di Alessandro Foglio

Siamo solo al primo week end di febbraio ma in giro per il mondo sembra già… estate! Non per merito del clima, che ha riportato almeno in Italia un po’ di pioggia, ma per i tempi nuotati dai tanti big impegnati tra le “Super Series” di Perth e la seconda tappa della “Golden Tour – Camille Muffat” di Amiens.

A far parlare di se ci aveva già pensato la settimana scorsa il rientrante Kosuke Hagino, (leggi QUI) già velocissimo dopo la lunga assenza per infortunio, ma mentre il giapponese era assente a Perth nel duello a tre fra Australia, Cina e appunto Giappone, Cameron McEvoy piazzava il miglior crono mondiale annuale dei 100 stile di 47”56, terzo di sempre con il costume in tessuto oltre che nuovo personale. Pronta la risposta a distanza di Florent Manaudou che in Francia migliorava il suo limite annuale nei 50 stile portandolo a 21”57. Non solo loro protagonisti, con una velocissima Rie Kaneto nei 200 rana, una sempre in forma Katinka Hosszu e  la conferma di Marco Koch, oltre alle prime uscite di Cameron Van der Burgh e Chad Le Clos in Sudafrica. E gli statunitensi? Phelps e Grevers si divertono in Arizona in un meeting di esibizione in vasca da 25 yards con una inedita sfida nei 100 misti. Ma visto quello che combinano gli altri, dovranno al più presto tornar a far sul serio.

Perth Acquatic Super Series

Due giorni di gare a Perth (vasca da 50 m.) dove si rinnova il solito duello Cina-Australia-Giappone, con tanti nomi grossi ma anche qualche assenza pesante, come quella di Sun Yang e appunto Hagino. Protagonista come già detto è stato Cameron McEvoy che nella prima giornata stampa uno straordinario 47”56 nei 100 stile, mettendo la mano davanti a James Magnussen, secondo in 49”34 e a Shinri Shioura, terzo con 49”73. Ma il giovane canguro australiano non si ferma qui, nuotando il giorno dopo in 1’46”71 nei 200 stile (terzo crono mondiale dell’anno) e vincendo in 21”73 i 50 stile, rispondendo al 21”72 nuotato da Manaudou qualche settimana prima. Tre tempi che lo candidano oltre che a un posto sicuro per Rio, anche come possibile favorito dei 100, in attesa proprio di Manaudou, del campione uscente Nathan Adrian e dell’oro mondiale Ning Zetao.

Rimanendo in campo maschile Mitch Larkin chiude primo due volte, nei 100 dorso nuotati in 53”11 e nei 200, vinti in 1’56”61, tempi fantastici ma per il Larkin degli ultimi sei mesi del tutto normali. Si rivede in buona forma anche Mack Horton, che piazza il secondo crono mondiale annuale nei 400 stile (3’47”87) mentre nei 1500 migliora una decina di secondi quanto nuotato due settimane fa, vincendo in 15’07”61. La rana è dominata da Yasuhiro Koseki, primo sia nei 100 in 1’00”33 che nei 200 in 2’10”19, con l’assenza di australiani di livello in questo stile, tallone d’Achille dopo l’addio di Sprenger.

Sorprende poi il giapponese Hiromi Fujimori che si porta in testa al ranking mondiale annuale dei 200 misti (davanti ai connazionali Hagino e Seto) vincendo i 200 misti in 1’57”66 ma anche il  diciassettenne cinese Li Zhuao, velocissimo nei 200 farfalla in 1’56”64.

In campo femminile riecco Emily Seebohm, impegnata a confermarsi la donna più forte del dorso mondiale. Ma in questa due giorni ha dovuto “regolare” la compagna di nazionale Madison Wilson, battendola sia nei 100 (59”03 contro il 59”49 della Wilson) che nei 200, vinti in 2’07”74 dalla campionessa mondiale davanti alla rivale ferma sul 2’09”29, la quale  mantiene comunque il miglior crono dell’anno (2’07”18). Attenzione però: la Seebohm dovrà guardarsi anche dalla giovane quindicenne Minna Atherton che in un meeting di velocità a Brisbane, ha migliorato il record mondiale Juniores dei 50 dorso, nuotando in 27’’49 ( precedente 27’’81 di Gabrielle Fa’Amausili) andando a soli due centesimi dal primato nazionale della stessa Seebohm!! ( fonte SwimSwam.com).La miglior prestazione femminile però è senza dubbio quella della giapponese Irie Kaneto, prima nei 200 rana con tanto di record nipponico e asiatico di 2’20”04, tempo inavvicinabile per nessuna al momento, in attesa della Efimova e della giovane turca Victoria Gunes.

Si rivedono in acqua anche le sorelle Campbell: Cate è in gran spolvero, vincendo davanti alla sorella sia i 50 in 24”32 ( 2° crono mondiale dell’anno) che i 100 in 53”06 risultandocosì la più veloce in questo inizio di 2016. Bronte si accontenta di due secondi posti, nei 50 in 24”39 e nei 100 in 53”30. L’eterna sfida tra le sorelle veloci d’Australia continuerà fino a Rio, con l’epilogo che pare essere già scritto in una sfida per il gradino più alto del podio tra loro due. Di sicuro se la forma continuerà ad essere tale, saranno poche le chance di vittoria per le rivali soprattutto nella 4×100 stile.

