Gli Assoluti a inizio marzo.

Quando è uscito il calendario della stagione, a settembre, la reazione della maggioranza degli addetti al lavoro è stata di sorpresa, per una collocazione temporale insolita, anticipata di quasi un mese rispetto agli altri anni. I motivi sono da imputare al calendario internazionale, che ha proposto i Mondiali di Doha a febbraio, forzando la Federazione a trovare uno slot non troppo distante per infilarci la fase cruciale delle qualificazioni Olimpiche. Di conseguenza, anche tutto il movimento si è dovuto adattare, anticipando la preparazione per disputare al meglio l’appuntamento principale, insieme al Settecolli, dell’annata italiana.

Il movimento nazionale ha risposto positivamente, vediamolo nei numeri.

Il primo successo si misura a partire dal numero iscritti, che rimane costante negli anni, nonostante le difficoltà economiche ed organizzative delle società.

I settori agonistici sono spesso considerati, nella gestione di una piscina, un costo, ma agli Assoluti c’è sempre il pienone di atleti, a significare che il valore dello sport è ancora elevato.

Record e qualificati per Parigi 2024

La vicinanza di Mondiale e Olimpiadi, ha fatto sì che alcuni dei grandissimi non abbia partecipato alle distanze in cui era già qualificato, diminuendo così la possibilità di miglioramento nei record nazionali assoluti.

Ci ha pensato Sara Curtis, nuotando i 50 stile in 24.56 e abbassando sia il record italiano assoluto che quello europeo junior. Altri tre record assoluti sono arrivati dalle staffette, con le Fiamme Oro che migliorano i primati maschili sia della 4×100 stile che della mista, e le Fiamme Gialle che abbassano quello della 4×100 mista femminile. Curtis ha fatto anche il record italiano cadetti nei 100 stile, 54.31, e nei 50 dorso, 28.10, mentre con lo strepitoso 1.45.83, Alessandro Ragaini ha stabilito il nuovo record italiano categoria junior e cadetti.

Durante gli Assoluti, sono stati ottenuto 42 tempi validi per la convocazione agli Europei Junior, con il CT Menchinelli che potrà lavorare alle convocazioni con un’abbondanza di talenti quasi inedita. La lista dei qualificati ufficiali alle Olimpiadi di Parigi sale a 14 nuotatori, e ce ne sono diversi altri che si sono avvicinati molto al limite richiesto dalla FINA – Restivo, Lamberti, Fangio, Cocconcelli, Panziera – ma dovranno ripresentarsi al Settecolli per centrare l’ufficialità.

Campioni a confronto ® (The Original)

Prendendo in considerazioni le ultime 10 edizioni degli Assoluti, i Primaverili 2024 presentano due migliori tempi dei vincitori maschili: Ragaini nei 200 stile e Lamberti nei 50 dorso, e un miglior tempo femminile: Curtis nei 50 stile.

Come già detto, molti dei migliori reduci da Doha non hanno gareggiato nelle proprie gare, e altri erano invece non nella condizione migliore (Ceccon, ad esempio, ma anche Panziera).

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Ecco i tempi di ingresso alle finali A dei Primaverili 2024, 2023 e delle cinque edizioni preolimpiche precedenti a quella di quest’anno.

Il miglioramento è netto, costante e omogeneo su tutto il programma gare. Ci possono essere gare che, nell’edizione 2023, avevano una qualifica fissata più in basso, ma la curva degli ultimi venti anni è palesemente migliorativa (e ci mancherebbe altro). Il dato non segue solo la naturale crescita che il nuoto ha come tecnica ed allenamento, ma anche il sempre più solido collocamento dell’Italia come nazione top nel panorama internazionale.

L’Età media dei finalisti

Finiamo con le medie anni dei finalisti, poco meno di 23 anni tra le donne, 23 e mezzo tra gli uomini, stabili come nelle ultime edizioni.

Sara Curtis e Alessandro Ragaini sono i campioni più giovani, mentre la finalista più giovane è Sofia Barba, classe 2008, ottava nei 200 dorso. Piero Codia (50 farfalla), Luca Pizzini e Edoardo Giorgetti (200 rana) sono gli ultimi nati negli anni 80 (1989) a disputare una finale A, mentre tra le donne lo scettro della più esperta è di Ilaria Bianchi, 1990, che è arrivata seconda nei 100 farfalla.

Foto: Fabio Cetti | Corsia4