Al contrario di quanto succederà alle Olimpiadi, ai Mondiali di Doha il nuoto di fondo precede il nuoto in vasca.
Un antipasto ricco di motivi di interesse, che rispecchia il sempre crescente interesse che ruota intorno alle acque libere e ai suoi personaggi. La nostra anteprima.
10 km
Si parte sabato 3 febbraio alle ore 8.30 con la 10 km Olimpica femminile. Favorita rimane indubbiamente la campionessa uscente Leonie Beck, che a Fukuoka ha dominato le avversarie con una sicurezza impressionante. Le contenderanno il titolo le veterane Ana Marcela Cunha, decisa a chiudere la carriera con un altra grande Olimpiade, e Sharon van Rowendaal, sempre pericolosissima, ma anche Katie Grimes, cha a Fukuoka è stata bronzo, mentre è assente l’australiana Chelsea Gubecka, argento in carica. Per l’Italia, Ginevra Taddeucci e Arianna Bridi andranno a caccia della gara giusta: pass olimpico ma anche podio non sono poi così un miraggio.
Domenica 4 febbraio, sempre alle 8.30, partirà la 10 km maschile. Il Wellbrock visto a Fukuoka – nuotata migliore, ritmo migliore, tattica di gara migliore – è sembrato francamente inarrestabile. Ci proveranno Kristof Rasovszky e Oliver Klemet, medagliati in Giappone e già qualificati per Parigi, ma mi aspetto una gara di livello anche dall’australiano Sloman e dal greco Kynigakis. Per l’Italia sarà interessante vedere come si regolerà la lotta interna, vista la notizia dell’assenza di Gregorio Paltrinieri (che a quanto pare sfrutterà lo slot di qualificazione a Parigi ottenuto grazie ai 1500). A nuotare e lottare per le posizioni di testa (e la qualifica ai Giochi) ci saranno Domenico Acerenza e Dario Verani, con il primo favorito sul secondo che sa già, come scrive Federnuoto, che eventualmente lascerà il pass a un compagno di squadra. Ma se Verani dovesse battere Acerenza?
5 km
Le 5 km si nuoteranno entrambe mercoledì 7 febbraio, alle 8.30 la femminile e alle 11 la maschile.
Sono gare di minor interesse generale, perché non olimpiche, ma sempre molto spettacolari, ricche di spunti e a volte anche un pò più pazze (quindi io le preferisco, NdA).
L’esito della 10 km influenzerà chiaramente entrambe le gare e gli scenari possibili sono diversi: ci sarà chi vorrà cavalcare l’onda lunga del proprio stato di forma provando a ripetersi (Leonie Beck su tutti) e chi magari potrebbe anche decidere di non nuotare per preservare qualche energia in vista della vasca (Wellbrock?). Molto dipenderà anche dal campo gara e dalle condizioni del mare, oltre che dalle energie residue.
Per l’Italia ci saranno Acerenza e Paltrinieri tra gli uomini, Gabbrielleschi e Pozzobon per le donne, tutti con ottime chance di fare bene e anche di andare a podio (che comunque è sempre una medaglia Mondiale).
Satffetta 4×1500 m
La 5 km darà poi le indicazioni necessarie ai tecnici per comporre la squadra della prova finale, la staffetta 4×1500, della quel l’Italia è campione in carica e resta Nazione favorita grazie alla straordinaria completezza di organico (l’anno scorso ci fu solo l’Ungheria a contenderci l’oro).