Come ogni anno il Grand Prix Sicilia sbarca all’area marina protetta del Plemmirio (SR). Per il Lukoil Syracusae Openwater due le gare in programma: la 5 km FIN e il miglio ASI.

Per saperne di più su questo evento abbiamo intervistato il Vicedirettore Generale Risorse Umane e Relazioni Esterne di ISAB Lukoil, Ing. Claudio Geraci e l’organizzatore della manifestazione Paolo Zanoccoli.

di Annamaria Mangiacasale

Giunti ad estate inoltrata non poteva mancare il più classico degli appuntamenti, da diversi anni ormai tappa fissa del Grand Prix Sicilia, quello all’area marina protetta del Plemmirio. Il sito copre un’area pari a circa 2500 mq di mare e si presenta come un susseguirsi di coste alte, calette e grotte emerse, in un territorio di grande rilevanza dal punto di vista della flora e della fauna, ma anche della storia e della cultura.

L’Area Marina Protetta del Plemmirio sorge inoltre in un territorio, non a caso, già Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS). Abbiamo parlato di tutela ambientale e sport con l’Ing. Claudio Geraci di ISAB Lukoil, quest’anno nostri partner della tappa siracusana.

L’impianto di raffinazione, gassificazione e cogenerazione di energia elettrica di ISAB S.r.l., inserito nel polo petrolchimico di Priolo Gargallo (Siracusa, Italia), rappresenta uno dei più grandi siti industriali europei.

Sin dalla sua nascita la raffineria ISAB si è impegnata a realizzare tecnologie che consentano la realizzazione di prodotti petrolchimici a basso impatto ambientale attraverso l’innovazione e lo sviluppo.

Ci volete raccontare quali sono state, nel corso della vostra storia, le innovazioni più significative in tal senso?

Negli ultimi anni a causa delle fortissime spinte in materia di protezione dell’ambiente e soprattutto del clima, la raffineria ha subito radicali cambiamenti, attraverso la realizzazione di nuovi impianti e la modifica di altri.

Con particolare riferimento all’ultimo decennio, infatti una buona “fetta” del budget investimenti è stata destinata alla modifica del layout della raffineria per la produzione di combustili sempre a minor impatto ambientale, in grado di rispettare le sempre più stringenti specifiche mercato e limiti ambientali sempre più stringenti.
Un vero elemento di innovazione era invece stato introdotto dal Next Generation EU, il piano europeo che avrebbe dovuto promuovere la transizione energetica in Europa attraverso alcuni principi come la “neutralità tecnologica”, la decarbonizzazione, l’economia circolare.

In questo contesto, ISAB ha ideato e progettato una serie di nuovi impianti destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili, di biocombustibili e di Idrogeno da rifiuti, senza però trovare accoglimento da parte delle Istituzioni in quanto l’intero settore della Raffinazione è stato “per scelta politica” escluso dalla possibilità di accedere a questi fondi indipendentemente dalla tipologia di progetti presentati o dalla loro coerenza con la tassonomia europea.

Strano ma vero.

Salute, sicurezza delle persone e tutela dell’ambiente costituiscono i valori primari nella cultura di impresa di ISAB. Quali sono i mezzi attraverso cui tutelate e mettete in atto questi principi?

ISAB è in prima linea sul territorio attraverso la diffusione delle proprie politiche di Ambiente, Salute e Sicurezza, che si attuano mediante scrupolosi processi di qualifica dei fornitori, mediante la formazione e l’informazione continue sia al personale diretto che alle imprese appaltatrici nonché con un capillare e scrupoloso sistema di controlli in campo durante i lavori e audit nei cantieri. Ogni anno inoltre viene istituito il “premio sicurezza” rivolto sia al personale dipendente che alle società appaltatrici.

In campo ambientale l’impegno si è tradotto nell’installazione di nuovi impianti ecologici, quali ad esempio impianti di recupero vapori ai terminali marittimi, impianti di desolforazione sempre più efficienti, o alla modifica degli impianti esistenti mediante l’istallazione di sistemi di abbattimento delle emissioni e l’installazione di elettrofiltri ai camini, impianti di purificazione delle acque reflue, ecc. Inoltre, al fine di poter dare evidenza agli Enti di Controllo del puntuale rispetto dei limiti di emissione, sono stati installati analizzatori in continuo ai camini (oggi il 100 % dei camini attivi di ISAB ha un analizzatore in continuo, cioè h24, che analizza e registra la qualità dei fumi emessi. I dati sono consultabili in tempo reale dagli Enti di controllo) e campionatori automatici agi scarichi idrici, nel pieno rispetto di quanto previsto dalla norma e dalle Autorizzazioni Integrate Ambientali.

ISAB è certificata ISO 14001 (sistema di gestione ambientale) e ISO 45001 (Sistema di Gestione della Sicurezza e della Salute sui luoghi di lavoro).

Sin dall’inizio vi siete fatti promotori di iniziative di solidarietà sociale, rivolte sia ai dipendenti che agli abitanti del territorio in cui insistono i vostri impianti e a soggetti svantaggiati. Quest’anno, inoltre, avete scelto di sostenerci ed essere al nostro fianco nella tappa siracusana del Grand Prix Sicilia, che si svolge nella splendida area marina protetta del Plemmirio. Ci volete parlare di queste iniziative? Avete progetti nuovi per il futuro?

ISAB è tra le poche aziende che continua a sostenere sul territorio diverse iniziative di Responsabilità Sociale. Ogni anno ci giungono numerosissime richieste di sovvenzione, segno del disagio sociale e delle difficoltà con cui le ONLUS e le Associazioni in genere si devono confrontare.

