Finiti i Campionati Italiani Primaverili è tempo di bilanci, senza dimenticare che la stagione è lunga e di fatto appena iniziata. Questa manifestazione valeva tanto soprattutto perché dava la possibilità di ottenere il pass per i Mondiali di Kazan; in tutto ne sono stati ottenuti 18 e sono d’accordo con Cesare Butini, ct della Nazionale, quando dice che se ne aspettava qualcuno in più. Certo, i tempi sono duri da ottenere, ma le regole sono queste; non bisogna dimenticare che c’è ancora il “Sette Colli” per raggiungere la qualificazione: è vicino (12-14 giugno), ma anche lontano, nel senso che c’è il tempo per riorganizzare un mini ciclo in vista dell’appuntamento.
Questi Campionati sono stati particolarmente interessanti per me perché hanno visto scendere in vasca tutti gli atleti del talent Arena Swim Your Best, il progetto di Arena e Federazione Italiana Nuoto che hanno selezionato alcuni tra i migliori prospetti del panorama giovanile nazionale: Giuseppe Guttuso, Rachele Ceracchi, Nicolangelo Di Fabio, Simona Quadarella, Giovanni Izzo e Martina Rossi. Questo progetto, di cui sono tutor, insieme a Gregorio Paltrinieri e Lisa Fissneider, li vuole preparare ad una vita da campioni, in vasca e nella vita. Alcuni di loro, in questi Campionati, si sono tolti delle soddisfazioni, altri meno, ma tutti hanno enormi margini di miglioramento, per un motivo o per l’altro. E soprattutto hanno grande talento e volontà. Per loro, in ogni caso, vale un discorso importante: la stagione dei tempi è in estate, perché gli impegni scolastici tolgono energie e attenzione al nuoto. E tutti loro questi impegni li prendono seriamente, perché sono ragazzi intelligenti. E Arena Swim Your Best punta anche a questo: formare persone di spessore anche fuori dalla vasca. Direi che sta funzionando alla grande, quindi, questo progetto, sotto la supervisione di Cesare Butini e Walter Bolognani, responsabile tecnico delle Nazionali giovanili. Per i ragazzi, gareggiare tra i big del nuoto italiano, può essere stato d’impatto: è la dimostrazione che lo sport ha regole severe, ferree. Tutti saranno usciti da questa cinque giorni di Riccione fortificati e consapevoli. Io, Greg e Lisa, come tutor, siamo di supporto, cercando di non essere
mai invasivi, perché ognuno di loro ha un allenatore e certo non vogliamo metterci di traverso; anzi, vogliamo solo mettere la nostra esperienza al loro servizio, con qualche buon consiglio.
Per entrare nel merito delle gare dell’ultima giornata, che non ha visto assegnare pass mondiali, partirei dai 100m rana donne: Arianna Castiglioni (vittoria in 2’07”55) è stata ancora una volta grande: questa ragazza mi ha impressionato per la maturità. Benissimo anche Ilaria Scarcella (1’07”66): è importante che ci siano due atlete che lottano per la leadership nazionale, perché si stimolano a vicenda. Niente da fare, invece, per Lisa Fissneider: 1’10”56 in finale, ottavo tempo e lontano dal suo personale (1’07”71). Però ho letto che ha rilanciato, in vista dei prossimi impegni, con un spirito positivo: è proprio quello che deve fare perché ha tutti i numeri per tornare grande. Avevo detto che le avrei mandato un sms di incoraggiamento, ma lo farò adesso, a sipario calato.
Stesso discorso sulla competizione per la leadership nei 50m dorso maschili: Simone Sabbioni (24”99) ha toccato davanti a Niccolò Bonacchi di un solo centesimo (25”00), migliorando il suo personale che era 25”22 e dimostrando grande lucidità. Forse è lui, tra i giovani italiani visti in gara in questi giorni, che meglio si è calato nella dimensione di big.
Sono contento per Filippo “Pippo” Magnini e i suoi 200m stile: vedere un veterano che riconquista il titolo (1’48”22, davanti a Marco Belotti e Mitch D’Arrigo) è sempre bello, soprattutto perché ha fatto parecchie gare. Nicolangelo Di Fabio saprà rifarsi: settimo tempo (1’49”94), lontano dal personale (1’48”45) ma la consapevolezza che i 200m sono diversi dai 100m, dove ha nuotato meglio.
Nessun tempo pazzesco negli 800m stile femminili, con Diletta Carli (8’31”54), davanti ad Aurora Ponselè (8’33”45) e Linda Caponi (8’40”35). Simona Quadarella chiude quinta (8’46”26), ma il suo personale è altra cosa (8’35”39”); non è in super forma, ma lei è una che la scuola la prende seriamente per davvero, senza escamotage: per questo mi aspetto che in estate sia tutta un’altra cosa.
Nei 200m farfalla uomini mi aspettavo qualche exploit, invece sono arrivati tempi mediocri (titolo a Francesco Pavone in 1’58”03) e l’idea che il profilo dell’Italia, in questa specialità, sia, per adesso, ancora basso. Discorso simile per i 200m rana: vince Luca Pizzini (2’10”97), davanti a Flavio Bizzarri (2’11”59) che sicuramente voleva fare di più. Per intenderci: Domenico Fioravanti, col suo 2’10”87 di Sydney 2000 avrebbe vinto.
Nei 50m stile libero, Silvia Di Pietro si prende il titolo (25”04), mentre Rachele Ceracchi di Arena Swim Your Best fa 26”72 la mattina: non mi preoccupa, perché ha un allenatore che di velocità se ne intende e presto comincerà a divertirsi.
Tutto da costruire per i 200m misti femminili (vittoria di Lucia Trombetti in 2’13”42), ma ci sono giovani interessanti. E l’invito, anche a chiusura dei Campionati, è sempre lo stesso: Swim Your Best!