La 4ª edizione della manifestazione che raccoglie selezioni giovanili di Italia, Gran Bretagna, Francia, Russia e Ucraina che formano il vincente Energy Standard Team è più complicato da commentare che da spiegare.

Con due atleti per categoria giovanile e uno nella open, eliminando i francesi che alla fine del programma gare risultano essere solo uno splendido riempitivo, un posticino sul podio si trova sempre. Tenendo in considerazione il calendario che lo piazza post assoluti, il calo di tensione, calo di forma e ‘blablabla’, partiamo a considerare gli open? Bene.

Sono pochi e chiudiamo rapidamente il cerchio con Gabriele Detti e Katinka “Iron Lady” Hosszú che fanno tutto a modino senza sbattersi troppo. Per portare a casa il risultato basta l’ordinaria amministrazione, tanto gareggiano da soli anche se partono in quattro. Le gare sono comunque svolte con professionalità. Se paragoniamo i tempi nei 400 misti della magiara 4’32″68 quanto realizzato, con il 4’29″89 del suo ER, dimostra l’impegno profuso.
Detti se ha tenuto in tasca qualcosa lo ha fatto nei 1500 chiusi in 15’10 e spiccioli, ma il suo marchio lo ha piazzato nei 400 in 3’48″53 con passaggio a metà gara in 1’52″ come agli Assoluti.

La gara dei 200 ha confermato soprattutto la scarsa vena di Nicolangelo Di Fabio ancorato sull’ 1’51″ e quindi non in ritardo di forma. Stesso discorso per la Ferraioli pur stimolata da una Di Pietro in calo, ma sempre in copia sui tempi realizzati agli assoluti ovvero 54″72 nel lancio della staffetta in cui sente di doversi caricare sulle spalle la carretta e un insipido 55″02 individuale.

Le prestazioni più interessanti sono comunque quelle arrivate per merito del russo Rylov (53″45 e 1’54″76 nei 100 e 200 dorso), coetaneo e grande sfidante ai mondiali giovanili del re di Riccione – Sabbioni – in queste gare molto svagato. Anche un po’ troppo a dirla tutta, dato che dal neoprimatista europeo dei 200 accusa in pratica 10 secondi di distacco. Tra i russi brilla anche il più giovane tra i vecchi, Anton Čupkov che domina 100 e 200 rana mentre Piero Codia conferma lo stato di forma nei 100 farfalla con un buon 51″89. L’ultima big è Sharon van Rouwendaal che senza clamori vince 400 e 800 stile in 4’12″44 e 8’39″23.

Ma l’Energy Cup è una gara di giovani, per i giovani e basta pensare che scendono in gara a blocchi completi. Il panorama anche se i francesi sono la tappezzeria, pone con l’asse russo-ucraino un banco di riferimento per i nostri molto valido soprattutto con gli junior.

Partendo dai risultati degli assoluti, chi era in prepotente crescita si è confermato tale. Nicolò Martinenghi ha mostrato esattamente quel che sa fare, ovvero un personale nei 50 rana che è la miglior prestazione junior in tessuto in 27″83 e miglior prestazione della manifestazione, seguito dal 100 nuotato in 1’01″58.

Al femminile le prove rana non sono state interessanti tanto quanto messo in acqua nei misti. Anna Pirovano e Lorenzo Glessi nei 200 misti junior chiusi rispettivamente in 2’16″91 e 2’03″40 hanno mostrato quanto sia nelle loro corde la velocità poliedrica.

Se la rana parla lombardo il dorso è una cadenza modenese. Lorenzo Mora dopo i 200 in cui paga nell’ultima vasca, nei più congeniali 100 domina in 55″94 la prova individuale e lancia la staffetta mista che promette grandi soddisfazioni in 55″75. Tania Quaglieri un poco meno efficace rispetto gli Assoluti vince i 50 in 29″12, tiene in 1’02″56 nella prova individuale dei 100, non altrettanto in staffetta, e si muove sull’1’02″29 nei 100 farfalla.

Federico Bracco nei 200 farfalla junior per la prima volta in carriera sotto il muro dei 2 minuti in 1’59″95, Giorgia “roccia” Romei negli 800 stile libero viaggia in 8’50″09. Replica nei 400 stile libero che la indicano best performer junior femminile della manifestazione in 4’13″17, precedendo Annachiara Mascolo, seconda in 4’19″50, ma è anche la più veloce azzurra nelle staffetta. Verrebbe da dire che abbiamo trovato un vero cavallo di razza da tenere monitorato e che con Martinenghi porta a casa anche la classifica individuale e montepremi della categoria.

Tra i più giovani Veronica Montanari vince i 50 dorso Ragazze in 29″51 e cancella il precedente record di 29″68 stabilito da Costanza Cocconcelli in gennaio a San Marino, mentre nella prima giornata aveva ritoccato i limiti di categoria nei 100 dorso in 1’03″50 e nei 200 dorso in 2’16″28. Sono da tenere sott’occhio i vari Ceccon, Stefanì e anche il silenzioso Busa, ma a nostro parere ancora molto giovani per giudicarli in modo definitivo. E tra questi anche Giorgia Meloni, l’allieva di Corrado Sorrentino, che conquista i successi nei 100 rana Ragazze col primato personale di 1’14″26, e Giulia Salin che negli 800 stile libero Ragazze domina in 8’54″15.

La quarta edizione della manifestazione, dopo che il trofeo ce lo eravamo sempre portati a casa noi, va all’ Energy Standard Team, seguito da Italia, Gran Bretagna e Francia.

(ph. Federnuoto.it)

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