Ho letto il reportage di Lorna Knowles “L’oscuro segreto del nuoto”, pubblicato da ABC (Australian Broadcasting Corp.) News, che tratta a fondo il caso di abusi sessuali subiti negli anni ’80 da Shane Lewis ed altri suoi compagni di squadra a Brisbane, Queensland.

Secondo le testimonianze raccolte dalla giornalista, il coach John Wright sarebbe stato autore di violenze fisiche ed abusi sessuali ai danni di ragazzini di 10/12 anni quando allenava alla piscina Chandler, grande polo natatorio di Brisbane sede tra l’altro dei Giochi del Commonwealth nel 1982.


Se siete intenzionati a leggere, voglio avvertirvi che si tratta di una lettura dolorosa, perché contiene informazioni davvero pesanti su quanto sembra essere stato un modo di fare radicato e, in qualche modo, anche accettato in piscina in quel determinato periodo storico.


 

John Wright sarebbe stato ripetutamente aggressivo e violento con i suoi atleti, al punto di arrivare a farli sentire in pericolo con le sue parole e, soprattutto, con le sue azioni. L’allenatore ospitava in casa alcuni ragazzi, tra i quali anche la figlia dell’ex primo ministro di Singapore, che ha ricordato di essere stata aggredita davanti a 13 testimoni, afferrata per il collo con entrambe le mani e sbattuta al muro e a terra ripetutamente.

A questo si aggiungono anche svariate accuse di violenze sessuali riportate da diversi atleti che ai tempi si allenavano insieme, tra i quali appunto Shane Lewis, morto suicida il 21 febbraio scorso e spinto al gesto, secondo quanto riportato anche dall’olimpionica Curry Lewis, sua cara amica, proprio dalle violenze subite in passato.

I ragazzi – che nel frattempo sono diventati uomini e donne, madri e padri – hanno tenuto tutto dentro ed hanno combattuto con i loro demoni per anni, fino a quando il peso non è diventato semplicemente troppo grande, per alcuni anche ingestibile.

Ponti, l’Italia e la Svizzera: intervista a Massimo Meloni

In occasione dei recenti Campionati Europei in vasca corta di Lublino, abbiamo avuto l'occasione di intervistare Massimo Meloni capo allenatore del Centro Federale di Tenero. Mentore di Noè Ponti, Meloni ci ha parlato della sua esperienze in Svizzera, del suo bagaglio...

Léon Marchand ambassador Speedo

Quando viene annunciata una partnership commerciale, di solito le frasi che ne accompagnano la presentazione sono abbastanza standard. Ma se l’atleta che si lega a un brand è Léon Marchand, è impossibile limitarsi al semplice compitino. Speedo ha giustamente deciso di...

Fatti di nuoto Weekly: 11 Nomi dagli Assoluti Open 2025 di Riccione

Non i soliti… che ve lo dico a fare? Emanuele Potenza (2006)200 misti 1.54.93400 misti 4.01.68La “carica dei 2006”, che in questi Assoluti sono tornati a essere pimpanti come un paio di stagioni fa, è guidata indubbiamente da Emanuele Potenza. Il suo crono nei 400...

Corsia Master, il 29° Master Forum Sprint vi aspetta

Il 29° Trofeo Forum Master sprint - 1° Memorial Luca Tranzillo vi aspetta nel nuovo anno: appuntamento al 18 gennaio 2026! La manifestazione organizzata in collaborazione con arena, Banca del Fucino, Segafredo Zanetti, Callipo, Mille occhiali, Motor city e Corsia4 si...

McIntosh, Marchand e Kos in evidenza agli US Open 2025 di nuoto

Mentre in Europa andavano in scena i Campionati Europei in vasca corta a Lublino, negli States spazio all’edizione 2025 dei Toyota U.S. Championships (vasca da 50 metri). Quasi tutti i big a stelle e strisce in acqua, compresi anche gli esterni Summer McIntosh e Leon...

Swim Stats, l’analisi in numeri degli Europei in corta di Lublino 2025

La migliore di sempre. È questa la frase con cui viene descritta la Nazionale italiana che ha partecipato ai Campionati Europei di vasca corta di Lublino, squadra che è riuscita a vincere, per la prima volta nella storia, il medagliere generale, cioè la classifica...

Nel caso c’è davvero tutto ciò che di pessimo si può immaginare in un ambiente che invece dovrebbe essere sano e sereno: oltre ai gesti inqualificabili del coach, che nel frattempo è sparito nel nulla, c’è l’immobilismo delle istituzioni, che sembrano non aver reagito con tempestività alle prime avvisaglie e si sono limitate ad alcune lettere di scusa, evidentemente non sufficienti ad aiutare gli interessati.

Il tutto avvolto da una sensazione di omertà che, sinceramente, è una delle cose più spaventose dell’intera vicenda. Se negli anni ’80 sembra, sempre stando alle testimonianze del reportage, che ci siano stati genitori che erano a conoscenza di questi fatti ma che hanno deciso di non denunciare per una non meglio specificata paura, questo atteggiamento ai giorni nostri non deve esistere.

Nessuno deve più avere paura di aprirsi, di parlare di ciò che succede e, se necessario, anche di denunciarlo alle autorità.

Queste solo alcune delle possibilità:

TELEFONO AZZURRO: 1 96 96

TELEFONO AMICO: 02 2327 2327

NUMERO VERDE PREVENZIONE SUICIDI: 800 860022

HELP LINE VIOLENZA E STALKING: 1522

Iscriviti alla newsletter