Passando dalla velocità al fondo c’è da segnalare la crescita di Jessica Ashwood, prima nei 400 stile in 4’05”76 e negli 800 in 8’23”69, tempo che al momento è il secondo dell’anno dietro l’inavvicinabile WR della Ledecky.

Occhio anche a Emma McKeon: la ventunenne australiana chiude in 58”25 i 100 farfalla ma soprattutto in 1’55”96 i 200 stile, sfiorando il suo migliore, nonché record australiano di 1’55”57.

In questo VIDEO, ecco i metri finali del 100 stile di McEvoy!

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Golden Tour

Ad Amiens seconda tappa della Golden Tour dopo l’appuntamento di Nizza (leggi QUI) Non mancano i big francesi, comandati da un velocissimo Florent Manaudou che sfida a distanza McEvoy e gli risponde come meglio può nella gara in cui pare imbattibile al momento, ovvero i 50 stile. Il campione mondiale e olimpico in carica vince in 21’’57 davanti a Jeremy Stravius (22’’37) e Frederick Bousquet (22’’49) ristabilendo le gerarchie in questa gara. Ma la prova del nove per il fratellone di Laure sono i 100 stile che chiudono questa tre giorni di gare: arriva la vittoria, ma il buon 48’’51 gli vale solo il miglior crono annuale francese con la sfida a McEvoy per il momento dominata dall’australiano. Si preannunncia bella la lotta all’oro olimpico nella 4×100 stile: Stravius è secondo in 48’’75 con il team transalpino che cercherà di risalire sul podio dopo il quarto posto di Londra.

Segnali positivi anche nel mezzofondo per la Francia: dopo un buon 200 stile chiuso al secondo posto in 1’48’’12 (vinto da Renwick in 1’47’’94) il giovane Jordan Pothain nuota un ottimo 3’48’’50, terzo crono mondiale annuale, con una bella crescita rispetto al Mondiale di Kazan dove era stato protagonista nelle batterie della 4×200.

Fra gli uomini però impressiona ancora Marco Koch: il tedesco vince i 200 rana con un tempo leggermente superiore a quello nuotato la settimana prima in Lussemburgo, chiudendo in 2’07’’74, ancora una volta sotto il 2’08’’. Nei 100 invece tocca in 1’’00’’66, non riuscendo a essere il primo uomo del 2016 sotto il muro del minuto. Dietro di lui troviamo il brasiliano Felipe Lima, secondo in 1’00’’90 ma primo nei 50 con 27’’74.

Continua la crescita di Camille Lacourt, che migliora leggermente rispetto alla prova di Nizza nei 100 dorso, vinti in 54’’34 ma non nei 50 dove vince comunque in 24’’67.

Molto più interessante il settore femminile, che vede una sempre presente Katinka Hosszu al via. Qualche gara in meno rispetto al solito per la magiara, che comunque non si risparmia e va a vincere gli 800 stile in 8’31’’43, i 400 misti in 4’32’’25 con il miglior crono dell’anno e a un paio di secondi dal suo record europeo, i 100 rana in 1’09’’73, i 200 misti con 2’09’’11 confermandosi per distacco la migliore al momento in questa prova e i 200 farfalla in 2’12’’17. Ma per l’Iron Lady le gare più stimolanti sono state quelle del dorso: la vittoria è arrivata sia nei 100 (59’’49) che nei 200 (2’08’’47), prova dove ha trovato le avversarie più ostiche, come la russa Anastasiia Fesikova, seconda in 2’09’’67 e l’ucraina Daryna Zevina terza con 2’09’’75.

Non solo Hosszu però, infatti brilla anche Coralie Balmy, che stampa un grande 4’04’’58 nei 400 stile, seconda in questo 2016 solo alla Ledecky mentre nei 200 stile chiude in 1’57’’85 inchinandosi alla compagna di squadra Charlotte Bonnet, prima con il miglior tempo francese dell’anno di 1’56’’73, di un secondo più veloce di quanto nuotato a Nizza.

Non dimentichiamo infine Sarah Sjostrom. La svedese vince 100 stile (53’’53) e 100 farfalla (56’’37) oltre a essere protagonista nei 50 dorso chiusi al secondo posto in 28’’39 e ai 400 stile dove tocca quarta in 4’15’’01. Starà preparando così l’assalto ai 200 di Rio???

Presente infine anche un po’ di Italia, grazie a Martina De Memme: la toscana è seconda negli 800 stile in 8’36’’83 e nei 400 in 4’11’’66, mentre nei 200 stile chiude settima in 2’02’’90.

Qui il VIDEO con i  metri finali dei 50 stile di Manaudou!

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Intato in Sud Africa, torna in acqua per la seconda tappa del Gran Prix al Kings Park Acquatic Centre di Durban Cameron Van der Burgh che vince i 50 rana in 27’’74, i 100 in 1’01’’48  e i 200 in 2’16’’31. Presente anche Chad Le Clos primo nei 50 farfalla con 24’’67, nei 200 farfalla dove ottiene il terzo crono mondiale annuale con 1’56’’42 e nei 200 stile vinti in 1’47’’54.

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Chi avrà avuto la meglio infine tra Phelps e Grevers nei 100 (yards) misti??? Scoprilo in questo VIDEO