di Alessandro Foglio

Non c’è stupore nelle parole di Gaia Naldini dopo la respinta, da parte del Coni, del suo ricorso per la sospensione avvenuta dopo un controllo antidoping effettuato al termine della “50° Traversata dello Stretto”.

“Me lo aspettavo, era impossibile che venisse accolto il ricorso, ma questa era una cosa che dovevo fare per me stessa, non è questo il doping vero. Sembra più un voler usare persone che si devono curare come capri espiatori, e il fatto che mi abbiano fatto pagare il minimo dimostra che hanno riconosciuto la mia buona fede, ma comunque la violazione della norma procedurale c’è stata e non potevano fare altrimenti”

racconta Gaia, la quale aggiunge che andrà avanti integrando tutti i documenti necessari nella prossima udienza che si terrà tra circa un mese.

“E ringrazio anche tutti quelli che mi hanno sostenuto, dagli amici me lo aspettavo ma questa “levata di scudi” che si è verificata sul web per sostenermi assolutamente no! Anche se non è servita, fa molto piacere.”

Nella speranza di risentire Gaia in circostanze più belle, le facciamo un grande in bocca al lupo al fine che questa vicenda termini nel migliore dei modi.

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