Pan Pacific Swimming Championships 2014

Pan Pacific Swimming Championships 2014

Ma cosa hanno detto, in generale, questi Panpacs svoltisi in concomitanza con gli Europei di Berlino, e circa un mese prima dell’ultimo grande campionato continentale, i Giochi asiatici, che si terranno in Corea del Sud dal 19 settembre ai primi giorni di ottobre?

Intanto hanno confermato l’enorme passione degli australiani per il nuoto, australiani che non si sono fatti spaventare nemmeno dal maltempo delle prime tre giornate. Poi, chi avrà l’occasione di vedere un video di qualche gara dell’ultima giornata, la sola risparmiata dalla pioggia, si renderà subito conto dell’atmosfera coinvolgente con cui venivano seguito le gare, anche quelle che non vedevano australiani tra i protagonisti.

Posto che la rivalità tra Stati Uniti ed Australia, le due nazioni storicamente leader del nuoto mondiale, è sempre viva, e Leonard, il nuovo presidente della Federazione australiana, ha fissato per il 2020 il limite entro cui l’Australia dovrà avere superato i rivali americani, tra gli atleti fuori dalla vasca non c’è più il clima bollente di fine anni ’90 primi anni 2000, quando Gary Hall jr e i velocisti Usa andarono per suonare come chitarre agli australiani e vennero platealmente suonati da Klim, Thorpe e compagni (con Klim scatenato dopo la gara!), ma la competizione, pur all’insegna di un maggior fair-play, è stata al solito molto combattuta e ogni successo, soprattutto quelli in staffetta, celebrato.

Il medagliere della competizione:

gli USA hanno vinto un totale di 40 medaglie (14 ori, 12 argenti e 14 bronzi), l’Australia 26 (10, 8, 8), il Giappone 19 (7, 8, 4), il Canada 6 (1, 1, 4), il Brasile 3 (1, 1, 1), la Nuova Zelanda 4 (0, 2, 2), poi Park ha vinto 1 oro per la Corea del Sud e la delfinista Lu un argento per la Cina.

Ci sono stati 2 Record del Mondo e 12 record della manifestazione, oltre a svariati record nazionale. Facile supporre che sarebbero stati anche di più con un clima più favorevole, o un impianto di gara coperto.

Vediamo ora, anche in prospettiva futura, la situazione delle nazioni protagoniste di questi Panpacs.

Stati Uniti

Stati Uniti d'America

Stati Uniti d’America

Reduci da Nationals con alti e bassi, gli atleti Usa erano gli unici in lotta per la qualificazione ai Mondiali 2015, e la federazione a stelle e strisce ci teneva a confermare lo status di nazione leader dei Panpacs (i numeri alla fine, come visto, le hanno dato ragione).
Alla vigilia della competizione la doccia fredda dei problemi alla schiena per la Franklin che, stringendo i denti, ha poi ugualmente gareggiato in ogni gara.
Alla fine della competizione, questi i punti di forza e debolezza della squadra Usa che disputerà i Mondiali 2015.

Settore maschile

Michael Phelps

Michael Phelps

Velocità a sl in cui Adrian, dopo una stagione ottima, non ha finalizzato come sperato. Qui ha ceduto nei 100 sl a McEvoy ed è arrivato solo terzo nei 50 sl. Ervin si è confermato il più forte Usa nello splash and dash, ma il brasiliano Fratus lo ha regolato nettamente con un tempone: 21.44. Phelps ha agguantato il posto per i Mondiali nei 100 sl ma dovrà lavorare tanto sulla prima vasca per poter essere competitivo con i più forti al mondo, e poi chissà se sceglierà di disputarli..
La 4×100 sl, affidatasi ai veterani (Phelps, Adrian, Ervin e Lochte), ha lottato bene ma ha dovuto cedere agli aussie e, soprattutto, ha visto un Brasile privo di Cielo e Santana arrivarle vicinissimo. Impervia la strada per la gloria di Kazan 2015, anche se Phelps e Lochte, con preparazione più completa, dovrebbero migliorare e Adrian, magari, finalizzare meglio.

200 sl e 4×200 sl: addirittura fuori dal podio nella gara individuale, gli Usa sono riusciti a vincere la 4x200sl dopo una appassionante sfida, non con l’Australia, bensì con un grande Giappone. Decisivo l’inserimento in seconda di Phelps e l’orgoglio di Lochte. Sono lontanissimi i tempi in cui la 4×200 sl Usa lottava solo con il WR: ora ogni vittoria se la dovranno sudare, sperando sempre tanto in Phelps e Lochte e che Dwyer il prossimo anno torni almeno ai crono del 2011.

