Domandare è lecito e rispondere (con i fatti) è cortesia
Vien naturale pensare che sia bastato inoltrare la nostra gentile richiesta, che subito è stata esaudita.
A dire la verità un déjà vu, una replica degli scorsi europei con una partenza definibile “al rallentatore” per poi sentire la scossa solo nella seconda giornata. Un’escalation di adrenalina che avrebbe potuto essere indimenticabile vederla, anziché ricercare le stesse emozioni con la lettura del foglio digitale.
Una ricerca di vibrazioni che solo ad Amatrice avvertono… (altro che la mia scrittura), popolazioni a cui diamo tutta la nostra solidarietà.
NB: l’ironia contenuta in questo pezzo è precedente alla visione dei filmati delle gare.
… e andiamo a comandare!!!
L’incipit adeguato della seconda giornata in piscina dei campionati mondiali l’offre la matricola Federica Volpini nei 100 manichino con pinne. Entrata in finale A con il miglior tempo e il nuovo p.p. (53.44 con un miglioramento di oltre 2”) alla resa dei conti pomeridiana, se è vero che non lo replica, dopo un exploit mattutino del genere, nulla avrebbe potuto contro le fuoriclassi down under Hendry e Quilter che in ogni caso se la prendono a braccetto e se la portano sul podio per uno specialissimo bronzo.
Prima delle escluse la detentrice del primato mondiale Magalie Rousseau che tira una fila di atlete che vedono Samantha Ferrari in sesta posizione.
Selfie sul podio di F. Bonanni
La lettura dei tempi della finale maschile della stessa specialità fa subito tremare i polsi, ma scorrendo rapidamente lo sguardo a sinistra il nome a fianco al numero 1 è Francesco Bonanni. Fiuu, scampato pericolo.
45.96 per l’azzurro, 45.98 per il kiwi Kent e bronzo per cavallo pazzo Lehr. Ottavo era in qualifica e ottavo resta Niciarelli.
La nota della redazione indica una tendenza pomeridiana al rallentamento. Sarà la digestione dello stamppot? Mah, resta il fatto che il record del buon Procaccia dorme sonni tranquilli.
Il tempo di attendere il push dei risultati da parte del sito ufficiale, tutto sommato efficiente, dei 50 trasporto, agguantare una bibita, prendere atto con dolore che la rincorsa di Alice Marzella trova il podio occupato, indovina un po’, da Laura Quilter, Huimin Wu e Sam Lee e la parcheggia in falegnameria. Leanza è 12ª con le australiane in finale B.
Gustiamoci un sorso e apriamo il settore maschile. Wieck ha colpito ancora ed il generoso Daniele Sanna (con Ponziani sempre primo della finale B) si è fermato in quinta posizione.
Sto aspettando il piatto forte della mia giornata: il superlifesaver.
Siamo in pausa premiazioni, per ingannare l’attesa è inserita (perché il programma viene fatto a favore della mia ansia) la staffetta 4×25 manichino. Come trasportatori sfoderiamo 8 animali capaci di tutto: Woman first! E non è un caso di naufragio!
Prima tocca alle ragazze e le nostre ragazze toccano per prime: Silvia MESCHIARI, Alice MARZELLA, Cristina LEANZA, Samantha FERRARI, come da canonico copia/incolla mantenendo così inalterata l’uffcialità del cognome tutto MAIUSCOLO del file, vincono in sicurezza rimanendo tutto sommato vicine al loro record e tenendo a distanza di sicurezza Belgio e Cina che litigano nell’ordine sul filo dei centesimi.
Al maschile è la Germania che impone la legge del WR. Migliorano loro stessi (1’04.73) e guadagnano un margine che concede loro il lusso di toccare e vedere anche chi sarà a salire sul podio. E’ la Polonia che di un soffio batte il quartetto azzurro concedendo oltre a Gilardi anche a Pinotti, Sanna e Ponziani di accarezzare il metallo.
Ok , ora siamo belli caldi, arriva il momento clou. Sono agitato, vorrei vedere. Nel 2016 senza immagini non si può. Torno a bere.
Mi sento in sala parto, anzi sono nel silenzio fuori dalla porta. E finalmente esce l’infermiera, l’attesa è finita… “congratulazioni sono due gemelli!” Riapro il frigo, un pro secchino per festeggiare ci sta…
Silvia Meschiari (foto G. Proietti)
La prediletta Meschiari, si regala e mi regala una grandissima emozione cogliendo dopo il record centrato a Roma il titolo iridato per completare una collezione azzurra partita da Cali ai World Games, passando dagli europei di Swansea e all’iride di oggi. Non serve il record, ma una gara attenta (2’25.23) per non sbagliare e sistemare per bene l’insidiosa Rousseau (2’25.54) et voilà, ecco l’oro, il titolo e la mia insignificante ammirazione.
L’aussie Prue Davies è invitata sul podio solo per battere le manine.
Ma ecco il gemello. Federico Gilardi vuole essere nominato MVP e vince il titolo maschile precedendo capitan Pinotti e facendo registrare il nuovo WR in 2’04.87 abbassando di quasi 1” il tempo datato Warendorf 2014 del tedesco Hassemeier.
Non vedo l’ora che i francesi eseguano l’upload (e forse ora lo sarà di sicuro) per poterlo vedere.
Un vortice di risultati che fa tornare indietro ai bei tempi che sembravano andati quando si spaccava di brutto, ma non è finita. Dopo tanto liquido, un rapido pit-stop e arrivano le staffetta miste.
Per Sanna ma soprattuto Niciarelli non basta dire “siamo con Gilardi e Bonanni” per portare a casa l’agognato ricordo. Legno, one more time, distacco dal podio 2/10. Il successo va ai 4 ossi tedeschi con annesso WR precedendo Francia e Japan che come in ogni manifestazione acquatica quando sono in staffetta si trasformano.
Quinte le ragazze. Impensabile, leggendo il simpaticissimo pdf, che Meschiari, Leanza, Volpini e Ferrari potessero essere in grado di poter insidiare chi ci ha preceduto, ma tant’è che cominciamo a lamentarci del brodo grasso.
Chiudiamo le gare in vasca (dopo 21/41 eventi) al comando nel medagliere, con 10 podi totali ma soprattutto 5 ori un argento e 4 bronzi.
Ah questi giovani
La situazione al mare per gli azzurrini non è stata semplice. Non fa per noi, oppure sono gli altri che sono lontani. L’annoso problema è ben noto.
Eliminati ai quarti nelle bandierine, la decima posizione di Repetto, Pesole, Nigris, Pezziardi nella staffetta oceanwoman e la dodicesima nell’oceanman relay di Clocchiatti, Pirola, Fontana, Pinzuti sono state le presenze pomeridiane.
Forza e coraggio, non tutto è perduto. Resettiamo e andiamo convinti.
Una giornata di pausa con prova vasca e l’allenamento può fare bene. Con Australia e Nuova Zelanda in fuga, siamo a metà classifica e la Francia, terza è distante 200 punti. Troppi?
(Foto copertina: Federico Gilardi | Rari Nantes Torino)
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