La seconda tappa di Swim the island si è svolta questo fine settimana, 21 e 22 giugno, a Sirmione. Un solstizio d’estate nel nome del nuoto in acque libere quello che 1.200 amanti della disciplina, provenienti da 16 nazioni, hanno celebrato, bracciata dopo bracciata, sul versante bresciano del Lago di Garda, punteggiato per l’occasione dalle caratteristiche boe colorate, accolti dall’incantevole spiaggia delle Muse, incorniciata tra le mura merlate del Castello scaligero.
Dopo la prima tappa di San Teodoro, vediamo insieme cosa possiamo portarci a casa da questa esperienza al lago.
Nobiltà
C’è qualcosa di particolare nel nuotare in un lago rispetto alle nuotate nel mare. Non parlo di tecnica agonistica, di differenza delle prestazioni e nemmeno del fatto che l’acqua è dolce e non salata, ma di una sensazione peculiare che solo i bacini interni mi danno. Il mare è un grande Re seduto sul suo trono, che ti guarda dall’alto della sua nobile stirpe consapevole del fatto che ognuno di noi gli debba rendere omaggio come si farebbe a una divinità. Nessuno ne mette in dubbio la grandezza, nessuno si permette di sfidarlo senza la dovuta saggia paura.
Il lago, invece, è un giovane e rampante nobile, che appartiene a una famiglia prestigiosa, ma che scalpita per diventare ancora più influente. Si sente sottovalutato, quasi trascurato, e quindi ti deve far percepire la sua grandezza usando tuto ciò che può usare. Prima ti strizza l’occhio, attirandoti con il suo clima, il panorama e quella sensazione di calma da domenica pomeriggio, e poi ti sorprende, ti ribalta e ti sputa fuori, ricordandoti che davanti a un principe bisogna sempre inchinarsi, mai voltare le spalle.
Onde
La prima impressione, appena arrivati sabato mattina a Sirmione, era forte. Il lago sembrava abbastanza nervoso, non arrabbiato ma comunque non calmo. Anche nuotando, e guardando gli altri nuotare, le onde si sono viste e sentite, come un piccolo regalo che il (per l’appunto) nobile Lago di Garda ha riservato a tutti i suoi graditi ospiti.
Ma è stato un regalo apprezzato, perchè ha reso l’esperienza più viva e frizzante, in un certo senso più vera, affine alla natura di uno specchio d’acqua così grande e affascinante.

Kids
Sarò di parte, forse perchè sono papà (orgoglioso) di nuotatore o forse perchè ho allenato per molti anni le categorie Esordienti, ma se dovessi citare il mio nuoto preferito direi indubbiamente quello dei bambini.
C’è sempre qualcosa di puro nel vedere nuotare i più giovani, qualcosa che si avvicina più di ogni altra cosa all’amore vero per lo sport. Quando si mette da parte per un attimo la competizione, quella smania tutta adulta di dover vincere ad ogni costo, emerge la passione per il gesto, per l’ambiente e per quello che si prova nello stare in acqua.
I sorrisi dei kids prima di lanciarsi in acqua, pronti alla piccola grande sfida del girare intorno a una boa e tornare a riva, i loro abbracci alla fine dell’impresa, la loro gioia nel venire applauditi con il cuore più che con le mani. Tutto questo è sport all’essenza, qualcosa che nel tempo, a volte ci dimentichiamo.
Gente
Tanta gente, in una località come Sirmione che già di suo attrae una quantità di turisti sempre enorme, significa anche tanta confusione, tanto caos.
Ma sarà perchè la gente delle acque libere è educata, sarà perché il clima sportivo porta ad adattarsi a ogni situazione, e sarà anche perchè Sirmione è sempre Sirmione, che tutta questa gente in festa invece che togliere ha aggiunto, creando un evento ben organizzato, bilanciato e godibile.
Uno Swim the Island che lascia un ricordo spettacolare.

Ricordo
Perchè in fondo, quello che ci si porta davvero a casa da esperienze come questa, non sono i gadget (che comunque, top) ma sono i ricordi, le emozioni. Quasi tutto, col passare del tempo, scompare lentamente, si affievolisce e lascia un bianco e nero sfumato nella nostra memoria. Persino gli eventi più dolorosi, che provocano segni tangibili, sono spesso ridimensionati dalla distanza dei mesi e degli anni. Le emozioni che ci portiamo dentro, nello strato più interno di quello che chiamiamo “cuore”, a volte risalgono a galla e ci ridanno la stesa intensità di quando le abbiamo provate.
La nuotata al tramonto, con i nuvoloni che girano intorno a Sirmione e il Lago che sembra doverli inghiottire da un momento all’altro, enorme e placido ma allo stesso tempo pronto alla lotta come un gigante addormentato, ora è nel mio cuore.
Foto: Cadeddu – Ufficio Stampa TriO Events