400, 800 e 1500 sl: vittoria a sorpresa di Jaeger nei 1500 sl, e terzi posti dello stesso Jaeger in 800 e 400 sl. Nei 400 sl il podio mondiale appare assai lontano per gli Usa. Su 800 e 1500 sl, Jaeger appare solido ma è difficile pensare per lui a più di un podio.

Dorso con Grevers sconfitto a sorpresa da un Irie che ha confermato i progressi velocistici della stagione. Grevers resta un solido riferimento per i 100 dorso mondiali, ma anche lui dovrà gestire i 30 anni e l’assalto dei giovani e meno giovani dall’Asia in particolare. Nei 200 dorso bella vittoria in rimonta di Clary su Irie. Sono loro due, ad oggi, i favoriti nella distanza per Kazan.

Delfino in cui Phelps, quasi commosso dopo la gara, è tornato alla vittoria nei 100. Qui gli Usa hanno abbondanza, perchè oltre a Shields, l’altro qualificato per i Mondiali, ci sono Phillips e Lochte ad ottimi livelli. I loro avversari saranno soprattutto le Clos e Czerniak. Nei 200 il migliore Usa è Clary, che però ha poche chance di inserirsi nella lotta per il podio mondiale.

Rana contraddistinta dalla sfortuna di Cordes nei 100 rana, che priva gli Usa della sola realistica speranza di podio. Nei 200 rana Cordes e Fink costituiscono un’ottima coppia, ma l’Europa sta viaggiando a grande velocità nella distanza e i giapponesi restano agguerriti.

Nei misti, Usa molto competitivi con le coppie Lochte-Phelps nei 200 e Clary-Kalisz nei 400.

Staffetta mista, infine, che ha dato una prova di forza scendendo sotto il 3.30. Fondamentale che Cordes ci sia e non combini disastri.

Settore femminile

Katie Ledecky

Katie Ledecky

Velocità a sl in cui la Manuel ha nuotato un ottimo 53.2 in prima di staffetta, record Usa in tessuto. Non competitivi nei 50 sl, gli Usa si affidano nei 100 ai progressi della stessa Manuel e alla soluzione ai problemi alla schiena della Franklin. Chiaro che altre, sia in Australia che in Europa (Sjostroem) sono ora in posizione di vantaggio.
Anche la staffetta 4×100 sl deve inseguire (a distanza) le formidabili aussies, anche se l’operazione alla spalla della Campbell senior potrebbe cambiare completamente lo scenario. Fondamentali gli eventuali progressi della giovane Weitzeil.

200 sl e 4×200 sl. Qui entra in gioco il fattore-Ledecky, che già in Australia è stato decisivo sia nella gara individuale che nella staffetta. Per il resto, anche qui molto dipenderà dalla salute della Franklin. Con Missy senza problemi fisici Usa molto ben messi nell’individuale e netti favoriti della 4×200

400, 800 e 1500 sl. La Ledecky in lotta contro il cronometro. Alle sue spalle, molto buona la crescita della giovane Runge. Rebecca Mann, che si divide tra piscina ed acque libere, ha conquistato il posto negli 800sl, anche grazie a condizioni ambientali un po’ più favorevoli nel momento in cui ha gareggiato.

Dorso appeso alla Franklin, qui sconfitta seccamente dalle australiane sia nei 100 che nei 200. Ad affiancarla nei 100 ai Mondiali sarà la Baker, nei 200 la Beisel.

Delfino in cui si sente tantissimo l’assenza della Vollmer, ancora infortunata alla spalla, nei 100. Discreti, anche se siamo ancora lontani dai vertici internazionali, i progressi di Kendyl Stewart nei 100. Nei 200, accanto alla solita e solida Cammile Adams, qui vincitrice, da rilevare la qualificazione con primato personale a 2.07.0 della giovane McLaughlin. Niente di particolarmente impressionante, certo, ma comunque qualcosa si muove in una specialità in cui gli Usa stentano da anni.

Rana in cui è il nome di Rebecca Soni (ritirata) a creare rimpianti. Usa con la veterana Hardy nei 100, che ha chance di medaglia soprattutto nei 50, e con la Lawrence a cui affidare speranze assai flebili nei 200. Podio mondiale molto lontano.

Misti in cui Maya Di Rado ha confermato la sua buona stagione scendendo sotto i 2.10 nei 200 e nuotando 4.35 nei 400. Vertici mondiali ancora lontani per lei, decisamente meno per la solidissima Beisel che ha nuotato nel freddo e sotto la pioggia un ottimo 4.31.99.

Staffetta mista femminile sconfitta dalle australiane e che ha incertezze soprattutto a delfino, ma non solo. Per ora troppe incognite per fare sogni in grande.

 

Nella parte terza le altre squadre [continua…]

 

Prima parte della disamina sui Pan Pacifics Championships di Gold Coast, Australia