L’Agenzia Mondiale Anti-Doping (WADA) inverte la rotta riguardo alle squalifiche relative al Meldonium offrendo di fatto una cima di salvataggio ai tanti sportivi russi risultati positivi negli ultimi mesi, da quando cioè il Meldonium è entrato a far parte della lista dei medicinali proibiti (1 gennaio 2016).

Gli atleti risultati positivi ai test antidoping eseguiti prima del 1 Marzo, ma con una concentrazione della sostanza inferiore a 1 µg/ml, saranno riammessi alle competizioni in quanto tale concentrazione è compatibile con un assunzione antecedente al 1 gennaio 2016.

Inoltre se la WADA riterrà che l’atleta non era al corrente o non aveva sospetto che la sostanza potesse ancora essere presente nel proprio corpo dopo il 1 gennaio 2016 allora nessun provvedimento disciplinare verrà preso.

Se la concentrazione di Meldonium rilevata è invece compresa fra 1 e 15 µg/ml in prelievi antecedenti al 1 marzo, o inferiore al 1 µg/ml ma con prelievo successivo al 1 marzo, sarà necessario verificare con ulteriori analisi la data di assunzione (gli studi di escrezione della sostanza sono in corso).

In questi casi, la sospensione potrebbe essere rimossa o rimanere fino al completamento degli studi.

Nel comunicato stampa della WADA viene inoltre specificato che la lista delle sostanze proibite del 2016 è stata approvata dal Comitato Esecutivo il 16 settembre 2015 e pubblicata sul sito ufficiala WADA oltre che condivisa che le organizzazioni interessate il 29 settembre.

Grazie a questa decisione la nuotatrice Yuliya Efimova, così come altri atleti russi (circa 40 considerando le viarie discipline sportive), verranno riabilitati senza alcuna nota di biasimo.