La strada intrapresa in questa stagione dalla Federnuoto per le qualificazioni Mondiali ed Olimpiche è inedita, perché altrettanto inedito è il calendario internazionale che devono affrontare i nostri nuotatori (e programmare gli allenatori).
Niente Trials puri all’americana, una soluzione che in Italia non ha mai convinto ne trovato consensi, ma nemmeno la scelta intermedia che si era adottata negli ultimi anni, ovvero selezione secca agli Assoluti Primaverili con la possibilità di ripiegare al Settecolli.
Il 2023-24 della vasca lunga presenta, alla data attuale, Mondiali a Doha a febbraio e Olimpiadi a luglio, con l’attesa della collocazione degli Europei (che a questo punto farebbero meglio a slittare, sinceramente). La FIN, di conseguenza, ha dovuto aggiungere ai classici Assoluti Primaverili la sessione Invernale, 28-30 novembre, che si svolgerà in vasca lunga sempre a Riccione.
Proviamo a fare chiarezza nell’intricato percorso che ci porterà all’estate Olimpica.
Cosa succederà agli Assoluti Invernali
Nella tre giorni di Riccione di fine novembre potremmo vedere alcuni big del nostro nuoto già alla caccia del doppio pass, quello Mondiale e quello Olimpico. Per Doha sono già qualificati d’ufficio i finalisti individuali di Fukuoka 2023, quindi Deplano, Ceccon, Martinenghi, Paltrinieri, Razzetti per gli uomini; Quadarella, Pilato, Bottazzo, Franceschi per le donne.
Ciò non toglie che anche i nomi in questa lista potrebbero tentare di finalizzare la prima parte della preparazione alla gara di Riccione per tentare subito l’all-in e qualificarsi direttamente per Parigi 2024. Sarebbe teoricamente la strada da preferire, perché sgombrerebbe il campo dai pensieri del cronometro e permetterebbe agli atleti di preparare la stagione con serenità ed ampio anticipo.
Tuttavia, la tabella tempi per qualificarsi a novembre è la più restringente che la FIN ha prodotto, con alcune gare nelle quali bisogna avvicinarsi al record italiano e altre in cui non ci sono atleti in attività ad avere un personale che li qualificherebbe. Sarà molto difficile avere due atleti per gara già qualificati per Parigi dopo la sessione invernale.
Qui un piccolo specchietto della situazione.
Cosa succederà a Doha 2024
Chi a Riccione si qualifica per Doha e non per Parigi ha una chance aggiuntiva per volare ai Giochi: ottenere la medaglia Mondiale in Qatar oppure nuotare un tempo inferiore a quello della tabella Feb/Mar 24, che è lievemente più semplice di quella di novembre. Se dovessero essere in più di uno ad avere questi requisiti, verrà automaticamente qualificato solo il primo, mentre per gli altri si aspetteranno gli Assoluti Primaverili, dando comunque precedenza ai tempi ottenuti ai Mondiali.
A questo punto, ipoteticamente e se le cose vanno bene, dopo Doha potremmo avere già una buona fetta della nazionale Olimpica, anzi dovremmo augurarci che almeno i nostri big siano in questa situazione. Significherebbe avere più di quattro mesi di tempo per focalizzassi solo sulle Olimpiadi, senza dover scaricare per gli Assoluti Primaverili interrompendo nuovamente la preparazione. In caso contrario, si torna a Riccione.
Cosa succederà agli Assoluti Primaverili
Dopo lo slot Mondiale, i posti olimpici ancora disponibili dovrebbero essere assegnati agli Assoluti Primaverili, che saranno comunque determinanti per una buona fetta della nazionale. La tabella resta quella di Doha, la meno restringente, e la selezione varrà anche per tutti quelli che a Doha non ci sono andati perché, magari, non in forma agli Assoluti di novembre.
Le sensazioni per questa finestra sono contrastanti: da una parte c’è da augurarsi che non sia così importante per i big della nazionale, perché sarebbe un segnale che la stagione non è andata per il verso giusto, dall’altra però c’è anche chi potrebbe scegliere di puntare dritto a questa data per giocarsi tutte le sue chance dopo aver lavorato bene tutto l’inverno. Rischioso ma verosimile.
I Primaverili saranno importanti anche per la conformazione delle staffette che risulteranno qualificate dopo Doha, con gli atleti che si giocheranno l’ingresso tra i quattro e la tabella internazionale come riferimento cronometrico (qualora non avessero ancora ottenuto il tempo limite olimpico in precedenza). Ma, come diceva Yogi Berra, non è finita finché non è finita.
Cosa succederà al Settecolli
In tutto questo intricato percorso non poteva mancare il tocco italiano. Al Settecolli (21-23 giugno), ad un mese dall’inizio delle Olimpiadi e con gli alberghi già prenotati, per le staffette che non sono ancora al completo si azzera tutto e si nuota un’ultima volta: chi va più veloce in finale A e con un tempo inferiore al tempo internazionale di qualificazione, va a Parigi.
Un ultimo spiraglio resta aperto anche per le gare individuali: qualora dovessero esserci ancora posti disponibili ci sarà la discrezionalità del DT, che potrà sottoporre nomi interessanti al Consiglio Federale.
Al Settecolli dovrebbero essere totalmente scoperte solo le gare nelle quali la qualificazione è proibitiva per il livello attuale italiano (100 e 200 stile donne ma non solo) e i secondi posti di alcune altre.
Arrivati a questo punto, si spera che le segnalazioni di Cesare Butini non riguardino nessun big ma solo giovani interessanti da portare in Francia in vista di Los Angeles 2028 (e qualche idea all’orizzonte c’è già).