di Valeria Molfino
La prima volta che ho deciso che avrei gareggiato in acque libere stavo già immaginando a cosa sarei andata incontro; avevo già assistito a partenze dall’acqua di gare Ironman ed ogni volta la sensazione era quella di trovarmi di fronte ad una mattanza!
Tralasciando il giorno della competizione, la verità è che la prima nuotata in acque libere, anche in allenamento, risulta spaventosa per tutti: abituati ad ore in piscina e trovandoci di fronte a sensazioni differenti ci sentiamo smarriti e disorientati. I nostri primi pensieri saranno: “dov’è la linea blu sul fondo?”, “perchè non vedo la mia mano davanti a me?” o ancora “non riesco a respirare!”, ma come sempre l’antidoto è buttarsi e coraggiosamente affrontare la paura.
Superati questi primi pensieri è il momento di procurarsi la giusta attrezzatura. Gli occhialini, ad esempio, dovranno essere specchiati o con lente più scura rispetto a quelli che usiamo solitamente in vasca perché la luce risulterà più intensa ed il riverbero più fastidioso. Allo stesso tempo dovremo scegliere lo swimwear ideale selezionando se utilizzare un costume tradizionale o uno da acque libere; quest’ultimo non potrà proteggerci da eventuali meduse ma fornirà compressione e sostegno rendendo più agevole la nostra nuotata.
Indossato l’abbigliamento adatto saremo pronti a tuffarci ma non senza prima avere elaborato una strategia! Visualizzare il percorso, individuare eventuali boe ed il numero di quelle che incontreremo ponendoci un obiettivo da raggiungere è davvero fondamentale nel nuoto in acque libere e ci consentirà di non sprecare energie o di non trovarci lontani dalla costa senza la forza per riuscire a tornare a riva.
Allo stesso modo, una volta in acqua, non dovremo nuotare con il “pilota automatico” ma restare concentrati guardando di tanto in tanto in avanti per non perdere la traiettoria: capita spesso che le correnti ci allontanino dalla linea che avremmo dovuto percorrere ma prestando la giusta attenzione non sarà difficile rielaborare il percorso e ritornare al punto desiderato.
Questi accorgimenti, sebbene semplici da mettere in pratica, risultano davvero fondamentali soprattutto per coloro che non abituati a nuotare fuori dalla piscina rischiano di trovarsi in serie difficoltà una volta in mare o al lago.
Non dimentichiamo infine che una volta che avremo ottenuto un buon livello di allenamento potremo goderci le prime gare, ma di questo parleremo nel prossimo articolo!