggi nasali: è sufficiente una siringa privata dell’ago e un po’ di soluzione fisiologica per procedere alla pulizia delle narici e del primo tratto delle vie respiratorie, una pratica molto utile per rimuovere impurità, muco e qualunque traccia di cloro, contribuendo al benessere delle mucose.

Gli sbalzi di temperatura e i colpi di freddo rappresentano altri nemici dai quali guardarsi. Oltre ad evitare comportamenti poco attenti, come il non asciugare a fondo i capelli nei mesi invernali, è utile procedere sempre con un ingresso graduale in acqua, per non esporre il corpo ad un’escursione termica troppo repentina.

Le persone che soffrono di sinusite cronica devono fare particolare attenzione all’aumento dell’intensità dei sintomi. In questi casi, per evitare complicazioni, è bene interrompere l’attività sportiva e consultare il proprio medico per procedere, eventualmente, con un’adeguata terapia farmacologica.

Le terapia risolutive per la sinusite cronica

In molti casi, la sinusite cronica è provocata da una conformazione della struttura ossea del paziente oppure da una ipertrofia della mucosa dei seni paranasali che riducono il lume dei canali attraverso i quali fluiscono l’aria inspirata e le naturali secrezioni prodotte dal corpo. Questa condizione può essere innata, ma anche esito di traumi facciali o patologie. Il ristagno dei fluidi crea un ambiente ideale per la proliferazione dei microrganismi, causando un costante stato di congestione dei tessuti.

L’unica terapia in grado di porre rimedio in modo definitivo a questa condizione è quella chirurgica: intervenendo sui tessuti ossei e/o su quelli molli, è possibile ampliare i canali e gli orifizi che consentono il normale drenaggio delle secrezioni, restituendo al paziente la piena funzionalità delle vie respiratorie superiori.

Gli interventi chirurgici per il trattamento della sinusite sono operazioni routinarie, sempre più spesso eseguite con tecniche mini invasive che non provocano quasi nessun disagio al paziente e garantiscono una percentuale di successo elevatissima.

Il video presente in questa pagina permette di osservare tutte le fasi in cui si articola un’operazione endoscopica per il trattamento della sinusite mascellare secondo la tecnica della F.E.S.S. (Functional Endoscopic Sinus Surgery), grazie ad una ripresa effettuata tramite la stessa microcamera a fibra ottica che il chirurgo maxillo facciale utilizza per guidare la strumentazione attraverso le vie aree superiori del paziente.

Per sapere se le proprie condizioni cliniche impongono la terapia chirurgica, occorre rivolgersi a strutture competenti e sottoporsi a tutti gli esami necessari per valutare lo stato delle mucose e delle strutture ossee dei seni paranasali ed il livello di progressione della malattia.

OSPEDALE ODONTOIATRICO "GEORGE EASTMAN"

A Roma, il polo ospedaliero George Eastman rappresenta un punto di riferimento per il trattamento di tutte le patologie della bocca e delle vie respiratorie superiori, grazie alle valide equipe mediche di otorinolaringoiatri, chirurghi maxillo facciali e odontoiatri in forze presso la struttura.

Foto copertina: