Ebbene si, non è uno scherzo oppure il frutto di chissà quale fantasia, in Italia può succedere anche questo… il Dottor Malagò Presidente del Circolo Canottieri Aniene, nonché presidente del CONI, è stato inibito dalla Federazione Italia Nuoto per 16 mesi.
Causa di questa pena sono state delle affermazioni riguardanti il Presidente Fin Barelli su delle presunte doppie fatture per la ristrutturazione dell’impianto del Foro Italico.
Giovanni Malagò viene accusato di “mancata lealtà” e “dichiarazioni lesive della reputazione” del Presidente FIN e perciò viene inibito per 16 mesi come riporta il comunicato ufficiale nel sito della Federazione.

La Commissione Disciplinare della Federnuoto – composta dal Presidente avv. Adriano Sansonetti e dai membri avv. Massimo Mamprin e avv. Roberto Rinaldi – si è riunita in Camera di Consiglio presso gli uffici federali, a Roma, e ha deciso di comminare al dott. Giovanni Malagò, tesserato quale Presidente del Circolo Canottieri Aniene, la sanzione di mesi sedici (16) di sospensione da ogni attività sociale e federale a far data dalla notifica del provvedimento, per violazione dell’art. 12 del Regolamento di Giustizia Federale anche in relazione all’art. 6, n. 4, lett. a) dello Statuto della Federazione Italiana Nuoto e degli artt. 2 e 7 del Codice di comportamento sportivo emanato dal CONI.

Se vogliamo guardare al di là della sospensione, c’è aria di divorzio tra i due protagonisti di questa vicenda, tra chi in realtà gestisce tutte le Federazioni e il presidente di una di esse, anche se la sospensione riguarda il ruolo da presidente del Circolo Aniene, in effettivo colpisce la persona in se, quindi come potranno essere i futuri rapporti tra i due?

Viene anche spontaneo porsi la domanda del perchè il numero 1 del CONI continua a ricoprire un’altro incarico, seppur della più blasonata società sportiva Romana e non di un’altro ruolo Federale, del perchè viene tollerato un conflitto di interessi, seppur minimo, nei due ruoli ricoperti da Malagò, non sarebbe meglio che il Presidente del Coni sia concentrato unicamente su questo ruolo, assai impegnativo e soprattutto dopo tutte le parole spese nel giorno della sua elezione a Presidente CONI?

E se davvero il Presidente FIN fosse coinvolto in tale vicenda, non sarebbe meglio avere un comportamento garantista fino a che gli organi addetti, ossia la magistratura o chi sia, svolga delle indagini e porti alla luce eventuali responsabilità?

Purtroppo la realtà è che in Italia continuiamo a dar prova di immaturità su certi aspetti di competenze, responsabilità e molteplici incarichi.

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Comunicato Federnuoto

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