ISAB da decenni porta avanti una serie di iniziative volte al sostegno dei propri dipendenti, come ad esempio l’avvio di campus estivi per i ragazzi e l’organizzazione di numerose attività sociali, nonché di progetti sul territorio a sostegno allo sport per ragazzi provenienti da famiglie disagiate, Protocolli sanitari con i Comuni e L’ASP e progetti per la diffusione della cultura della legalità, si veda ad esempio il progetto “Un casco vale una vita” giunto quest’anno alla 14esima edizione, condotto in partnership con il Comando Provinciale dei Carabinieri di Siracusa e l’Istituto Scolastico Provinciale, che vede ogni anno il coinvolgimento di migliaia di studenti della Provincia di Siracusa.

In tale contesto, occupano un posto di rilevo le iniziative finalizzate alla promozione dello sport non professionistico e che promuovo l’aggregazione e la cultura della salute. 

Riteniamo possibile conciliare cultura, sport, economia, salute ed industria. Riteniamo di potere portare avanti le nostre attività di business sul territorio non solo attraverso la gestione diretta delle nostre attività ma declinando nel modo più completo ed ampio possibile il concetto di Sostenibilità anche attraverso il sostegno ad alcune iniziative che possono essere un elemento di promozione e di conoscenza del nostro territorio.

Con specifico riferimento all’intervento in oggetto, il profilo di tale proposta è risultato dunque pienamente in linea con le nostre iniziative di sostegno al territorio.

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Su come prepararci al meglio per questa gara, non potevamo non intervistare (suo malgrado) l’organizzatore e Presidente della Trirock asd, Paolo Zanoccoli.

Come ogni anno siamo giunti a una delle tappe più attese e partecipate del Grand Prix, quella che si svolge presso l’area marina protetta del Plemmirio.

Siamo arrivati alla quinta edizione, le prime tre sapientemente organizzate dalla TC Match Ball e, dopo la pausa del 2020 dovuta alla pandemia, le ultime due organizzate dalla mia società, l’ASD Trirock. Sia per il luogo dove si svolge che per la collocazione in calendario è stata sin da subito una tappa con un importante riscontro di partecipazione. Ciò chiaramente comporta anche la ricerca costante di miglioramenti per far sì che l’attesa sia ben corrisposta a livello organizzativo.

Cosa significa organizzare una tappa in un’Area Marina Protetta, rispetto alle altre tappe?

Significa, prima ancora che ovviamente del doversi confrontare con norme e autorizzazioni specifiche, soprattutto dover pensare passo dopo passo al luogo nel quale ci si trova e dedicargli il dovuto rispetto sia nelle fasi preparatorie che durante lo svolgimento della manifestazione.

Ci vuoi descrivere le due gare dal punto di vista tecnico?

Sono entrambe gare “semplici” da affrontare. I bassi e limpidi fondali, la vicinanza alla costa e l’area per la maggior parte dei casi protetta dal formarsi di onde ne fanno una tappa ideale per chi voglia avvicinarsi a questo magnifico sport ed infatti sono molti gli atleti che ogni anno scelgono il Plemmirio per provare questa nuova disciplina e di solito escono dall’acqua felici.

Essere l’organizzatore ti lascia ormai poco tempo per gareggiare. Ma se ne avessi l’opportunità, quale sarebbe la tappa che non vorresti perdere e perché?

Purtroppo è uno dei pochi aspetti negativi del mio ruolo. Dopo i primi due anni, il 2016 e il 2017 nei quali oltre ad organizzare ho anche disputato da atleta quasi ogni singola gara, ho poi dovuto fare i conti con la realtà, facendo una scelta per me dolorosa ma inevitabile e quindi da circa 5 anni ormai non partecipo più a gare siciliane ma quest’anno spero qualcosa cambierà.

Una tappa più di altre è nei miei pensieri. L’unica che non ho mai potuto disputare, la 10 km di Milazzo. Spero di potermi fare un bel regalo a fine agosto per la gioia di tutti i miei “avversari”.

Invece, da nuotatore un messaggio ai tuoi avversari (se ne hai)?

Nessun messaggio “minaccioso”, anzi. Non vedo l’ora di tornare a divertirmi, qualunque sia il risultato (o quasi) 😊

In queste settimane il nuoto di fondo siciliano si è reso protagonista a Piombino, durante il Trofeo delle Regioni. Pensi che il Grand Prix abbia contribuito al successo dei “nostri” ragazzi? E se sì, in che modo?

Altri sono maggiormente deputati per ruolo ed esperienza a descrivere questi risultati ed i vari motivi che hanno portato la Sicilia finalmente ad ottenerli ma è indubbio che il GP abbia costituito la base sulla quale tecnici, società, atleti e famiglie in questi anni hanno potuto intravedere occasioni di crescita importanti.

Sono stati 7 lunghi anni di costante crescita reciproca. È cresciuto il circuito e con lui il livello agonistico. È cresciuto il livello agonistico e ciò ha portato a far crescere il GP. Tante persone si sono avvicinate a questo mondo prima per loro sconosciuto e dopo anni di scarsi risultati di gruppo e parecchie delusioni, seppur la Sicilia abbia sempre avuto delle ottime punte individuali e delle società che si sono distinte anche a livello nazionale, nelle scorse settimane si è finalmente avuto il riscontro di squadra che si aspettava. È il segno, confortato anche da altri favolosi risultati degli scorsi mesi, che il movimento è cresciuto nel suo insieme.

Dunque cuffia, occhialini, ma non solo: attrezzatevi per lo snorkeling e non perdetevi i meravigliosi fondali del Plemmirio. Ci vediamo a Siracusa!

Foto: Annamaria Mangiacasale