Ultimo approfondimento Mondiale con 10 numeri da ricordare direttamente da Doha 2024.

Gli atleti italiani qualificati per Parigi

Se Doha doveva essere una prova generale, allora direi che è andata bene. L’Italia ne esce con diverse certezze, una su tutte la qualificazione Olimpica di ogni staffetta (6), obiettivo ampiamente dichiarato alla vigilia da Butini.

Gli atleti singoli sicuri del pass sono dieci, nove di loro per gare individuali: Paltrinieri, Ceccon, Pilato, Miressi, Martinenghi, Quadarella, Razzetti, Franceschi; e uno per la staffetta: Frigo, che ha ottenuto il tempo nei 100 stile ma per ora è confermato solo per la prova a squadre. Lo zoccolo duro c’è.

Le medaglie in vasca ai Mondiali di Gregorio Paltrinieri

Che aggiunte all sei nelle acque libere fanno 15 totali: è il nuotatore italiano che ne ha vinte di più nella storia. È il primo anno, dal 2015, che non vince un oro, ma è il sesto Mondiale di fila che si porta a casa almeno una medaglia.

La carriera di Paltrinieri è proprio questo, un infinito rincorrersi di prove incredibili e prestazioni da ultima spiaggia, come eliminazione nelle batterie dei 1500. Cè da scommettere che non abbiamo ancora visto il vero finale.

Le finali nei 1500 stile della cilena Kristel Köbrich​

Kristel Köbrich ha stabilito una serie di record legati alla longevità agonistica: con Doha 2024 ha partecipato a 12 edizioni i dei Mondiali (la prima era nel 2003), qualificandosi 8 volte per la finale dei 1500. Come miglior piazzamento ha un quarto posto, ma in Sud America è una specie di divinità e nel mezzofondo, come tempi, è seconda solo alla meteora argentina Delfina Pignatiello.

Köbrich compirà 39 anni il 9 agosto e con Parigi 2024 apparirà per la sesta volta ai Giochi Olimpici: potrebbe non essere l’ultima

Gli atleti singoli a podio per l’Italia​

Mai avevamo portato così tanti atleti singoli a podio in un Mondiale, quota che sale a 12 se contiamo anche i medagliati nelle staffette. Una cifra simile dovrebbe essere l’obiettivo finalisti Olimpici per Parigi 2024.

Oro – Simona Quadarella 800 e 1400 sl
Argento – Nicolò Martinenghi 50 e 100 ra, Alessandro Miressi 100 sl, Alberto Razzetti 200 fa, 4×100 sl (Miressi, Zazzeri, Conte Bonin, Frigo)
Bronzo – Alberto Razzetti 200 mi, Gregorio Paltrinieri 800 sl, Benedetta Pilato 50 ra, Sara Franceschi 400 mi, 4×100 mi (Lamberti, Martinenghi, Sansone, Miressi)

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Le edizioni Mondiali consecutive nelle quali l’Italia vince almeno un oro​

Cioè da Kazan 2015, anno in cui Paltrinieri vinse il suo primo oro nei 1500. Essendo passati quasi dieci anni, non ha più senso parlare di ciclo vincente, ma di movimento natatorio che genera successi a ripetizione.

In questa edizione ci ha pensato Simona Quadarella, in precedenza ci sono stati Detti, Ceccon, Pilato, Martinenghi e anche la staffetta, per non parlare di Federica Pellegrini. l’Italia è una certezza.

Le medaglie di Kate Douglass

L’unica vera big americana presente a Doha aveva un Mondiale di difficile interpretazione e le aspettative su di lei erano elevate. Non le ha disattese.

Douglass si è portata a casa cinque medaglie, tutte in gare Olimpiche e tutte abbastanza diverse tra loro. Oltre ai due podi in staffetta, ha confermato l’oro nei 200 misti, gara in cui è favorita anche per le Olimpiadi, e si è presa l’argento nei 200 rana, distanza in cui si può cimentare con buoni risultati anche con le avversarie al completo. L’altro argento individuale è arrivato nei 50 stile, e considerando che Douglass potrebbe fa anche i 400 misti con discreti risultati, direi che la ragazza è definizione di poliedricità.

Le medaglie d’oro di Claire Curzan e Pan Zhanle

Eletti anche migliori nuotatori del Mondiale, il cinese e l’americana hanno ottenuto lo stesso bottino di ori, con la differenza che per Curzan sono tre individuali mentre per Pan uno solo.

Le loro due prestazioni hanno sapori differenti. Curzan ha fatto l’ein plein nel dorso ma in assenza delle protagoniste principali ha avuto la strada piuttosto spianata e non sembra possibile che si ripeta nel futuro. Pan Zhanle ha invece avuto il merito di iscrivere sé stesso, e la Cina, nel possibile ventaglio di protagonisti anche in chiave Olimpica.

La posizione occupata dall’Italia nella classifica a punti

Dietro solamente a USA e Australia, davanti a Cina e Olanda. Sono stati 501 i punti degli azzurri, frutto di 12 medaglie (record) e 21 finali, 7 delle quali con le staffette. Il computo totale è positivo, anche guardando alle semifinali, nelle quali sono entrati anche diversi giovani esordienti.

Il livello era abbastanza facile, è vero, ma allora quale miglior momento per fare esperienza?

Le medaglie d’oro vinte da Portogallo e Irlanda

Diogo Matos Ribeiro (50 e 100 farfalla) e Daniel Wiffen (800 e 1500 stile libero) hanno sfatato il tabù del titolo mondiale per i rispettivi Paesi, centrando due storiche doppiette piene di significati.

Per entrambi si stratta di due prestazioni molto futuribili, sia per i tempi (soprattutto Wiffen) che per la giovane età (sono rispettivamente 2004 e 2001): potremmo rivederli presto su podi importanti.

Il record del mondo migliorato a Doha

Solo uno, ma quello forse più importante di tutti. Con una prima frazione in staffetta inattesa da 46.80, Pan Zhanle ha migliorato il world record della gara Regina – i 100 stile libero – strappandolo a David Popovici. In gara non ha ripetuto l’exploit ma ha comunque vinto, e sono forti le sensazioni che presto il primato potrebbe venire abbassato ancora.

Gli ori di Michael Andrew

Andrew è forte nei 50 di tutti gli stili, a sprazzi fortissimo, ma l’unica cosa in cui eccelle davvero è nel mancare le occasioni. In questo particolare è una sicurezza.

Con il massimo rispetto per l’uomo e per l’atleta, arrivati a questo punto della sua carriera – nel quale i grandi successi sono arrivati nelle staffette – possiamo tranquillamente dire che da lui ci sia aspettava molto di più.

Foto: Fabio Cetti | Corsia4