E’ costato “caro” al ranista giapponese Naoya Tomita (medaglia d’oro ai Mondiali in Corta 2010), il furto di una macchina fotografica ad un fotografo sud coreano, durante gli ultimi Asian Game in Corea.
Tomita è stato immediatamente espulso dalla delegazione giapponese, escluso dai Giochi e arrestato “ai domiciliari” in hotel, senza potere lasciare il paese. Al termine del processo, è stato rilasciato e condannato a pagare una multa pari a circa 1000 $, una cifra modesta se consideriamo il reato da lui commesso, rientrando in Giappone a proprie spese.
Il vero danno però l’ha subito la sua immagine visto che il Comitato Olimpico Giapponese vaglierà la sua posizione in seguito a questo suo “colpo gobbo”. Nel suo paese d’origine, lo attendono altre sanzioni, oltre alla sospensione già avvenuta del contratto con il proprio sponsor, Descente LTD, azienda produttrice di abbigliamento sportivo.
Si può considerare conclusa la sua carriera sportiva?