Diciamolo: aspettare i propri figli mentre sono in acqua che imparano a stare a galla, tuffarsi, insomma nuotare può essere a volte una gran noia. E così inizio a ricordare a quando avevo la loro età e facevo altrettanto, e mi dico che, forse, vorrei essere al loro posto.
Ma ecco che un’idea balzana fa capolino e una voce mi dice: “Perché non nuoti anche tu?”. Ma sai che ti dico? Che hai ragione! Perché no?
In fondo durante il corso di mio figlio c’è sempre una corsia destinata al nuoto libero!!
Così passo l’intera settimana ad autoconvincermi che ce la posso fare: riesumo dal fondo di un cassetto costume, cuffia e addirittura degli occhialini che a vedermi non hanno la minima idea di chi io sia! Preparo la sua ma soprattutto la mia borsa il giorno prima controllandola 300.000 volte perché non posso dimenticarmi nulla, non la prima volta.
Eccoci. Ci siamo. Il gran giorno è arrivato: entro in piscina con mio figlio che un po’ mi fa da guida perché fondamentalmente è lui quello di casa.
Varco la porta verso le docce, addobbata di tutto punto (Beh, dai! Non sono ancora così da buttare!?!?!) con mio figlio che nel frattempo mi raggiunge, quando vedo la sua istruttrice che conosco da quando aveva l’età di 10 anni che mi guarda, si mette a ridere e dice: “Ma cosa fai oggi, nuoti anche tu???Ora ti faccio una foto così la metto su FB!” … Ecco. Adesso vorrei sparire, ma la guardo sorridendo mentre in fondo la sto odiando, e di brutto pure! Mannaggiaame, mi dico.
Mentre lui fa ginnastica, mi preparo ed entro in vasca dicendomi: ora non si torna più indietro!
Dopo poco scopro che lui, mio figlio, è proprio nella corsia accanto la mia: ecco, lo sapevo! Ora c’ho pure l’ansia da prestazione: mica posso fare brutta figura con lui e i suoi compagni? Mi sento come un’adolescente!!
Così decido che è arrivato il momento: faccio un bel respiro, sistemo gli occhialini, mi dò una bella spinta e via…una bracciata insegue l’altra fino ad arrivare al fondo della vasca: sto morendo, lo so, ho il fiato cortissimo, vorrei avere una bombola da sub nascosta nel costume ma so che superati i primi 5 minuti poi andrà tutto in discesa…almeno, è quello che spero!!!
E dopo un po’ di vasche, finalmente, riscopro quel piacere che non è andato via, quella leggerezza che solo quando sei a pelo d’acqua riesci a percepire, quel sentirti persino armoniosa grazie alle carezze che solo l’acqua sa regalarti.
Ecco. Non sarò la Pellegrini ma intanto macino vasche sbirciando con la coda dell’occhio cosa sta combinando mio figlio ma senza farmi vedere perché non voglio invadere quel suo spazio.
Finché ad un certo punto mi fermo per prendere fiato e mi sento salutare: è lui! Allora ricambo con una bella linguaccia mentre una sua compagna gli chiede: “Chi è?” e lui con un po’ d’orgoglio, risponde “Ma è mia mamma, no?”
Ecco. L’ha detto! Saluto tutti e riparto col cuore ancora più leggero! La fatica e i timori provati improvvisamente si son sciolti o forse sono affondati. Ma che mi importa!!! Finisce l’ora e li lascio lì a mollo.
Io torno a casa con l’intenzione di ritornare ancora! Ben fatto!!!
P.S. Ogni riferimento a cose, persone o fatti accaduti NON è puramente casuale. Parola della sottoscritta!