di Valeria Molfino
Noi donne ci lamentiamo spesso di quanto vivere la nostra femminilità possa essere complicato e problematico. Non mi riferisco a questioni di genere ma, piuttosto, a quante difficoltà pratiche affliggano l’universo femminile rispetto a quello maschile. La questione risulta ancora piú amplificata se parliamo di donne e sport. Si puó essere femminili anche da nuotatrici? Esiste un modo per mostrare il nostro essere donne anche indossando un costume che, di fatto, copre e nasconde ogni nostra forma? Ed ancora, come affrontare i momenti in cui, per problemi femminili, nuotare diventa un’impresa?
Questa riflessione nasce durante una gara open water mentre mi trovavo sulla spiaggia in attesa dell’appello. Faceva davvero caldo e noi donne saremmo partite per ultime, in un’unica batteria. Dopo un’attesa snervante sotto al sole, una delle atlete avversarie viene invitata ad allontanarsi dalla spiaggia senza la possibilità di gareggiare; il motivo? Una manicure certamente bellissima e curata ma con unghie decisamente troppo lunghe. Nello scompiglio generale e nello stupore, a tutte noi risultava quasi scontato il fatto che una manicure con quelle caratteristiche risultasse pericolosa per le altre atlete che, in acqua rischiavano graffi e piccole ferite. Eppure non bisogna necessariamente rinunciare allo smalto…
Un altro aspetto che tutte le nuotatrici dotate di costumone da gara hanno affrontato è poi il momento della “vestizione”; se gli uomini, con la loro conformazione, riescono a rendere questo gesto rapido ed indolore, per le donne si tratta di un vero calvario. E cosí le ragazze piú curvy trascorreranno moltissimo tempo negli spogliatoi per far entrare nello swimwear i propri fianchi e le proprie forme piú o meno sviluppati.
E vogliamo poi parlare del periodo del ciclo? Negli sport fuori dall’acqua quei giorni del mese risultano problematici ma se dobbiamo fare i conti con la piscina? Tutto si fa complicato, dall’immergersi con fastidiosi dolori mestruali alla scelta del costume piú adatto a “mascherare” il fatto di trovarsi in quel periodo del mese.
Insomma, quando l’universo femminile si confronta con il nuoto e la piscina tutto risulta piú complicato sia se si tratta di mantenere la propria femminilità sia di fare i conti con i problemi femminili. La parola d’ordine, come sempre è: mai mollare! Proprio così, affrontare fastidi e disagi legati al nostro genere ci rende piú forti e determinate e poi perchè rinunciare all’essere fashion in tutte le situazioni?
Articolo superficiale e sommario che dice tutto e non dice niente.